Frankenstein '80 - Film (1972)

Frankenstein '80
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1972
Genere: horror (colore)
Note: Aka: "Mosaico", "Frankenstein '80 Mosaico"; "Frankenstein 80"; "Frankenstein sex"; "Les orgies de Frankenstein"; "Mosaic".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Che il budget sia irrisorio lo si intuisce quando in Germania, dove si vuole ambientato il film, si sentono le prostitute esprimersi insistentemente in romanesco. Non è il solo elemento che fa capire quanto Berlino non la si sia vista manco col cannocchiale, ma rende abbastanza l'idea; il problema è che non sono le furbate nella geolocalizzazione a saltare per prime all'occhio, in questa rivisitazione fintotedesca del mito di Frankenstein che trasforma il mostro in una sorta di Jack lo Squartatore lasciato libero dal suo padrone di scorrazzare per la città a fare ciò che più gli aggrada (prevedibilmente stuprare e uccidere), quanto piuttosto la povertà...Leggi tutto dell'insieme, riscontrabile in ogni scena o quasi. Chiamato con discreta inventiva Mosaico, il mostro è stato creato in laboratorio dal chirurgo pazzo Otto Frankenstein (Mitchell), che ha sottratto al più titolato dottor Schwarz il suo nuovo siero "antilinfocitario", studiato per annullare o comunque rallentare le letali crisi di rigetto nelle operazioni di trapianto. E' esattamente quel che serve a Frankenstein, alle prese con gli incessanti innesti necessari alla sua creatura per sopravvivere. Lo ruba, quindi, causando indirettamente la morte della povera sorella del giornalista Karl Schein (Richardson), a suo tempo scelta dal luminare come primo paziente a poter usufruire del suo siero. Karl, imbestialito, decide di scovare il ladro e nel contempo pure il killer di giovani donne che impazza in città e che sta facendo perder la testa all'ispettore Schneider (Romano), destinato a brancolare rabbiosamente nel buio ancora per un po'. Le ricerche porteranno il giornalista a conoscere la bella nipote (Di Lazzaro) di Frankenstein e a far lentamente luce sul caso. Nemmeno troppo bislacco nella trama, dal momento che nelle pieghe del tema rimesta da sempre la più povera exploitation, il film di Mancini è solo una delle tante ingenue e maldestre riletture degli spunti offerti da Mary Shelley, impreziosito da qualche effetto speciale sanguinario opera nientemeno che di Carlo Rambaldi e dialoghi elementari interpretati senza molta gloria da un cast lasciato libero di recitare un po' come capita: Romano ispettore irritato che se la prende coi suoi inferiori dà un po' di brio e sollazzerà gli amanti del trash, Richardson con la solita improbabile matassa di capelli che comincia a fronte finita smorza i toni e si rende protagonista con la Di Lazzaro delle fasi artisticamente più imbarazzanti, gli altri fan da contorno dividendosi in vittime e cacciatori, con Xiro Papas nel ruolo di uno dei mostri di Frankenstein dal look più stravagante di sempre: capoccia calva percorsa dalle cicatrici, impermeabile e cappello neri da goffo killer argentiano. La seconda parte, con la creatura in totale libertà, si sfalda in una sequela di agguati dove meno te l'aspetti (addirittura nelle toilette d'un autodromo o nel boschetto, a caccia di fidanzatini come un altro celebre mostro del tempo...), costruita senza più ricorrere a logica alcuna. Quanto alla suspense è meglio dimenticarla: per ammazzare un barbone (Bonos) si impiegano tre interminabili minuti, con il poveraccio ad aggirarsi circospetto nel buio senza che nulla accada. In aggiunta un numero di striptease per far metraggio, riprese varie all'autodromo, qualche abborracciata spiegazione scientifica (con la parola “rigetto” quasi sempre utilizzata dal giornalista per riassumere in una parola le spiegazioni folte di terminologia medica che gli rimbalzano da ogni parte). Afferrare, oltre a queste ultime, i labili indizi che conducono alla soluzione, è esercizio di nessuna utilità. Meglio attendere gli improvvisi squarci splatter, per l'epoca assai “forti” e discretamente realizzati (notevole le sprangate in macelleria a colpi d'osso).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/07/11 DAL BENEMERITO RYO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/04/20
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Ryo 25/07/11 10:36 - 2169 commenti

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Poteva non essere male, questa rivisitazione italica del classico di Shelley. Gli effetti speciali sono abbastanza buoni e anche costumi e trucchi fanno la loro figura. La trama, seppur banalotta e stravista (creatura fatta di pezzi di vari cadaveri che si ribella al proprio creatore), ha delle trovate divertenti come la creatura affamata di sesso che va a prostitute o il pestaggio di una donna con un osso bovino. Nel complesso è noioso, ma si salvano le scene delle uccisioni.
MEMORABILE: L'ispettore di polizia tedesco.

Anthonyvm 14/03/20 19:10 - 5615 commenti

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Dopo Lady Frankenstein un altro italico tuffo nel mondo dell'exploitation shelleyana. La nota vicenda viene aggiornata all'era moderna e dai castelli gotici si passa agli ospedali, ma il succo non cambia (a parte l'idea delle crisi di rigetto del mostro, che necessita di costante manutenzione). Consistente la quantità di nudi (il mostro è pure uno stupratore!), discreta ma non eccessiva la dose di gore (ottimi i corpi con tagli da autopsia di Rambaldi). Per il resto, cast mediocre (a parte un sempre godibile Mitchell) e script indifendibile.
MEMORABILE: Il trapianto di testicolo (primato nella filmografia frankensteiniana); La prostituta uccisa; La testa in frigo à la Macabro; La scazzottata finale.

Il Dandi 22/04/20 03:42 - 1917 commenti

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Rivisitazione moderna del mostro (qui chiamato "Mosaico") che si ribella al mad scientist, aggiornata (sulla scorta delle imprese di Barnard) al rigetto da trapianto. Solo la bellezza nordica di Dalila Di Lazzaro conferisce un minimo di credibilità all'improbabile ambientazione tedesca di realizzazione spudoratamente romana, ma gli eccessi erosplatter (con gratuite nudità e sfx gore non male per l'epoca) e la cifra fumettistica (gli attori assumono sovente innaturali pose plastiche da fotoromanzo) lo rendono - benché sciatto - almeno divertente.
MEMORABILE: L'aggressione della macellaia; Le romanità verace delle prostitute (dovremmo essere in Germania).

Trivex 16/04/20 16:18 - 1738 commenti

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Prodotto tipico del“sexy-horror 70s”, con sangue e "frattaglie" umane in bellavista, nudi gratuiti e violenza meschina. Le performance attoriali sono molto scarse, mentre i mezzi sono inesorabilmente pochi e non si vedono poliziotti in divisa poiché forse costerebbero troppo, le divise. Storia classica del "mad doctor" che costruisce il suo Mosaico (nome del mostro) e tenta di educarlo alle buone maniere, ma quest’ultimo preferisce aggredire sessualmente e uccidere delle povere donne malcapitate. Dialoghi e sceneggiatura trash e film per amanti del trash!
MEMORABILE: L'assalto alla macellaia, in macelleria, con l'osso animale; I dialoghi tra i due innamorati; Le sfuriate del "capo" degli investigatori.

B. Legnani 15/04/20 23:22 - 5519 commenti

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Terribile, ma involontariamente divertente. Siamo in Germania, in un'orgia di pini marittimi, con negozi che hanno la scritta "Scatolame". Le battone parlano romanesco. Uno scienziato tiene un siero d'importanza mondiale nel suo frigo, alla mercé di chiunque. La mappa della città, alla Polizia, è quella di Roma, astutamente ruotata di 90°. Non è ben chiaro come Mosaico sia finito al cesso dell'autodromo (non che il resto...). Cenni attoriali: Romano non ci crede manco per ischerzo; l'inesperta Di Lazzaro bamboleggia; Traversi (nuda e bona) recita davvero e il notarlo rende il tutto più folle
MEMORABILE: Il dialogo in salotto fra Richardson e la Di Lazzaro trova pari solo nella cena de La Polizia brancola nel buio. E ho detto tutto.

Deepred89 18/04/20 19:25 - 3701 commenti

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Pastrocchio che punta al fumettaccio horror senza troppe ambizioni, con tanto di umorismo in gran parte involontario, e sconfinante nel delirio quando volontario, come nei dialoghi al commissariato con commenti sull'aspetto non propriamente avvenente del mostro. Bisogna dire che il povero Papas è davvero tra i peggiori mostri di Frankenstein mai visti: un buon surplus trash che, misto ad altre perle sparse, non riesce però a scacciare la noia che si insinua dopo i primi minuti. Da segnalare alcune tra le prime frattaglie estratte di marca tricolore.
MEMORABILE: Le zoomate sul barattolo "Serum Schwarz".

Daidae 19/04/20 00:08 - 3163 commenti

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Divertentissimo trash horror che ripropone ancora una volta la storia di Frankenstein, con una piccola variante: il mostro creato ha anche un certo appetito sessuale. Il film ha dei pregi innegabili: buoni effetti speciali (siamo nel 1972) e il mostro interpretato da Xiro Papas è convincente. Non mancano i difetti: siamo palesemente a Roma ma l'ambientazione è finto-tedesca, le prostitute parlano in romanesco, ci sono diverse scene trash quali pestaggi con ossa, stupri insensati e nudi gratuiti. Eppure il film non annoia e si lascia apprezzare.
MEMORABILE: Il commissario decreta che finché il caso non è risolto è vietato fumare.

Von Leppe 19/04/20 22:33 - 1256 commenti

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Tutto è realizzato con approssimazione, a cominciare dalle location minimali (non si vede quasi nulla e probabilmente sono utilizzate solo per il motivo che da qualche parte bisognava pur girare) fino ad arrivare alla direzione del cast. Divertente il fatto che il film sia ambientato in Germania e le prostitute parlino romano (sicuramente non perché rappresentino delle immigrate ma più per un cliché, e questo la dice lunga sulla qualità dei dialoghi). Tra gli attori c'è Gordon Mitchell, che pur non raggiungendo vette recitative fa la sua discreta figura.

Ronax 12/05/20 17:40 - 1244 commenti

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Esempio fra i più scalcinati di quel cinema di sottobosco che, incassando poco ma costando ancor meno, negli anni '70 garantiva pranzo e cena a una generazione di cineasti di cui pochi avrebbero poi ricordato il nome. Questa fatica di Mancini rispolvera l'eterno mito di Frankenstein e del Mad Doctor in un contesto particolarmente folle con nomi, giornali e targhe di auto tedesche mentre le insegne dei negozi sono in italiano. Girato con stomachevole abbondanza di frattaglie, annovera nel cast qualche nome noto (sia pure di secondo piano).
MEMORABILE: Lo scienziato che custodisce il suo prezioso e rivoluzionario siero in un normale frigorifero da cucina.

Bullseye2 6/09/21 14:52 - 393 commenti

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Mary Shelley? No, grazie! Frankenstein '80 deve tutto a Barbieri e Cavedon: sembra infatti un albo a fumetti di Oltretomba o Terror nel quale si spinge brutalmente su sesso, sangue e sbudellamenti estremi. E siamo solo nel 1972! Inconcepibile a momenti (spacciare Roma per Berlino grida vendetta), è da premiare in ottica retrospettiva per il suo mix di sesso spinto e violenza estrema che rende il film un precursore dei più allucinati futuri lavori di D'Amato e company. Cult sotterraneo da riscoprire per la sua importanza pionieristica.
MEMORABILE: Le prostitute tedesche e il loro marcatissimo accento capitolino.

Dalila Di Lazzaro HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Si può fare... amigoSpazio vuotoLocandina Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiaveSpazio vuotoLocandina Lo scopone scientificoSpazio vuotoLocandina Il mostro è in tavola, barone Frankenstein

Schramm 26/01/22 18:01 - 3490 commenti

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La Shelley può dormire il sonno del giusto, dopo essere stata tradita nel più fedele dei modi da un Mancini che l'ammoderna, edificando un neogotico rudere pericolante in cui si entra in virtù del rischio che possa crollarci addosso. Se nell'essere involontaria caricatura di sé il cinedissesto è un assiduo solletico esercitato nei punti più deboli, ci incapretta atmosfericamente grazie a un avanguardistico Rambaldi già più che maturo per Argento. Ghiottoneria ove forma e contenuto, regia e script, attori e personaggi sono ossimorici. Un mortale peccato che Mancini si sia fermato qui.
MEMORABILE: Mosaico; Commissariato: doppio "Chiaro?"; Macelleria; "Un infermiere non è un pacchetto di sigarette!"

Herrkinski 22/03/22 15:16 - 8052 commenti

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Rilettura del mito del mostro di Frankenstein in chiave exploitation non del tutto disprezzabile, in primis per la componente splatter e violenta, per l'epoca piuttosto audace, poi per gli slanci sleazy e in generale per la follia dell'intera operazione. Si rasenta il trash spesso e volentieri, specialmente nell'approssimazione totale di location, accenti e vari dettagli o nelle prove del cast, ma poco conta se ci si lascia trascinare dall'atmosfera lurida da fumettaccio horror 70s senza porsi troppe domande; il buon ritmo permette soprattutto di non annoiarsi. Grand-guignolesco.

Nick franc 14/08/22 18:08 - 507 commenti

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Assurda rilettura del mito di Frankenstein con ambientazione tedesca tarocca che diventa fumettaccio ricco di eros da quattro soldi e splatter (e su questo versante il film non delude). La credibilità è nulla, i dialoghi esilaranti e Mancini zooma su qualsiasi cosa capiti nell'obiettivo infischiandosene della tensione, ma il livello trash che raggiungono le apparizioni di Mosaico lo spingono dritto nell'Olimpo dei cult. Prova del cast sotto il livello di guardia ma gli sguardi folli di Mitchell hanno sempre il loro perché. Brutto ma troppo divertente per la condanna senza appello.
MEMORABILE: L'omicidio in macelleria a colpi d'osso; L'insensata sequenza dell'autodromo; Le prostitute tedesche che parlano romanesco.
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  • Discussione B. Legnani • 20/04/20 22:40
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Per Deep
    Hai scritto: con tanto di umorismo in gran parte involontario, e sconfinante nel delirio quando volontario, come nei dialoghi al commissariato.

    Verissimo! Hai anche notato che a un certo punto Mingozzi e collega si avvicinano a Romano simultaneamente, nel modo meno naturale possibile, manco fossero Qui e Quo?
  • Discussione Deepred89 • 21/04/20 16:55
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Concordo. Scena quasi memorabile nell'inadeguatezza di ogni suo singolo elemento.
  • Discussione Schramm • 23/02/21 14:01
    Scrivano - 7693 interventi
    mi sono bastate le prime righe del commento di Buono per metterlo senza indugi in wishlist

    se poi in aggiunta 
    Trivex ebbe a dire:
    Mi ricorda un po' i "fumettacci sexyHorror" dei 70s.
    la priorità assoluta è di rigore

  • Homevideo Buiomega71 • 16/11/21 11:12
    Consigliere - 25892 interventi
    In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 18/01/2022
    Ultima modifica: 19/11/21 11:36 da Buiomega71
  • Homevideo Deepred89 • 9/02/22 00:04
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Dopo un confronto effettuato tra la copia Mediaset in mio possesso e il dvd Mustang (84'02") posseduto da Buio, possiamo affermare che si tratta dello stesso master. Il dvd Mustang, dunque, non reintegra i tagli effettuati per l'ottenimento del divieto ai minori di 14 anni al posto del VM18 originario e propone il master che passa in televisione. Per fare un esempio, la scena dello stupro termina in entrambe le copie col primo piano della mano della vittima che stringe le coperte, mentre nella versione integrale la violenza prosegue per svarianti secondi.
    La copia, proveniente dal fondo Variety, possiede una qualità video eccellente, notevolmente superiore a quella del bluray senza audio italiano uscito in Germania (anch'esso cut, peraltro).
  • Discussione B. Legnani • 9/02/22 00:59
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    . Per fare un esempio, la scena dello stupro termina in entrambe le copie col primo piano della mano della vittima che stringe le coperte, mentre nella versione integrale la violenza prosegue per svarianti secondi.

    La vittima è Marisa Traversi?
  • Discussione John trent • 9/02/22 13:30
    Custode notturno - 526 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Deepred89 ebbe a dire:
    . Per fare un esempio, la scena dello stupro termina in entrambe le copie col primo piano della mano della vittima che stringe le coperte, mentre nella versione integrale la violenza prosegue per svarianti secondi.

    La vittima è Marisa Traversi?
    Esattamente. Scena (e tette) supercult..... ;) 

  • Homevideo Xtron • 3/03/22 18:25
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd MUSTANG

    Audio italiano
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 1.85:1 anamorfico
    Durata 1h24m02s

    immagine a 27:17

    Ultima modifica: 4/03/22 08:10 da Zender
  • Musiche Gosp • 27/05/22 15:00
    Disoccupato - 29 interventi
    Ennesimo esempio di auto-riciclaggio delle musiche: Daniele Patucchi riutilizzerà l'anno successivo, come tema principale del film "Il sesso della strega" (1973), un motivo che fa da sottofondo al dialogo fra il giornalista Karl Schein (John Richardson) e Sonia (Dalila di Lazzaro). Inutile dire che - vista la qualità della musica - in questo film il tema era ampiamente sottoutilizzato.

    in "Frankenstein '80", da 40'50" a 43'21"

    https://www.youtube.com/watch?v=rqXjuFnHwhY

    "Il sesso della strega" da 0'07" a 2'42"

    https://www.youtube.com/watch?v=drSJJ24koBg
    Ultima modifica: 27/05/22 15:46 da Gosp
  • Homevideo Digital • 24/11/22 20:00
    Portaborse - 3973 interventi
    A marzo 2023 esce il blu-ray Cauldron Films. Region free e audio italiano disponibile.
    Ultima modifica: 24/11/22 20:09 da Digital