03. Sogni e bisogni: Micio micio - Corto (1985)

03. Sogni e bisogni: Micio micio
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Introdotti da un pretenzioso prologo in cui Dio (Hector Alterio), il Diavolo (Jacques Dufilho) e il Destino (Giulietta Masina) discorrono sulle strane cose che accadono nel mondo, ecco undici episodi incentrati sul tema dell’amore, di chiara impronta favolistica. Della durata esatta di mezz’ora ciascuno, gli episodi furono trasmessi da Raidue, in prima serata, la domenica, dal 6 ottobre 1985 in poi. L’apertura toccò a Paolo Villaggio.

MICIO MICIO
Pompeo è uno sfasciacarrozze padrone di Zazà, un micio che vorrebbe far accoppiare. All’annuncio sul giornale risponde Andrea Ferreol, una donna che vorrebbe...Leggi tutto a sua volta incrociare il proprio gatto. I due, con rispettivi gatti, si incontrano ma le bestie non socializzano e lui e lei ne approfittano per conoscersi. Ma non è tutto rose e fiori. Proietti è bravino, ma la storia regge poco ed è troppo ripetitiva. Lui esagera col solito romanesco estremizzato, lei risulta antipatica fino alla fine. Nessun motivo di interesse, pur con una regia discreta e lieve.

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Skinner 27/08/08 01:21 - 592 commenti

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Sicuramente un episodio minore della serie-capolavoro di Citti, ma chi apprezza Proietti non potrà non gradire il suo one-man-show interpretativo, giocato tutto sulla sua grande espressività e capacità di sfumature. E il microfilm è tutto giocato su sfumature e "attimi fuggenti", quelli da cui può (non) nascere un bacio o un amore.

Fabbiu 11/10/08 21:32 - 2136 commenti

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In questo episodio abbiamo un bravissimo Proietti e una antipaticissima compagna (Andrea Ferreol), una storia un po' monotona sorretta solo ed esclusivamente con il romanaccio del protagonista, che ricalca lo stereotipo del romano grezzo e volgare. Sotto il profilo dell "amore", che questa serie si impegna a rappresentare in maniera filosofica, c'è il vuoto più assoluto che si consuma tra battute poco divertenti.

Rambo90 31/10/10 02:24 - 7675 commenti

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Terzo episodio, centrato sulle qualità istrioniche di Proietti. La storia è gracile e abbastanza banale, ma la mimica e il romanesco del protagonista la fanno diventare gradevole e divertente. La Ferreol non è molto in parte, ma per essere una regia minore di Citti è comunque un buon prodotto.

Jandileida 27/05/11 13:44 - 1560 commenti

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Grande prova attoriale di Proietti che praticamente regge da solo la mezz'oretta durante la quale Citti lo fa diventare un filosofico sfasciacarrozze che deve assolutamente far accoppiare il suo gatto. Detto appunto di Proietti, il resto del corto non è un granchè: a tratti divertente (Gigi canta er reuccio) ma quella che prevale è una sensazione d'irrisolto. Insomma non si capisce bene dove si voglia andare a parare (l'amore che va e viene?). Citti dirige come al solito con classe ma si sente la mancanza del suo (neo) realistico onirismo.

Raremirko 24/11/12 01:40 - 577 commenti

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Episodio mediocre e poco interessante per uno dei lavori meno riusciti del seppur grande Sergio Citti. Si salva solo un Proietti al solito in forma; tutto il resto è pretestuoso, scialbo e ripetitivo. Anche il conflitto di classe sociale non è trattato approfonditamente e tutto si trascina con flemma. Appena sufficiente ed evitabile.

Homesick 28/02/13 09:44 - 5737 commenti

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La faccia dell’amore che viene giocosamente esplorata in questo episodio è quella del desiderio e del sesso; poca cosa in verità, ma l’episodio si sostenta sulla esuberante caratterizzazione verbale e mimica di Gigi Proìetti e sulla simpatia di una coppia di gatti, anch’essi bravi attori. Finale debole. La puttana mora che cerca di sedurre Proietti è Stefania Di Giandomenico, già prosperosa cameriera in Pierino contro tutti e futura protagonista di Fatal frames con lo pseudonimo di Stefania Stella.
MEMORABILE: Proietti mentre beve con riuscchio il tè e teme le avances della Ferréol.

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