Raremirko ebbe a dire:
da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.
Mhà, tutto può essere...Effettivamente Lars vede di tutto, e cinefago onnivoro
A me e parso più un
Radici allestito al Teatro Ariston di SanRemo, in verità
A parte qualche scheggia visiva che lascia il segno, e tipicamente vontreieriana-e che hanno "salvato" il film dalla sola monopalla- (il cavallo infuocato che fugge, il feretro della bimba morta, la scena di sesso tra la Howard e Bankolè), il resto e di una prolissità e inutilità imbarazzante (colpo di grazia il bruttissimo e fiacco finale)
Pistolotti rigonfi di retorica, personaggi di una convenzionalità imbarazzante, luoghi comuni come se piovesse, discorsi banali e irritanti, sequenze che rasentano la comicità involontaria, non aiutano certo a migliorare il tutto
Almeno avesse avuto dalla sua la potenza visiva del Lars che amo, ci sarei pure passato sopra. Ma per il 98% del film, Lars non pervenuto (oltretutto), e sembrava più un fiacco Vinterberg.
Ripeto, per me il Von Trier più debole e malriuscito, che non ha un grammo della potenza viscerale e emozionale di
Dogville
Ma, come ho sempre sostenuto, tutti i grandi autori cadono in trappole "filmiche" e realizzano la loro opera da dimenticare. E anche Lars non ne e esente, da quanto ho visto.