Whisky a volontà! - Film (1949)

Piccola gemma minore degli Ealing Studios, la storia di un gruppo di isolani scozzesi privi della risorsa primaria: il whisky. Fortunatamente nei pressi ci sarà il naufragio di una nave carica proprio del prezioso liquore, ma un Capitano pignolo (Radford) si interporrà tra loro e l'obiettivo. Il risultato è esilarante, soprattutto grazie a un cast di gran qualità e diverse scene davvero memorabili. È sì una commedia pregna di humour inglese, ma imbevuta di quella "stranezza" alcolica scozzese/gaelica che la rende tutt'ora fresca e divertente.

Discreta commedia d'oltremanica, prodotta dalla specialista Ealing, che diverte con un umorismo mai volgare e sempre contenuto. La trama, che vede un'isola sperduta a largo della Scozia rimanere senza una goccia di whisky, è un pretesto per farci entrare in un piccolo "mondo" dove ogni azione diventa lecita per garantirsi un goccio del pregiato liquore. L'età della pellicola si sente, e non tutte le situazioni godono del giusto ritmo, ma il prodotto riesce a intrattenere con leggerezza e gradevolezza. L'autore del romanzo, da cui è tratto il film, ha anche una piccola parte.

Su un'isola scozzese, a secco di whisky da tempo, naufraga una nave stracolma di bottiglie dell'amato nettare. Ma tanti saranno gli ostacoli prima di poter far festa. Deliziosa pellicola britannica che sa coinvolgere con la sua ironia e con ritmi che si mantengono sempre alti. Si ride e si sorride grazie a una serie di situazioni ben congegnate e di personaggi tutti riusciti e interpretati magnificamente da un cast all'altezza e con le facce perfette per il ruolo. Da riscoprire.

Nel 1943 sugli abitanti di una remota isoletta al largo delle coste scozzesi si abbatte una sciagura ben peggiore della guerra: la fine delle scorte di whisky! Il provvidenziale naufragio di una nave carica del prezioso liquido potrebbe risolvere la situazione ma... Da un romanzo ispirato ad una vera vicenda di cronaca, una deliziosa commedia in puro stile Ealing Studios intrisa di bonaria ironia e culminante in un epilogo brioso in cui vengono mostrati gli espedienti per impedire il sequestro delle bottiglie. Nel cast, accanto a solidi caratteristici, molti veri isolani di Barra.

Su un’isola delle Ebridi una nave naufraga col suo carico di whisky. Commedia sul fondamentale ruolo della cosiddetta “acqua della vita” che regolamenta gli umori, serve per le cerimonie religiose e si può utilizzare anche come benzina (!). Classiche ironie sul dualismo tra scozzesi e inglesi in cui si parteggia per i primi evidenziando la semplicità popolare e un senso di anarchia. Regia che sfrutta bene i primi piani, ha ritmo quando le bottiglie son protagoniste e utilizza anche qualche stratagemma (le gomme che stridono sulla terra battuta).

Rimasti a secco di whisky, gli abitanti di un'isola delle Ebridi cadono in uno stato di atonia e di rancorosità finché una nave carica di bottiglie viene a naufragare proprio al largo della costa. Una divertente commedia che resiste con garbo al passare del tempo grazie al ritmo e alle trovate che il regista mette in campo descrivendo gli escamotage e i colpi di genio della popolazione per acquisire e difendere il prezioso carico,necessario non solo per le bevute e i brindisi, ma come catalizzatore sociale e simbolo nelle cerimonie. Inutile il finalino raccontato che sa di moralismo.