Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/10/10 DAL BENEMERITO SKINNER
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Skinner 19/10/10 13:55 - 592 commenti

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Potente e sorprendente thriller-noir che la dice lunga sulla vitalità del cinema francese. Un viaggio negli inferi della propria morale da parte di un marito che si troverà a dover fare i conti con la propria coscienza e la propria etica pur di rimettere in piedi il suo quadretto familiare. Grandissimo Lindon. Presto arriverà il remake Usa con Russel Crowe. Da noi direttamente in dvd.

Nando 20/06/11 09:31 - 3816 commenti

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Il tranquillo menage familiare di un professore viene bruscamente interrotto dall'arresto e dalla successiva condanna della moglie adorata che cercherà con ogni mezzo di liberarla. Un discreto thriller provvisto di una trama semplicistica e lievemente telefonata; tuttavia il dramma interiore che colpisce il protagonista è ben congegnato. Validi i due interpreti principali.

Galbo 26/06/11 08:32 - 12399 commenti

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Il film francese dal quale Paul Haggis ha tratto un recente remake americano con Russell Crowe, è un piacevole thriller ben realizzato. Il regista conferisce un buon ritmo alla storia, coadiuvato da una sceneggiatura giustamente stringata e ben scritta, al di là di alcune forzature della trama quasi inevitabili. Ottima l'interpretazione di Vincent Lindon, disperato eroe per caso.

Daniela 8/08/11 07:42 - 12672 commenti

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Rispetto all'originale, il remake americano aggiunge più dettagli, più personaggi, più scene d'azione. Ed in tal modo invece di arricchire, impoverisce e banalizza la storia già tanto densa ed a rischio di surplus sentimental-ricattatorio di questo uomo mite ed onesto costretto a diventare fuorilegge per salvare l'integrità familiare. Il film francese, più asciutto, convince soprattutto grazie all'interpretazione di Lindon, che si cala perfettamente nei panni dell'uomo comune di fronte ad una situazione straordinaria. Per lui l'esclamativo.
MEMORABILE: Lindon, col volto pestato a sangue, si infila la pistola nella cintura dei pantaloni, poi alza lo sguardo e si vede riflesso nello specchio

Schramm 3/03/12 13:03 - 3495 commenti

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Considerata la forza motrice della prova successiva, era lecito aspettarsi la medseima propulsione termodinamica in fieri che invece stavolta detona solo a brandelli, come uno strappo, per inattese impennate tachicardiche; Cavayé lascia che sia la maschera disperata ed esasperata dell'ottimo Lindon a catalizzare l'intero film, che purtroppo inforca direzioni altre da quelle potenzialmente sviluppabili e solo appena accennate (come la risoluzione retroattiva del caso, con consegna del vero colpevole). Resta comunque un'opera che ha tutte le carte in regola per emozionare, commuovere, scuotere.

Pigro 19/04/12 10:24 - 9673 commenti

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Altro che prof di lettere! Il protagonista, “uomo qualunque”, architetta un formidabile piano d’evasione per la moglie imprigionata ingiustamente. È l’aspetto più iperbolicamente inverosimile e al contempo più suggestivo del film, che riesce a trasmettere la tensione di una scelta estrema presa senza slanci eroico-muscolari, ma per una cosa tanto fragile (e potente) come l’amore. Un bella struttura iniziale a puzzle dà tutti gli elementi per condurre poi in breve a una narrazione più tradizionalmente compatta ed efficace. Una bella sorpresa.

Homesick 20/04/12 18:03 - 5737 commenti

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Idillio familiare memore di Lumière distrutto da un blitz della polizia: da questo prologo incomincia la discesa negli inferi di un uomo comune, pronto a tutto pur di salvare sé e i suoi cari dall’iniquità della giustizia. Tesissimo, straziante e con un finale solo in apparenza consolatorio (lo sigla difatti la frase «Evadere è facile; il problema è restare liberi»), vive tutto della disperazione scavata nel volto dolente e risoluto di uno straordinario Lindon e dell’ansia dell’anziano padre Perrier. Un lodevole esempio di cinema francese contemporaneo.
MEMORABILE: I piani di evasione scritti sui muri; lo spacciatore rapinato; il pianto di Linder; l’ultimo saluto del nonno al nipotino; in ospedale; alla dogana.

Cloack 77 21/06/12 11:20 - 547 commenti

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Ottime interpretazioni, trama asciutta, sintetica, densa, tesa, perfetta che nonostante forzature "necessariamente dovute" resta credibile e avvincente fino alla fine, caratterizzazioni solide... insomma, forse ben poco è lasciato all'arte e all'estetica, ma il gusto di seguire una storia senza che il regista ne diventi il protagonista, è un'altra delle qualità del film. La scena dell'omicidio è poi agghiacciante per geometria e casualità reale, troppo semplice per non essere vera.

Coyote 9/09/13 09:17 - 185 commenti

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Come reagirebbe l’uomo qualunque di fronte a un’ingiustizia che non può essere combattuta come una battaglia di tutti i giorni? Cavayé ce lo mostra attraverso una storia adrenalinica, per certi versi analoga a quella narrata nel suo film successivo. Alcuni spunti si perdono qua e là (la donna che avvicina Julien nel parco e poi non ricompare) o sono trattati troppo superficialmente (il rapporto con il fratello, la strategia di fuga...). Ne guadagna però il ritmo e l’intrattenimento è assicurato.

Nicola81 15/12/13 14:35 - 2862 commenti

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Cosa non si farebbe per la propria moglie, specialmente se ha il viso angelico e il fisico statuario di Diane Kruger... Vincent Lindon (mono-espressivo ma bravo) forse riesce a fare fin troppo, trasformandosi da mite professore di storia a ideatore di un piano di fuga (fatte le proporzioni) degno di Diabolik. Un film teso e coinvolgente, che porta lo spettatore a identificarsi con il dramma del protagonista, con una seconda parte adrenainica, ma priva di inutili esagerazioni all'americana. In breve, una bella sorpresa!
MEMORABILE: Il piano di fuga; "E.vadere è facile, il problema è restare liberi"

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Almicione 21/03/15 00:48 - 764 commenti

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Uno scherzo del destino e un processo ingiusto constringono una madre innocente al carcere dal quale, più che "qualcosa", il marito farà di tutto pur di salvarla. La regia logora e inespressiva, caratterizzante il nuovo cinema francese (e che a tratti ricorda quella degli sceneggiati italiani), non esalta lo spettatore, il quale non sa come colmare il vuoto lasciato da una trama poco originale. Il cast però non lavora male e il ritmo riesce – fortunatamente – a essere avvincente rendendo la pellicola non notevole ma comunque potabile.
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