Defendor - Film (2009)

Tardo di mente, puro di cuore, bambino nell'animo: questi sono gli efficaci superpoteri dell'autistico Arthur Poppington, che trova la debita sacca resistenziale al grigiore del mondo e a una vita che con lui è stata maleducata nell'incorporare toto corde la deontologia del supereroe. Se state subito dicendo "Mbè? Ma è Kick-ass!", sappiatelo: le similitudini sono tutte di facciata e l'amarezza sopravanza l'entertainment (che pure non manca). Harrelson è da pianto e da solo vale tutta la tratta.

Svitato ma grandissimo, Arthur-Defendor è una sorta di Forrest Gump dei supereroi, e combatte il crimine con api alleate e un randello della prima guerra mondiale. Fino alla fine. Harrelson è bravissimo, e si carica sulle spalle l'esile storia, ma lo fa con passione, diaegnando un personaggio divertente,tenero, vero e commovente che non si dimentica. Quando un film emoziona senza usare un filo di retorica. Davvero bello.

Arthur, mentalmente ritardato, va in giro di notte travestito da super-eroe a combattere il crimine con armi improprie (biglie, api, un randello della prima guerra mondiale), buscandone da tutti. Dalla trama, parrebbe un altra divagazione ironico/ demenziale su un tema molto sfruttato, anche se capace di riservare ancora belle sorprese. Invece Defendor è un personaggio dal look patetico ma non è ridicolo, ed ha la sublime incoscienza dei bambini e dei veri eroi. Harrelson fornisce un'ulteriore prova di talento e versalità. L'epilogo commuove.

Bellissimo film questo Defendor, grazie ancora una volta a quel gigante di bravura che è Woody Harrelson. Credevo di trovarmi davanti ad una commedia brillante e leggera, invece dopo una partenza che strappa qualche sorriso la pellicola verte e soprattutto si assesta sul drammatico andante, mettendo in risalto i problemi che assillano la mente del protagonista. Bellissimo ed emozionante.

E' impossibile non affezionarsi a questo super eroe un po' tardo, ma integerrimo, onesto fino al midollo e capace di creare disturbo alla malavita locale con una mazza e un elmetto del nonno che ha combattuto nella Grande Guerra, delle biglie e uno sciame di vespe. Ovviamente, perchè tutto funzionasse, ci voleva l'attore giusto; e Harrelson, fortunatamente, si cala bene nel personaggio, che quando entra in azione non è tanto un super eroe per ciò che fa, ma per come lo mette in pratica, con incredibile sprezzo del pericolo, probabile conseguenza del suo QI 80. Qua e là rallenta, ma merita.

Il mito americano introiettato da un uomo con qualche ritardo di mente. Lui non brillerà certo per intelligenza, ma per certi versi è solo un prodotto inconsapevole delle contraddizioni della società americana, in bilico tra l'esaltazione dell'autoritarismo securitario e la decadenza crepuscolare del sottoproletariato. Defendor non nasce da Arthur ma in fondo gli preesiste, quale presenza necessaria, punto di chiusura di un sistema lacunoso ed imperfetto. Da brividi l'interpretazione di Harrelson. 3 palle e 1/2.

Il più improbabile dei supereroi, che con biglie di vetro e vespe in conserva ("le armi sono per i codardi") sfida le forze del male. Woody Harrelson è perfetto nella parte, degno erede di Tom Hanks col suo Forrest Gump o Sean Penn nei panni di Sam Dawson. Un po' di tempi morti penalizzano l'insieme, che però associa bene comico e drammatico creando un mix agrodolce ben riuscito. Film piacevole, ben diretto e recitato, che alla fine dà più di quanto promette, leggero ma non banale: un buon risultato!

Fa proprio tenerezza questo ritardato mentale, sedicente supereroe, che combatte il grande spacciatore di droga con tetragona determinazione, rivelando di essere infine un eroe vero. Una sfida personale e naif che in realtà interpreta un malessere diffuso e che Stebbings racconta senza troppa ironia, anzi quasi con drammaticità e adesione umana, cercando di entrare nelle fratture dell’animo del protagonista (ottimamente reso da Harrelson) e della sua occasionale supporter, e calando il tutto in una fotografia spesso buia e cronachistica.

Eccolo il Forrest Gump dei supereroi caserecci, il fratellone povero ma generoso di Kick Ass, il papà orgoglioso di Griff the invisible e del Crimson Blot di Super, l'unica tenera e veritiera sublimazione di una micro-realtà metropolitana diffusa in tutto il mondo: quella di una ristretta cerchia di cittadini mascherati stanchi delle ingiustizie sociali e dello strapotere criminale, autoproclamatisi difensori universali. Harrelson restituisce con minuzia la dolce schizofrenia borderline di questa eccentrica categoria umana, rendendo il suo paladino genuino, sensibile, onesto e senza paura.

Arthur Poppington alias Defendor alias un convincente Harrelson è la bella sorpresa di questo film. Il resto è contorno, appropriato certo ma dal quale ci si poteva aspettare qualcosa di più. E allora ritorniamo sul nostro eroe, sulla genesi del suo personaggio, sulle armi quanto mai originali e sulla base segreta protetta da apposita Defen-door. Non è coinvolgente quanto film analoghi ma trova un suo carattere più intimo, volendo più commovente.

Supereroe dai problemi psichici ma puro nell'animo cerca di riscattarsi con la tutina casareccia supportato da armi non convenzionali come biglie, vespe fumogeni ecc. Film simpatico e riflessivo. Agrodolce, con trovate divertenti e spruzzi di sentimentalismo mai banali. Una bella sorpresa, recitato pure bene sia da Woody Harrelson che dai comprimari. Nel suo genere notevole.

Un Woody quasi John Coffey, quasi Candido, quasi Don Chisciottiano. Al di là della esilità, quasi ridicola, della mala si apprezza un piacevole messaggio di fondo ben esposto dagli ascoltatori della Radio nelle battute finali, ben impresso sui muri e non tanto sul murales pro Defendor quanto nella parete frontale. Un bell'esempio di eroe, che tale non dovrebbe esser, ma lo diventa attraverso la sua dedizione al bene. Il film si apprezza per un ottima interpretazione e per poche smielate cadute. Caldo ma algido quando serve. Promosso.