The housemaid - Film (1960)

The housemaid
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Titolo originale: Hanyo
Anno: 1960
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Remake nel 2010, presentato a Cannes. Restaurato nel 2007 grazie alla World cinema foundation di Scorsese.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/11/10 DAL BENEMERITO ILMONCO
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Ilmonco 14/11/10 23:45 - 41 commenti

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Decisamente eccessivo nello svolgimento. Parte bene, la storia prende molto. Mettetevi nei panni dell'uomo (unico di tale sesso, a parte il bambino, nel film): traditore e odiato dalla moglie, la cameriera che lo obbliga a fare le cose peggiori, pornta a denunciarlo e a fargli perdere soldi e lavoro. Una famiglia che deve rimanere unita ma che è inerme davanti alla spirale che viene a crearsi. Il problema è che andava benissimo fino a un certo punto. Dall'aborto in poi, siccome siamo SOLO a metà film, inizia a diventare assurdo.
MEMORABILE: Il bambino stupido e le scale...

Capannelle 7/12/10 11:16 - 4398 commenti

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Un giallo quasi hitchcockiano oggi rivalutato che presenta una trama ben articolata e dai contenuti modernamente scandalosi inseriti in un contesto normale: tradimenti, vessazioni, ricatti psicologici, convivenze forzate, aborti, donne infoiate, bimbi che muoiono come nulla fosse. Gioca (il verbo non è scelto a caso) molto al di sopra della credibilità (vedi la governante che agisce troppo indisturbata) ed è abbastanza dilatato nel ritmo delle riprese, ma conserva una sua personalità.

Gianleo67 21/04/13 15:08 - 30 commenti

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Torbido melodramma dalle atmosfere malsane che introduce gli elementi riconoscibili di una palingenesi sociale e culturale a cui ascrivere la deriva etica di una moderna società dei consumi. Un'opera che sconcerta e diverte e che si può apprezzare pienamente solo come artificioso e geniale "divertissement" che utilizza la esasperata teatralità della messa in scena e una sottile manipolazione degli stereotipi che tuttavia mai neppure sfiora il grottesco ma si mantiene in un insostenibile equilibrio sul filo di un registro orrifico.
MEMORABILE: La figura di una laida servetta che si avvinghia alla sua preda con le viscide spire di una presa tentacolare.

Cotola 7/08/17 11:28 - 9009 commenti

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La si può accusare di essere squilibrata ed eccessiva, ma questa storia (di lotta di classe?), ha il merito di coinvolgere per tutta la sua durata. La sceneggiatura non risparmia duri colpi e l'escalation di violenza e crudeltà è degna di una tragedia greca, così come quello che sembra essere l'epilogo. Il vero finale fa "quadrare" le inverosimiglianze ma opta per una soluzione (vista altre volte in futuro) beffarda e per certi versi "truffaldina" che può non convincere, ma forse è stata imposta dai produttori o forse è uno sberleffo alle convinzioni borghesi che il film attacca.

Daniela 28/02/20 12:19 - 12623 commenti

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Tralasciando la cornice testa-coda forse imposta dalla produzione, questo film possiede un cuore cattivo: una cattiveria che alligna in un clima asfittico e si nutre di un erotismo malato, rivolta verso i tre esecrabili protagonisti (l'uomo vigliacco, la moglie disposta a tutto pur di salvaguardare le apparenze, la serva resa folle dalla lussuria) ed anche verso lo spettatore, a cui viene negata persino la possibilità di provare compassione per la sorte di un bambino, innocente per quanto sciocco e fastidioso. Pellicola rigorosa nella sua programmatica sgradevolezza, realmente disturbante.
MEMORABILE: La domestica si avvinghia al padrone seduto con braccia e gambe come una piovra, asciugandogli le lacrime con i lunghi capelli

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  • Curiosità Capannelle • 14/12/10 18:38
    Scrivano - 3487 interventi
    Lee Eun-shim seppe dare alla protagonista i contorni della matta sfascia-famiglie con tale bravura che alcuni spettatori la presero in antipatia arrivando perfino a gridare "ammazza quella puttana".

    Purtroppo questo - si dice - non le fu favorevole perchè alcuni produttori non vollero scritturarla per altri film. Correva l'anno 1960..

    fonte: http://koreanfilm.org/kfilm60s.html