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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/09/10 DAL BENEMERITO SUPERCRUEL
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Neapolis 15/07/16 15:57 - 184 commenti

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Il film parte bene e sembra promettere, ma dopo la scena dello stupro iniziale la trama si inceppa. Capuano stenta a delineare l'evoluzione introspettiva dei due protagonisti, che recitano senza quella carica emozionale capace di rappresentare appieno il loro stato d'animo e le turbolenze interiori per lo stupro eseguito e subìto. Anche i tentativi di contatto epistolare e l'evoluzione delle modalità di approccio appaiono troppo semplificati. In questo contesto perfino la Golino sembra incerta e poco convinta.

Supercruel 23/09/10 22:42 - 498 commenti

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Storia di un amore all'apparenza impossibile tra vittima e carnefice, legati da un qualcosa di indicibile e indecifrabile. Vicenda interessante ma sfruttata male e vittima dei soliti problemi del cinema italiano contemporaneo: superficialità, provincialismo, brutte pecche nella confezione. L'incipit moderno e vidoclippoide è maldestro, la recitazione è nulla, lo sviluppo psicologico dei personaggi molto banale. Purtroppo siamo davanti all'ennesimo filmetto all'italiana che anche se tenta di sganciarsi dal becero si impantana nella mediocrità.

Cloack 77 3/07/12 17:57 - 547 commenti

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Se da un punto di vista tecnico il film è molto riuscito, con un carcere che non solo è mura e sbarre ma anche carcere "d'ambiente" che isola due mondi attratti da una forza misteriosa ma troppo debole per scavalcare quelle mura, dal punto di vista del racconto il film è piuttosto debole. In fondo Capuano cosa racconta? Una storia abbastanza "azzardata", che poi non è storia, perché il film ferma la narrazione al momento del carcere.

Pigro 3/05/13 08:34 - 9666 commenti

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È interessante il tentativo di scandagliare l’animo intricato e macerato di un detenuto del carcere minorile attraverso il dialogo a distanza con la sua vittima (di stupro), anch’essa oppressa da un disagio che va ben al di là della violenza e riguarda lo stesso male di vivere di una generazione in bilico. Ma poi, un andamento stiracchiato e soprattutto cadute retoriche o forzature (l’improvvisa trasformazione del ragazzo in cantante rap!) allontanano il film dall’adesione alla verità che vorrebbe avere e dall’efficacia.

Homesick 21/08/13 17:20 - 5737 commenti

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Le pene dello stupratore nel carcere minorile e quelle della sua vittima traumatizzata si alternano in successione binaria, scoprendo fugacemente piaghe contemporanee come la solitudine, l’incomunicabilità, il disagio giovanile. Rispetto a tante pellicole contemporanee, questa si avvantaggia di un realismo pasoliniano con l’intensa naturalezza dei non attori, la serietà dei professionisti (su tutti Gifuni, dolce surrogato paterno) e il ricorso ad un napoletano piuttosto stretto. La metropoli del Sud è sfondo attivo con le sue coste meravigliose e gli antichi quartieri.
MEMORABILE: Irene ricompone le lettere di Ciro, che di primo impulso aveva strappato; la visita alla coppia di colore.

Giùan 20/10/13 07:38 - 4559 commenti

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Il film prende vita da una costola de La guerra di Mario, sostituendo i reiteratamente frustati tentativi di interazione tra l’aspirante mamma Golino e l’irrequieto figlio dei “bassi”, coi paralleli sforzi di uscir dai rispettivi “carceri” (proletario e borghese) dello stupratore Ciro e della vittima Irene. A restar delusi siam però anche noi affezionati estimatori di Capuano, smarriti di fronte a una “svolta” che surroga al vitale pessimismo del suo stile un indolente irresolutezza da micro cinema italiano finora da lui ferocemente evitato. Dai Antò!
MEMORABILE: In negativo: l’insopportabile incontro/convegno nell’aula magna del carcere minorile, documentariamente affettata e fasulla.

Schramm 27/03/15 17:45 - 3495 commenti

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La fiction mediasettara e raidiologica, con tutte le sue sferzate di stomachevole retorica buonista e di lugubre cedimento al sociale per il sociale, ha finito col colonizzare i set cinematografici e di lastricare di sciroppo le migliori intenzioni registiche, facendo i danni che troviamo bene esemplificati in questo posto al sole a scacchi con autorialismo di riporto, manco ci trovassimo davanti all’epigone dell’epigone dell’epigone di Risi. La supremazia del più torvo sociologismo spicciolo è troppo castrante, gli attori bucano lo schermo poco e niente, la renitenza narrativa fa flic floc con un impaccio registico che intonaca ogni frame.

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  • Discussione Kaciaro • 17/11/10 00:49
    Galoppino - 506 interventi
    a parte la storia molto , ben sviluppata io sono rimasto incantato dalle location....bello davvero
  • Discussione Zender • 17/11/10 08:05
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, questo a quanto pare l'avete visto in molto pochi. Forse titolo e locandina non attiravano abbastanza...
    Ultima modifica: 17/11/10 08:06 da Zender
  • Discussione Kaciaro • 18/11/10 12:55
    Galoppino - 506 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, questo a quanto pare l'avete visto in molto pochi. Forse titolo e locandina non attiravano abbastanza...
    eppure e' un ottimo prodotto,forse poca distribuzione??
  • Discussione Zender • 18/11/10 16:34
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ehm, no, io dicevo qui sul Davinotti. Non ho idea se abbia avuto successo o meno :)
  • Musiche Marietoile • 26/10/13 11:42
    Galoppino - 28 interventi
    Struggente e bellissima la canzone che accompagna il finale del film, Unreachable eyes (musica e testi di Pasquale Catalano, interpretata da Toto Toralbo) e, ahimè, mai uscita in commercio...

    http://www.youtube.com/watch?v=Le6RGSK6Fxg
    Ultima modifica: 26/10/13 17:51 da Zender
  • Musiche Zender • 26/10/13 17:52
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Molto toccante in effetti.