The Buddy Holly story - Film (1978)

Holly perì in un incidente aereo (unitamente a The Big Bopper e Ritchie Valens) nel febbraio del 1959 in quello che fu ribattezzato "Il giorno in cui la musica morì". Vent'anni dopo Gary Busey è interprete sincero ed efficace (musicista egi stesso) nel delineare la breve ma intensa avventura del rocker texano, mentre l'evocazione storica e sociale è attenta e accurata. Già, poiché un conto è suonare rock a Memphis o a Chicago, un conto è farlo a Lubbock, Texas.

Ottimo biopic sulla vita di uno dei musicisti più influenti della musica rock, morto troppo giovane, prima che il mondo potesse accorgersi di lui. Probabilmente il ruolo della vita di Gary Busey il quale oltre a un'ottima recitazione suona e interpreta tutte le canzoni del film. Certo, la vita di Buddy Holly si colora di un paio di episodi romanzati, ma l'ottima rappresentazione socio-culturale del rock n roll che si faceva largo nella società americana e dell'importanza che Buddy rappresentò per questo cambiamento copre ogni imprecisione.

Dalla prime esibizioni in una radio locale all'ultimo spettacolo poche ore prima della tragica morte in un incidente aereo, la vita breve ed intensa di uno dei cantanti più influenti nella storia del rock and roll in un biopic che è stato molto criticato per gli anacronismi e le inesattezze storiche, ma risulta piacevole ed interessante, soprattutto per merito di Gary Busey che, previo notevole dimagrimento, riesce addirittura a somigliare al vero Buddy Holly nonostante la differenza di stazza. E poi ci sono le canzoni sempreverdi, un bagno di energia tonificante.

La meteora musicale spentasi troppo presto di un esponente del rock'n'roll americano, determinato a imporre la sua creatività senza compromessi, dai primi passi nel garage di casa in Texas fino a un troppo breve successo newyorkese. Una ricostruzione certamente romanzata di un artista e di un'epoca che però riesce a coinvolgere per l'aspetto umano che viene fuori come ingrediente fondamentale della sua personalità musicale. Si apprezza soprattutto l'immedesimazione di Busey, anche dal punto di vista musicale e spettacolare nelle esibizioni live o durante le prove coi suoi Crickets.

Notevole tributo al frontman dei Crickets, che nonostante la brevissima carriera si rese protagonista di pagine importanti nella storia del rock & roll. Rash si muove opportunamente fra la celebrazione musicale dell'artista e le digressioni nella sfera privata, offrendo come auspicato una vincente commistione di canzoni, romanticismo e occasionale conflittualità. Ben ricostruita l'ambientazione anni '50 (dal paesino conservatore del Texas alla Grande Mela), ma soprattutto sbalorditivo Gary Busey, giustamente candidato agli Oscar, nei panni di Buddy. Biopic divertente e trascinante.