Poca differenza col porno per una film deprecabile, utile solo a mostrare le grazie della disinibita e prosperosa Prati. Una rivisitazione del racconto di Mérimée in chiave semi-hard. Una pellicola scura e oscura come l'idea di chi l'ha concepita. La fotografia è inesistente, sembra girata di notte, ma stranamente certe cose si vedono sempre bene... Della serie guarda usa e getta.
Reperto softcore fine-ottantiano tratto dalla celebre novella di Mérimée e che utilizza le musiche originariamente scritte da Georges Bizet per l'opera teatrale omonima. Le premesse "alte" si traducono quasi subito in un B-movie palesemente povero, che però sfrutta gli scenari naturali abbastanza bene nelle scene diurne, dai colori ipersaturi; la fotografia notturna invece risulta inspiegabilmente priva di luci e caratterizzata da un blu intensissimo, quasi straniante. Erotismo blando e dialoghi da piangere, ma rimane perlomeno pittoresco.
MEMORABILE: La fucilata in faccia al soldato morente; Le scene notturne vicino al mare; Il finale tragico.
Esiste anche una versione erotica e spinta della vicenda della Carmen di Mérimée (incredibile a dirsi) che decide ovviamente di spingere l’acceleratore sulle scene di sesso. La Prati è nel suo periodo d'oro ed è sicuramente molto sensuale ed erotica, ma il film è d'indicibile noia, con molte fasi in cui non succede praticamente nulla. Si tratta semplicemente della successione degli amanti di Carmen in una Spagna dell'Ottocento malfotografata. Un erotico francese terrificante.
Inconsistente softcore ottantiano che sfrutta con imperizia le idee di Mérimée e segmenti della bella musica di Bizet. Pamela Prati, fulcro dell'operazione, non riesce a dare vero spessore erotico al personaggio del titolo che, in fondo e tra l'altro, di proibito ha poco e niente. Nulla si imprime nella memoria; nulla di significativo avviene: la noia ha campo libero e gioco facile. La fotografia va menzionata in quanto resta un mezzo enigma: è un intruglio poco comprensibile di luminosità e oscurità. Solo per temerari della serie Z insipida.
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Ma al tempo delle vhs mi capitò sottomano la vhs della Db Video ed ero lì lì per acquistarla, ma il nome del regista mi fece desistere. E poi la Prati, per carità...
Il tuo commento ha confermato la mia saggia scelta... ;)
Oddio Lucius, era una label non eccelsa come qualità, ma aveva nel carnet cultazzi come Losquartatore di Los Angeles, Nè mare nè sabbia, La terrificante notte del demonio, L'assedio, L'idolo, Squilli di morte, Un natale rosso sangue (1984), Disconnected, per citare i più polposi...