Lezione ventuno - Film (2008)

Per il numero di incisioni che possiedo della nona e delle altre sinfonie di Beethoven, non è che sia insensibile al mondo beethoveniano. Questo film però si muove tra tentativi di sofisticatezza culturale, certe speculazioni filosofiche e toni grotteschi non sempre adatti e finisce quasi per sminuire il valore della Nona Sinfonia. Un film puramente accademico, inscenato come una rappresentazione teatrale, che ha comunque una certa utilità artistica, anche se marginale. Molto belli i paesaggi innevati. **

Buon esordio di Baricco alla regia. L'opera non è di facilissima lettura, perché Baricco ha cercato di trattare il tema con toni aulici, filosofici a tratti poco comprensibili. Il film si fa guardare, ma non è facile immergersi completamente. Una volta capito il meccanismo, però, il film è gradevole. Chi è appassionato di musica classica lo può apprezzare decisamente di più. Ho trovato azzeccato l'inserimento di commenti fuori campo dallo stile grottesco. Film molto cerebrale. Da vedere ed ascoltare.

Sono pochi gli scrittori che riescono a sfociare nel cinema con degni risultati. Il film si traduce in un prodotto imbalsamato, da prima serata di Raidue, in cui l'ordinarietà delle cose è legata da un denominatore comune: la noia. Sono i paesaggi innevati in stile Misery, le poche cose che rimangono dopo la visione. Cosa lega la genesi della nona sinfonia di Beethoven con una serie di avvenimenti accaduti nel 1824 non lo svela certo questo film. Un esordio che prometteva tanto sulla carta ma che, tradotto in immagini, lascia un sapore di paradosso letterario.