Note: Il regista data inspiegabilmente questo film a prima del suo "Anda, muchacho, spara!", del 1971, ma la cosa è improbabile, anche dato il protagonista Gerardo Amato.
Dopo un pessimo western, uno spy traballante, un action-thriller così così e un altro western discreto, Florio sforna inaspettatamente un film impegnato (tratto dal racconto di Sciascia "L'antimonio") con qualche scivolata, ma nel complesso ben tenuto e non disprezzabile. Il grosso del film si svolge in un bosco e l'impianto è quasi teatrale, ma la fotografia è molto bella, Salerno è misurato e credibile e gli intenti sono nobili. Sicuramente il film più riuscito del regista di Sora.
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