Il cigno nero - Film (2010)

Il cigno nero
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Black Swan
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Il film ha aperto, il 1 settembre 2010, la Sessantasettesima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/09/10 DAL BENEMERITO GHIRLANDA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/01/12
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Ghirlanda 12/09/10 10:39 - 58 commenti

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Reduce da The Wrestler, Aronofsky torna con un dramma passionale sull'autodistruzione, questa volta non sul ring ma sul parquet caro alle ballerine. Nina deve interpretare nella stessa opera i due opposti: il cigno bianco e il cigno nero. Tra atmosfere da thriller psicologico e surreale seguiamo gli sforzi di Nina per essere sporca e seducente, ad incarnare a perfezione il doppio lato, nero, mai emerso. Il regista riesce di nuovo ad affondare corpo e anima nelle viscere di un personaggio maledetto aggiungendo qui una regia personale seducente come the "Black Swan".

Capannelle 8/01/11 12:23 - 4398 commenti

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Nina chi è il tuo nemico? La madre oppressiva, la rivale disinibita oppure tu stessa, la tua sessualità e il tuo io repressi? Il dilemma viene proposto da Aronofsky in modo visivamente trascinante (ed esaltando fisicità e sofferenza) ma anche crudo e incontinente, con Polanski spesso tirato in mezzo ma distante quanto a eleganza narrativa. Brave le due protagoniste con qualche chance di Oscar per la Portman. Film che ha fatto discutere per alcune scene fintamente scandalose: siamo dalle parti del classico sex, drugs and... ballet. ***

Greymouser 12/01/11 22:17 - 1458 commenti

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Pur riconoscendo la brillantezza stilistica di Aronofsky, il film non mi ha convinto del tutto. Ho trovato troppo rigido l'impianto registico, nel senso che il viaggio allucinato-paranoico nella follia di Nina è troppo programmatico, troppo annunciato, troppo telefonato. Nessun tie-break nel percorso "imposto" all'immaginazione dello spettatore. Non vorrei comunque sminuire oltre misura questo lavoro comunque degno, che offre non pochi sprazzi di grande regia, con qualche inaspettato tocco cronenberghiano.

Mdmaster 18/01/11 12:05 - 802 commenti

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Quest'ennesimo viaggio nell'autodistruzione di Aronofsky non mi ha convinto proprio. Eccessivamente zuccherato in ogni movimento, programmato e costruito; per niente spontaneo e viscerale, ma prevedibile e distaccato. Certo, la Portman finalmente recita degnamente e la professionalità di Darren è impeccabile, non mi sarei aspettato altro. Cercavo però di più: una storia coinvolgente, un cast per il resto all'altezza (la Kunis è utile solo per la scena saffica), qualche tocco davvero geniale... Niente. Una spanna sotto a The wrestler, tre a Requiem.
MEMORABILE: La tanto discussa scena saffica alla fine è davvero soft, abbiam visto di peggio; la prima fugace occhiata a Beth come cigno nero.

Saintgifts 16/02/11 21:47 - 4098 commenti

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La tensione che si crea fin dall'inizio è piuttosto alta e non mollerà fino ai titoli di coda. Diversi sono i piani della vicenda, falsi e veri, e si finisce per confonderli rimanendo più scioccati della protagonista stessa. Il mondo del balletto e la rappresentazione de Il Lago dei Cigni sono perfetti per disquisire sul bene e sul male, sulla avversione e sulla seduzione, e Aronofsky lo fa senza mezzi termini, colpendoci ad ogni scena. Le interpretazioni sono buone e la Portman riesce a trasmettere fin troppo bene il suo malessere.

Ariel 4/02/11 20:54 - 40 commenti

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Non è chiaro quale sia l'elemento, il rapporto, la sfida o l'incontro che determina la crisi della protagonista, ma Nina vive il periodo di preparazione per lo spettacolo (Il lago dei Cigni) che la vedrà nelle vesti di prima ballerina della sua compagnia di danza classica come un percorso verso la scoperta del suo "Io" più recondito, diviso tra bene e male, ragione e istinto.. purezza del cigno bianco e indomabilità focosa del cigno nero. Un film di "transito" tra realtà e suggestione che offre uno spaccato dell'inevitabile dualismo dell'animo umano.
MEMORABILE: La trasformazione di Nina in cigno nero.

Xamini 19/02/11 21:38 - 1247 commenti

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In questa genesi del cigno nero, Natalie Portman è una scuola di arte (recitativa) drammatica e Darren Aronofsky le dà spazio per esaltarsi, lasciando che faccia spuntare, tra scaglie di dolore (l'indugiare di questo cigno su una fisicità così tanto umana ricorda The wrestler), le proprie ali nere. E se l'overdose di ragione genera mostri, pur con qualche imperfezione, è il sentimento, quello viscerale, di sangue, nero, a trionfare sul cervello. Superfluo Cassel e così tutti gli altri.
MEMORABILE: L'allucinante spuntare delle ali nere

Cotola 18/02/11 23:45 - 9009 commenti

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Un po’ Cronenberg, un po’ Polanski senza però essere nessuno dei due. Arnofsky gira un solido dramma che sfocia sempre più nell’onirico e nel fantastico (con qualche spruzzatina “horror”) nella seconda parte che risulta migliore della prima (un po’ più dilatata), poiché decisamente incalzante ed avvincente. Il dramma della protagonista e la sua progressione tragica non sono certo una novità, ma è innegabile che il regista ci sappia fare, costruendo un film dagli esiti finali decisamente buoni.

Redeyes 20/02/11 09:31 - 2443 commenti

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Contrariamente a molti ho preferito questo autolesionistico Cigno al dopatissimo Wrestler. L'ho preferito perché la mano del regista, pur evidente, è meno ancorata allo sguardo soggettivo del protagonista, se si eccettuano le primissime riprese. Ovvio che è Nina il fulcro attorno al quale tutto ruota, dalle sue paure al suo cronometrato sballo. Non conosco il balletto, non bene, ma non posso negare che Aronofsky sia riuscito a rendere l'ieda del sacrificio e la dedizione che richiede quest'arte. La Portman è struggente nel suo scarno involucro.

Deepred89 21/02/11 01:12 - 3704 commenti

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Film anomalo, imperfetto, molto interessante. Come in Pigreco si notano echi cronenberghiani e a tratti si intravede anche qualcosina di polanskiano e argentiano, ma il film possiede un propria originalità, a partire dal suo prendere le distanze dai vari canoni hollywoodiani, con un clima claustrofobico costruito grazie all'uso ossessivo di primi e primissimi piani e con un primo tempo sospeso e indefinito in contrasto con un secondo convulso e plateale. Non tutti i nodi vengono al pettine, ma il messaggio si coglie. Insolito e riuscito.

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Harrys 21/02/11 01:34 - 687 commenti

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"The Ram" ha troncato con il ring e ha calzato il tutù: la (c)rudezza di universi limite, tangibili quanto inesplicabili. Irrompe un delicato processo psico-identitario che da corollario ad un'oppressione mai declamata (l'aberrante sessualità è la chiave) diviene metafisico, osmotico, compenetrante e simultaneamente risolutivo, complice un'ostentata (specchio delle mie brame!) ambiguità rappresentativa tra l'occhio cinematografico e quello della "mente" della protagonista (una sensazionale Portman devota alla Huppert). Aronofsky suggerisce da Maestro. ****1/2

124c 21/02/11 16:17 - 2913 commenti

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Il mondo del balletto classico visto dagli occhi di una ragazza, una ballerina che è solo apparentemente fragile e schiva. Nathalie Portman rende la sua Nina un personaggio abbastanza ambiguo e pieno di sfaccettature, anche se è difficile, per me, pensarla come un'adolescente, visto che ha quasi 30 anni. Anche gli altri interpreti sono molto bravi, a cominciare da Vincent Cassell. Veramente sexy la tatuata Mila Kunis, irriconoscibili, invece, Winona Ryder e Barbara Hershey. Um thriller che ti tiene col fiato sospeso fino all'ultimo. Da tre!

Mickes2 22/02/11 13:39 - 1670 commenti

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Un'ascesa di emozioni, incubi, allucinazioni; se la prima parte del film può far storcere un po' il naso, nella seconda Aronofsky dà sfogo a tutta la sua bravura con un crescendo emozionale inesorabile. Muove la mdp ottimamente, catturando per quanto più possibile le bellissime sensazioni di paura, timore, insicurezza ma anche gioia che sa trasmettere Natalie Portman (secondo me da Oscar). Struttura narrativa semplice e splendidamente convulsa ma non troppo. Straordinaria fotografia. Un'altra pellicola che si insinua sotto pelle.

Sabryna 22/02/11 23:46 - 225 commenti

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Un film perfetto, senza sbavature. Aronofsky confeziona un prodotto la cui regia è ritmicamente disegnata a passo di danza sull'interiorità della protagonista. Tutto converge: musica, stile, riprese, una stupenda Natalie Portman che lotta contro se stessa. Un film in cui la danza è prima idea e al tempo stesso sfondo. Il cigno nero/bianco è metafora di due facce della stessa medaglia, tanto quanto il rapporto Lily/Nina. Ottimo il cameo di Winona Ryder, meravigliosa la Portman. Finale ad hoc.
MEMORABILE: I flash di Nina; il finale sulle note del Lago dei Cigni.

Galbo 25/02/11 05:50 - 12380 commenti

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La contrapposizione tra bene e male, incarnati dai due cigni protagonisti del celebre balletto e tra i diversi aspetti della personalità umana. Il tema del film di Darren Aronoksky non brilla certo per originalità ed anche l'andamento della vicenda è in qualche misura piuttosto prevedibile. Spicca tuttavia l'eleganza formale della rappresentazione e la capacità del regista di costruire la tensione con un crescendo che culmina nel bel finale. Ottima la prova di Natalie Portman che oscura letteralmente il resto del cast.

Lupoprezzo 23/02/11 19:29 - 635 commenti

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Aronofsky continua ad occuparsi del corpo, abbandonando il realismo del wrestler in favore di un impianto decisamente onirico e dal retrogusto cronenberghiano (ma non è una novità). Nina è una repressa sessuale, psicotica visionaria oppressa da una madre invadente, rinchiusa all'interno di una gabbia che la separa dal mondo, rendendo incerto il suo cammino. La regia è competente, avvolgente e la sofferta trasformazione (estremo gesto pacificatore) trova la giusta intensità nel balletto finale.

Rebis 25/02/11 15:55 - 2331 commenti

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Dalla repressione sessuale ai labirinti schizoidi conseguenti, cui lo stacanovismo della danza fa da cappello. Seguendo fino in fondo il più pedante manuale di neuropsichiatria Aronofsky imbraccia la macchina a mano con piglio virtuoso e dà evidenza al disfacimento psichico con incursioni horror tanto audaci quanto inutilmente didascaliche e banali. Della discesa nel baratro non ci risparmia nulla. Il corpo, messo provocatoriamente al centro, pone un quesito soltanto: a cosa mira o allude esattamente tanto parossismo e martirio? La Portman si destreggia tra Scarpette Rosse e Suspiria. Ambizioso.

Jorge 28/02/11 15:41 - 164 commenti

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Dopo la visione, resta il saggio di bravura attoriale "a tutto tondo" della Portman, che si offre anima e corpo al progetto di Aronofsky il quale richiama molto, in alcune scene, Argento e Cronenberg. Il soggetto, è vero, non è nulla di nuovissimo ed anche il suo sviluppo appare troppo "programmato" nel prosieguo; ma il tutto è reso ottimamente per stile registico ed intensità del prodotto, dal cast di contorno (con l'eccezione di un evanescente Cassel) alla fotografia, dalle musiche agli effetti speciali. Coerente e splendido il finale.

Ghostship 6/03/11 14:41 - 394 commenti

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Darren Aronofsky prosegue deciso il discorso iniziato con Pi-greco e The wrestler fornendo una apologia dell'arte che si sublima nel momento in cui raggiunge la perfezione. Il problema però, per la straordinaria protagonista interpretata dalla Portman, consiste nel percorso intrapreso per il raggiungimento della perfezione stessa. Si scivola nella follia, della mente (vagamente Polanskiana) e della carne (fortemente Cronenberghiana).

Vawe 3/03/11 19:54 - 61 commenti

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Giorno e notte si fondono, incentrandosi sul luogo del teatro ove assistiamo alle prove di ballo di Nina. Nina si snoda tra il suo corpo pronto a schiudersi e la testa, soggiogata da una madre soffocante. Il bianco e il nero, rispettivamente, il Bene e il Male. Nina è il Bianco ma le manca la completezza del Nero, per giungere alla perfezione tanto agognata. Ciò la porta dapprima allo sdoppiamento poi allo smembramento e, infine, al capovolgimento della personalità. Un percorso inevitabilmente distruttivo. Recitazione sublime della Portman.
MEMORABILE: "Sorprendi te stessa e sorprenderai chi ti guarda".

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Giacomovie 4/03/11 20:01 - 1397 commenti

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Con una storia sulla scia del notevole Scarpette rosse, il mondo della danza diventa spunto per un film dal sottofondo tetro e dall’aria sottilmente inquietante che lo trasformano in un quasi-thriller onirico con tensione percettibile ma a volte un po' sopra le righe. Il crescendo conclusivo sulle trascinanti note del finale dello “Swan Lake” di Tchaikovsky recupera una prima parte stentata. Con la sua prova molto concentrata (anche se fisicamente snaturata), la Portman si è meritata l’oscar. ***

Belfagor 7/03/11 20:26 - 2689 commenti

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Via, maledetta macchia! Per Nina il mostro dagli occhi verdi è rivestito di piume nere e la ricerca del sublime conduce in una landa desolata e sterile. La discesa negli inferi pulsionali è descritta con un raro intreccio di ossessioni fisiche e mentali, in cui i corpi delle ballerine si trasformano in ossuti rapaci e la frustrazione gocciola come il sangue. Nelle mani di Aronofsky, il balletto diventa un crudele gioco di specchi deformanti. La Portman è perfetta nell'interpretare la metamorfosi di una perfezionista.
MEMORABILE: I primi piani delle scarpe da ballo martoriate; "Volevo solo essere perfetta".

Jandileida 16/03/11 19:46 - 1560 commenti

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Lo stile personale c'è ed anche le scene di balletto sono trattate con classe, ma non basta sostituire il capoccione biondo di Rourke con l'esile figura della Portman per ottenere lo stesso risultato: li c'erano sangue, ossa e vita, qui solo l'ennesima corsa verso il nulla più plastificata di Renato Balestra, arricchita inoltre da inutili siparietti che dovrebbero sconivolgere ma che invece rendono il tutto ancor più ridicolo ed autoreferenziale. Inoltre alla Portman avrei consegnato invece di una statuetta una confezione maxi di dolce Euchessina.
MEMORABILE: Il vecchietto sulla metro spero sia stato messo li per suscitare una risata...

Stubby 18/03/11 11:04 - 1147 commenti

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Durante il film avevo la sensazione che il tempo non trascorresse mai, come se nel proseguire con la visione non vedessi l'ora di arrivare al termine senza un preciso perché. Tante le similitudini con The wrestler: entrambe le pellicole sottolineano l'autodistruzione umana, fisica e psichica, il rapporto difficile e disturbato tra genitore e figlio. Bella la fotografia; anche qui come in Wrestler ci sono le immancabili riprese da dietro durante gli spostamenti del protagonista e poi il finale pressochè identico. Disturbante.

Homesick 23/04/11 11:01 - 5737 commenti

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L’autocoscienza raggiunta nell’incontro-scontro con la propria metà oscura – qui con il volto lubrico e corruttore della Kunis – è lo psicologismo d’accatto per un’opera imbastita sulla derivazione e il luogo comune sia a livello concettuale (la madre possessiva, la rivalità fra primedonne) che stilistico (le visioni fantastico-orrorifiche e le mutazioni del corpo à la Cronenberg). Si dimentica presto, non senza aver prima manifestato un certo apprezzamento per le riprese, abili ed eleganti in primissimi piani e soggettive, e per le seducenti coreografie de “Il lago dei cigni”. Costruito.

Nando 25/04/11 22:35 - 3810 commenti

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L'inquieto mondo della danza analizzato con lo sguardo di una ballerina ossessionata da una sindrome psico-compulsiva. Ritmo non dinamicissimo ma comunque film ben realizzato. Tuttavia, nonostante la validissima interpretazione della Portman, la pellicola appare prolissa e tendenzialmente monotematica, anche se la lotta tra bene e male viene analizzata decorosamente.

Stefania 16/07/11 17:58 - 1599 commenti

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Cronaca puntuale e prevedibile dell'annichilimento del Corpo ad opera di frantumi di psiche che torturano la Carne, psiche divisa che sostanzia in visioni orrorifiche le sue pulsioni autodistruttive. Il perfezionismo di Nina sembra aver contagiato Aronofsky, che tira a lucido ogni inquadratura, piroetta da virtuoso in una galleria di specchi che rifrangono e moltiplicano manualistici dualismi: luce-ombra, Odile-Odette, tormento-estasi, madre-figlia... good girl-bad girl! Istrionico ma disciplinato, vera primadonna, come Nina, Aronofsky non sbaglia un passo... è una noia, come Nina!
MEMORABILE: I piedi che diventano zampe da palmipede! Cassel, imperativo e prescrittivo: "Sii, naturale, sii spontanea, lasciati andare!": ecco, sì, buonanotte!

Macguffin 3/08/11 23:18 - 124 commenti

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La repressa ballerina Nina non esita, mirando alla perfezione, a stimolare il proprio "Cigno Nero": inizierà un cammino che sarà sì di di ascesa verso il trionfo artistico ma anche di discesa agli Inferi della follia. Questo delirante percorso viene reso da Aronofsky come meglio sarebbe difficile: le continue inquietanti situazioni polanskiane (che tengono sempre alta la tensione) sono orchestrate in un crescendo magistrale. Film di specchi e di doppi (male/bene, corpo/mente ecc. ecc.). Eccezionali le riprese di danza e strepitosa la Portman.

Lucius 10/08/11 13:06 - 3015 commenti

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Il candore della bellezza acerba, come la Connelly in Phenomena e il lato oscuro che è in ognuno di noi. Due facce della stessa medaglia portata al collo con eleganza e vanità da una Portman incredibile per la sua interpretazione alienante, non solo attoriale. Ed è il corpo a risvegliarsi dai sensi e da un'educazione castrante, lo stesso corpo che volteggerà sul palcoscenico inebriando il pubblico in sala. Dualistico, adolescenziale, simbiotico, magnifico.

Satyricon 22/10/11 01:55 - 147 commenti

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Film di grande spessore. Una regia ed una sceneggiatura perfette nonché una Portman che supera se stessa. Coinvolgente ed angosciante. Affascinante quanto pericoloso viaggio all'interno di un inconscio oscuro. Il percorso del cigno apparentemente bianco fino nei meandri oscuri di quello nero, da cui non potrà più tornare indietro. Un film penetrante che ti cattura attimo per attimo e ti accompagna totalmente nella storia della ballerina. Strepitoso.

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Matalo! 27/08/11 20:04 - 1378 commenti

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Molti han trovato scontato, prevedibile e manierista questa pellicola, che in effetti propone in chiave a tratti involontariamente horror il classico tema del passaggio della maturità, nella chiara metafora del cigno di Tchaikovsky. Eppure Aronofski ha un mestieraccio non da poco e, senza essere un genio, sa come catturare lo spettatore. Frastornandolo, truffandolo, trascinandolo ma, alla fine, convincendo. Grazie anche alle convincenti interpretazioni del cast, Mila Kunis esclusa.

Disorder 7/10/11 17:53 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Forse il capolavoro assoluto di Darren Aronofsky. Il suo cinema in realtà non progredisce rispetto al passato (gli elementi sono un po' i soliti: la caduta nell'abisso di Requiem for a dream, il tormento interiore di The wrestler ecc...), piuttosto si affina, si fa sempre più ambizioso e ricco di significati. Ottime la storia, la messa in scena e le coreografie, assolutamente perfette. Natalie Portman mai così brava. Un film assolutamente da vedere...

Gestarsh99 9/10/11 17:49 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Lo spettro suggestivo ma sbiadito del maestro Lynch continua ad aleggiare anche nel quinto opus del temerario Aronofsky, sorta di simbolistica parabola thriller sull'Arte come crasi trionfale e irreversibile di buio e luce, tecnica ed emozione, razionalità e istinto. A non convincere appieno non sono le speculari rifrazioni depalmiane quanto la condizione di frigida castità e repressione dei sensi a cui Nina dovrebbe ribellarsi, come pure la sua bambinesca succubanza nei confronti dell'autorità materna, invero eccessivamente blanda e caduca. Darren resta ancora chiuso nel suo cigno.
MEMORABILE: Il cunnilingus saffico tra Nina e la sua rivale antitetica Lily.

Nancy 26/11/11 13:15 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Forse il miglior film in gara agli Oscar 2011, dalle tinte quasi horror e dal finale splendido nella follia degli ultimi 20 minuti (in questo senso fa molto Requiem for a dream, che impazzisce anch'esso nel finale ma molto meno corraggiosamente). Natalie Portman nel suo ruolo migliore e anche Cassel risulta perfettamente inquadrato nel suo ruolo. L'esasperazione delle possibilità umane, fisiche e psicologiche, tema tanto caro al regista, qui raggiunge picchi inavvicinati prima e rende il film un piacere, per gli occhi e per la mente.
MEMORABILE: La serata lesbo di Portman-Kunis; La scena del dito della Portman; Tutte le scene di ballo; Il finale.

Max92 29/11/11 19:35 - 104 commenti

I gusti di Max92

Se, bisogna riconoscerlo, da un lato è originale e sufficientemente inquietante, è altrettanto vero che in più di qualche punto risulta squallido e tendente al ridicolo involontario, con Mila Kunis che pare uscita dal set di un film porno. Ambizioni socio-letterarie, critiche al mondo della danza, scene lesbiche tanto disturbanti quanto inutili... È tanta la carne al fuoco che Aronofsky getta, ma raramente riesce a centrare il bersaglio, penalizzato oltretutto dalle tirate filodrammatiche di una Portman ingiustamente premiata con l'Oscar.
MEMORABILE: Il finale da antologia, che in qualche modo risolleva le sorti del film.

Ryo 15/12/11 11:31 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Per me questo regista si diverte ad illudere gli spettatori con finte confezioni. Con The wrestler in molti pensavano ad incontri sul ring, allenamenti alla Rocky per vincere il titolo. Qui in molti (compreso me) immaginavano un film sulla danza, ma... la prima parte del film, in cui vengono mostrati gli sforzi della protagonista per ottenere il ruolo, viene stravolta, diventando un altro film. Molto curato visivamente. Inquietante, regala momenti d'ansia e quasi trasmette la follia che sembra perennemente invadere i personaggi. Ottimo!
MEMORABILE: Le forbicine che tagliano le unghie, i piedi martoriati: scene che fanno rabbrividire.

Didda23 11/01/12 13:02 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Il simbolismo invadente domina tutto il percorso di liberazione sessuale e mentale della repressa Nina che, senza alcuna pulsione viscerale, ambisce alla glaciale perfezione creativa. Aronofsky, in totale osmosi artistica con il personaggio principale, dirige senza alcun orpello evidente un'opera carente di pathos che scade presto nell'autocompiacimento fine a sè stesso. Darren, incurante del pubblico, mostra ancora una volta (dopo L'albero della vita) di essere troppo innamorato di sè.

Zuni 12/01/12 23:14 - 68 commenti

I gusti di Zuni

Sotto il virtuosismo niente. Aronofsky si conferma gran maestro di messa in scena ma con poca sostanza sotto, in questo caso davvero pochissima. Una storiella scontata e gia vista impacchettata su una confezione iper-suntuosa, con un gran cast e ottime sequenze visionarie. Dove casca male l'asino è nell'incapacità assoluta di gestire suggestioni "horror" che scadono quasi sempre nel ridicolo, l'assoluta mancanza di suspance e la totale assenza di empatia con i personaggi del film. Sogna Powell, ma arriva a malapena ad un discreto enterteinment da sala.
MEMORABILE: La letterale trasformazione in cigno; La bollente scena lesbo-onirica.

Piero68 21/02/12 08:31 - 2955 commenti

I gusti di Piero68

Ancora una volta Aronofsky fa un mezzo miracolo partendo da un soggetto tutto sommato piatto e banale. Grazie alla sua tecnica di ripresa e alla sua visionarietà "Il cigno nero" diventa un viaggio inquietante nella psicosi di una ballerina classica insicura di tutto. Lenta e quasi noiosa la prima parte; il film prende quota negli ultimi 40 minuti, regalando momenti di alto cinema. Grandiosa la Portman (Oscar meritato), ma anche la Kunis viaggia alto. Continua la discesa della Ryder sempre più relegata a ruoli secondari e/o camei.
MEMORABILE: Tutte le mutazioni della Portman, in particolare quando si tramutano le gambe assumendo l'angolazione del ginocchio al contrario.

Paulaster 21/02/12 10:00 - 4389 commenti

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Melodramma dagli intenti psicologici nel tempio del balletto. La perfezione ricercata dalla protagonista è stantia, in un mondo in cui la disciplina è la prima cosa. Personaggi senza fisico di ruolo, belle faccine e due ondeggi del corpo. La Portman piagnucolosa al limite della sopportabilità, il rapporto con la madre che richiama quello de La pianista, la Kunis bambolina messa lì per far smuovere un paio di ormoni maschili. Regia ripetitiva e aiutata dai troppi effetti speciali, fornisce un pathos al confine con l'horror. Brava la Ryder.

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Enzus79 5/05/12 16:25 - 2873 commenti

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Lontano anni luce da quel mezzo capolavoro che è The wrestler, Darren Aronofsky non fa il bis. Nonostante tutto però è un film che giudico positivamente per le sue sfaccettature "nere" e specialmente per l'interpretazione della Portman. Così così Cassel.

Cloack 77 6/07/12 17:09 - 547 commenti

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Tutto il bene e tutto il male di Darren Aronofsky. Tutto il bene perché l'autore ha ormai maturato una capacità di racconto molto personale, abile nel pedinare i suoi personaggi in ogni rapporto, ma soprattutto di arrivare al cuore del loro intimo, delle loro pulsioni, dei loro segreti. Poi arriva l'Aronofsky tutto autorialità, "paillettes" e tamarrate; arriva il cigno nero, arriva il collo che si allunga, arrivano le piume... insomma arriva tutto ciò che sarebbe dovuto restare nel campo del "non detto" o almeno del "sussurrato".

Ford 12/09/12 22:09 - 582 commenti

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Dramma psicologico che sfocia nell'horror allegorico dove una Portman smagrita e convincente scende nell'abisso morale ma irreale che la porterà ad essere un cigno nero superlativo, al prezzo di un discreto pezzo di cervello. La faccia sconvolta della Portman è anche quella dello spettatore, che mentre ricompone i pochi pezzi della scarna trama assiste a disfacimenti fisici ed estenuanti atti sessuali (solitari e non), regia perfetta, effetti speciali discreti e credibili, grande montaggio.

Pigro 2/10/12 08:41 - 9634 commenti

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C’era da aspettarsi qualcosa di più da Aronofsky di una “semplice” competizione fra ballerine e di una “semplice” emancipazione della ragazza frigidina oppressa dalla madre e incapace di ribellarsi e scoprire il lato oscuro di sé. Eppure, anche con una storia così ovvia e con un personaggio sostanzialmente statico, il film ha una forza e un fascino magnetico, grazie a una visionarietà demoniaca che penetra sottopelle (è il caso di dirlo) e getta lampi di sofferta allucinazione sulla fragile normalità di un… brutto anatroccolo.

Furetto60 24/07/13 11:23 - 1193 commenti

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Storia di ambizione, di rivalità, del sogno di libertà dall’oppressione, di contrasti bianchi e neri, come i cigni del famoso balletto e del ballo classico sono rivelati sia i poco edificanti aspetti dietro le quinte, sia la spettacolare esteticità. La Portman è bravissima, ma mi è piaciuta anche la madre, veramente odiosa. E’ anche una storia drammatica, in cui l’ambizione, nel momento in cui si concretizza, sgretola la vita che le è stata consacrata. Un film che avrebbe meritato l’oscar.
MEMORABILE: Le inquadrature dei piedi stretti nelle scarpe da ballo emanano tutto lo sforzo e il dolore delle ballerine.

Giùan 18/12/13 06:41 - 4537 commenti

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Su una mitopoietica cinematografica già disossata (da Scarpette rosse a Gli orrori del liceo, passando per Suspiria ed Etoile per finir a L’educazione fisica delle fanciulle), era dura creare un'alternativa filmica incisiva e originale. Aronofsky la butta tutta sullo stile restando però lontano da ogni intensità se non quella meramente virtuosistica della mdp, mentre il suo affondo nella psiche “ballerina” di Nina fa sorridere se si pensa alle insondabili profondità del modello di riferimento polanskiano (Repulsione). Formal(ment)e ineccepibile.
MEMORABILE: Il sogno lesbo Mila Kunis Natalie Portman; Le rughe della fu splendida Barbara Hershey.

Fabbiu 3/02/14 08:05 - 2136 commenti

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Bisogna passare la prima mezz'ora prima di capire perché Aronofsky si sia dedicato a questo tema e perché questo film sia stato così generalmente apprezzato. Il mondo dei tutù e delle camminate sulle punte delle dita potrebbe effettivamente provocare sbadigli, specie quando personaggi come quello di Cassel sono noiosi quanto prevedibili. Per fortuna poi si viene travolti da un'atmosfera dark e onirica inquietante, con la Portman che regala - oltre a una notevole scena lesbo - anche una fenomenale e memorabile interpretazione. Glaciale!
MEMORABILE: La "trasformazione" in cigno nero.

Undying 22/02/14 19:47 - 3807 commenti

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La perfezione si scontra con la depressione e l'insicurezza. La bellezza si confronta con l'intimità e il desiderio inappagato. Ciò che è puro nasconde, talvolta, un lato oscuro. Gli opposti, talvolta, si attraggono. Viaggio tutto in discesa nella mente di una ballerina insoddisfatta, risvegliata - nei suoi suoi istinti inconfessabili - da un maestro talvolta crudele. Un dramma dalle tinte psicologiche fosche e potenti, ben recitato e diretto che ha, come difetto, una ripetitività di fondo sostenuta dalla noia del ballo classico. Nero e profondo.

Daniela 22/09/15 10:08 - 12621 commenti

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Schiacciata fra l'incudine di una madre possessiva/frustrata ed il martello di un coreografo protervo/manipolatore, la ballerina dolce e sensibile, chiamata a tirar fuori l'anima nera, sbarella e si sdoppia letteralmente in due... Inseguendo il modello (irragiungibile) delle Scarpette rosse, Aronofsky mette in scena l'ennesima com/penetrazione fra arte e vita, fra personaggio ed interprete, in modo non del tutto convincente sul piano della regia ma potendo contare sulla prestazione vibrante di Portman, in grado di riscattare una trama piuttosto banale e scontata.

Fintocolto 18/12/15 22:35 - 19 commenti

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Di cigno nero si tratta, ma senza piratesche parafrasi kinghiane. Aronofsky si immerge di nuovo nell'umor cerebrale della mente, stavolta scansando però il paradigma del numero e procedendo a mano libera, quasi dada, lasciando all'addizionale eidetico il timone di una follia dismomorfobica di un femminino ancillare e schizofrenico destinato a capitolare. Non mancano la "Leda" Kunis e il "Tindaro" Cassel. Il finale è la sua epitome: sic transit gloria oloris!

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Taxius 27/11/16 23:36 - 1656 commenti

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Non un capolavoro, ma ci andiamo vicini perché Aronofsky ispirandosi a Lynch e a Polanski gira il suo miglior film. Il mondo è quello del balletto, un mondo fatto di sofferenze, odio e ambizioni che trasformeranno una brava ragazza in un cigno nero disposto a tutto pur di avere successo. La tensione è in un costante crescendo fino al bellissimo finale. Bello e inquietante il concetto del doppio tra cigno nero e bianco e tra la protagonista e la Kunis. Ottime regia e fotografia, per non parlare della Portman e di Cassel.

Magi94 6/07/17 13:39 - 944 commenti

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Aronofsky gira con eleganza e maestria un film che in quanto a tragicità della vicenda ricorda appunto il balletto classico che dà spunto all'opera. Bravissime sia la Portman nel suo delirio che la provocante Mila Kunis, ma forse è proprio tutta questa eleganza e precisione che rendono il film un po' freddo, travolgente durante la visione ma che non lascia molto dopo i titoli di coda. Gli incubi che conducono al bel finale lasciano il sospetto di essere davanti all'ennesimo esercizio di stile sulle visioni ingannevoli di un malato mentale.

Jurgen77 2/11/17 09:49 - 629 commenti

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Inquietante "noir" a metà strada tra drammatico, thriller e horror psicologico, è interpretato da una superba Natalie Portman. Benché il finale sia prevedibile, l'incedere degli eventi tiene incollato lo spettatore sino alla fine, con colpi di scena e quesiti sulla natura degli eventi (personificazione delle paure? presenze oscure? allucinazioni?). Ottime anche le "claustrofobiche" ambientazioni nei corridoi del teatro e nella casa-"prigione" della protagonista.

Herrkinski 8/04/18 23:50 - 8072 commenti

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Aronofsky questa volta strizza l'occhio a Cronenberg ma mantiene comunque una sua cifra stilistica che, nonostante uno script imperfetto, rende il film un'opera sicuramente affascinante e dotata di un'eleganza formale innegabile. Gran parte del merito va comunque alla prova superlativa della Portman, oltre a un sempre convincente Cassel; qualche eccesso di CGI nella seconda parte a ricercare lidi horror che lasciano un po' il tempo che trovano, ma che non inficiano il risultato di una discesa spirituale negli inferi assai ben rappresentata.

Bubobubo 5/11/18 12:11 - 1847 commenti

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Celebratissimo dramma costruito intorno alla figura di una Portman instabile e istrionica che non può non richiamare alla mente la Carole Ledoux del Repulsione polanskiano. Piuttosto predicibile in ogni suo aspetto (dalle prolungate tensioni con la madre alla rivalità generazionale con Lily-Kunis, sino all'odi et amo sessuale e professionale con Leroy-Cassel), la trama è piuttosto un pretesto per accumulare tensione in vista del finale catartico e risolutivo, uno schizzo ematico sul candore della messa in scena. Alquanto sopravvalutato.

Pinhead80 26/11/18 15:54 - 4719 commenti

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La conquista della fama a tutti i costi è un sentimento che rischia d'imprigionarti in un mondo oscuro fatto di paure vere o immaginate. La figura del doppio al cinema è stata narrata in lungo e in largo e questo film di Aronofsky ne è solamente un aggiornamento. Per arrivare al finale rivelatore il regista ci fa penare, dimostrando che il succo era poco e amaro. Sull'interpretazione delle protagoniste non si discute ed è quello che salva l'opera dall'insufficienza totale.

Anthonyvm 10/10/19 19:17 - 5637 commenti

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Aronofsky non racconta nulla di nuovo sul dramma psicologico in rosa, rispettandone l'andazzo canonico a livello di plot ed evocando i soliti temi ricorrenti (repressione sessuale, contrasti familiari, ossessioni sempre meno controllabili), ma conduce il gioco con una maestria esemplare e una cura dei dettagli da applausi, ottenendo il massimo effetto angosciante che per questo genere di film è essenziale. L'ottima prova della Portman aiuta. Qualche simbolismo fin troppo palese si perdona in un contesto così perfettamente costruito. Bellissimo.
MEMORABILE: L'unghia dell'alluce spezzata; La pellicina tirata via; La Ryder si prende le guance a limettate; La trasformazione del collo; Il sanguinoso finale.

Alex1988 7/02/20 18:29 - 728 commenti

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Due anni dopo la vittoria a Venezia con The wrestler, Aronofsky ci riprova (fallendo) con una storia tutta (quasi) al femminile dai toni semi-orrorifici e morbosi. Sia la Nina di questo "Cigno nero" che il Robin Ramzinski del film precedente sono due personaggi vittime di loro stessi; il regista si mantiene fedele al suo stile, soprattutto nelle inquadrature che seguono costantemente i personaggi alle spalle, ma il risultato finale non lascia particolarmente sbalorditi, se non per la magnifica Natalie Portman.

Buiomega71 3/12/22 01:25 - 2901 commenti

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Quintessenza aronofskyana che sprofonda nella più totale follia femminea. Rivalità femminile, l'oscuro mondo del balletto, lo sprofondare negli stati di allucinazione. Fiaba nerissima, caliginosa e cupamente metropolitana in cui Saranno famosi si incrocia con il body horror più estremo. E più Arofnosky va a fondo, più si moltiplicano gli incubi (guance perforate a sangue, ritratti che sghignazzano, dita dei piedi unite, antropomorfe mutazioni, gambe grottescamente spezzate, vetri conficcati nello stomaco, rovinose cicatrici cronenberghiane) fino a un finale visivamente potentissimo.
MEMORABILE: I peluche gettati nella spazzatura; Il corpo da rottamare della Ryder; Gli inquietanti sbalzi d'umore di mamma Hershey (la torta); Nella vasca.

Diamond 30/01/24 12:43 - 150 commenti

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Thriller psicologico con innesti horror e una storia di fondo che tratta di un doloroso percorso di formazione e cambiamento. Messa in scena abbagliante sospesa com'è tra l'algido racconto e la forte partecipazione al dramma che cresce. Script che non scardina gli stilemi del genere ma tutto gira perfettamente, fotografia adattissima; la Kunis, oltre a essere brava, è di una bellezza rara, perfetta la Portman.
MEMORABILE: La Kunis e la Portman.

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  • Discussione Capannelle • 12/10/11 12:32
    Scrivano - 3486 interventi
    Credevo vi riferiste al Cigno, ho travisato.

    E ovviamente non avevo visto che lo avevi già recensito, credevo fossi in attesa.
    Ultima modifica: 12/10/11 12:34 da Capannelle
  • Discussione Gestarsh99 • 12/10/11 17:43
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Jandileida ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:

    Tornando al buon Aronofsky, trovo che il suo stile e la sua maniera di affrontare certe tematiche non sia particolarmente approfondita ma si limiti a concentrarsi su una forma cool e piattamente anemotiva. Mi riferisco anche ad opere precedenti come
    Requiem for a dream, in cui la partecipazione dello spettatore alla tragedia del racconto non proviene da un reale calore che il film riesce ad accumulare internamente ma da un dosaggio freddo e calcolato di effetti stilosi "in" ed espedienti formali spesso esasperati (a volte anche auto-riciclati).


    Non solo quoto ma straquoto.

    Tolgo The wrestler che per me è un gran film perchè ha un impianto non troppo originale ma che è raccontata in maniera sincera e con uno stile che evita di autocompiacersi.

    Cosa che invece non succede in Requiem , per me sopravvalutato perchè è solo un esercizio di stile, magari anche valido, che non è riuscito per nulla a coinvolgermi. Prendiamo per esempio Refn ed il suo Bleeder: ecco lì io mi sento trascinato nel film perchè c'è empatia tra il regista e la storia che racconta non solo la voglia di mettersi in mostra

    Non parliamo poi di quella tranvata spaziale che è l'Albero uno dei film più brutti che ricordo non solo vuoto di contenuti ma anche tronfio nella rappresentazione.

    Insomma, come traspare dalle mie parole, si denota la mia predilezione per Aronofsky :)))



    Si, son d'accordo anch'io: Refn vince a mani basse su Aronofsky!

    P.S.: Pi Greco però resta tra i miei cult adolescenziali a cui sono più affezionato :)
  • Discussione Didda23 • 12/10/11 19:20
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Se devo scegliere un regista della stessa generazione prenderei senza alcun dubbio il mio mito personale, ovvero sua santità Paul Thomas Anderson. Il motivo è semplice oltre a saper dirigere conme pochi altri e anche un abile sceneggiatore. Decisamente imbattibile!
  • Discussione Rebis • 13/10/11 19:54
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Eccessive a parer mio le analogie filmiche riportate nella striscia "Il film ricorda".
    Film alquanto sopravvalutato, questo in virtù di un battage mediatico abbastanza superficiale e pompato.


    guarda Gest molti link de "Il film ricorda" sono proprio miei e sono lungi dall'aver apprezzato il film: leggi un pò il mio commento...



    Si Rebis, avevo già letto i vari commenti (il tuo giudizio è anche più severo del mio) però il mio "eccessive le analogie" non si riferiva alla qualità o all'importanza delle pellicole citate ma solo alle loro trame ed atmosfere.
    Poi, almeno personalmente, di De Palma mi sono tornati alla mente tanti film ma non Carrie (il rapporto madre/figlia non mi sembrava così tragico e opprimente, come non mi sembrava tanto convincente e motivata la sessuofobia ignorante della protagonista).

    Per il resto concordo in pieno col tuo commento ;)


    Beh, in Carrie c'è l'elemento religioso che è dominante e in qualche modo avvalora il ruolo repressivo della madre: ne Il cigno nero c'è la danza a svolgere lo stesso ruolo essendo, nell'ambito dell'arte, una forma rigorosa che sublima nell'ascetismo... In entrambe la protagonista reprimendo le pulsioni sessuali reprime anche una dote naturale... Insomma il corpo femminile viene comunque martirizzato e l'analogia non è certo visiva ma concettuale e narrativa. Inoltre credo che l'impostazione orrorifica data da Aronofsky ad un film melodrammatico e l'impostazione melodrammatica data a un horror da De Palma rafforzino il parallelismo ;)
    Ultima modifica: 13/10/11 19:55 da Rebis
  • Discussione Didda23 • 11/01/12 13:12
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ma quanto è innamorato del proprio ego Aronofsky?

    Il successo di The Wrestler deve avergli dato alla testa: l'opera veramente ambiziosa, mostra ben presto le proprie fragilità soprattutto nella totale prevedibilità dello svolgimento della narrazione.

    Il simbolismo elementare e l'analisi semplicistica di causa-effetto, sono elementi oltremodo fastidiosi.

    Aronofsky si crede grande e si prende il lusso di citarsi: come in The Wrestler, quante cazzo di volte segue la protagonista girata di spalle?

    I numeri li possiede, dovrebbe solo farsi un bagno d'umiltà.
  • Discussione Zender • 11/01/12 13:41
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Pensa se gli avrà dato alla testa il successo di Wrestler quanto gliene può dare questo... Il prossimo film prevedo che si metterà lui di spalle e si farà seguire per tutto il film.
  • Discussione Didda23 • 11/01/12 13:57
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Bella questa. Doveva crearsi un marchio di fabbrica. Un pò come le carrellate infinite di Wes Anderson.
  • Discussione Disorder • 11/01/12 15:42
    Call center Davinotti - 380 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Ma quanto è innamorato del proprio ego Aronofsky?

    Il successo di The Wrestler deve avergli dato alla testa: l'opera veramente ambiziosa, mostra ben presto le proprie fragilità soprattutto nella totale prevedibilità dello svolgimento della narrazione.

    Il simbolismo elementare e l'analisi semplicistica di causa-effetto, sono elementi oltremodo fastidiosi.

    Aronofsky si crede grande e si prende il lusso di citarsi: come in The Wrestler, quante cazzo di volte segue la protagonista girata di spalle?

    I numeri li possiede, dovrebbe solo farsi un bagno d'umiltà.


    Stimo molto Aronofsky, ma concordo su quasi tutto.
    Per me con questo film, che comunque ho molto apprezzato, è arrivato ad un punto di non ritorno: finora ha fatto film molto belli a mio parere ma praticamente tutti uguali, sia stilisticamente che come tematiche.
    Ha acquisito esperienza, ha affinato la tecnica, ha avuto a disposizione attori sempre più blasonati ma ha rifatto sempre lo stesso film. Il prossimo potrebbe essere un disastro, perchè oltre un certo limite non puoi andare.

    Mi sa che se non torna coi piedi per terra il buon Darren rischia di fare (artisticamente) una fine simile a quella dei protagonisti dei suoi film!
  • Discussione Buiomega71 • 3/12/22 10:30
    Consigliere - 25933 interventi
    Totalmente e indissolubilmente aronoskyano, immerso in una New York caliginosa e incubotica (vero pezzo forte del film), fiaba oscura sulla repressione sessuale e i suoi derivati, stati di allucinazione progressiva che vanno sempre più a fondo, fino ad un finale di rara potenza visiva.

    Etoile di Del Monte non è passato invano, Eva contro Eva come punto di riferimento, le viscerali e terrifiche visioni metropolitane dell'Adrian Lyne di Allucinazione perversa, una discesa negli inferi del proprio lato oscuro che sconfina nel body horror più estremo (la pelle che viene via come l'unghia di Brundlemosca, gli specchi bramosi che riflettono l' immagine distorta, la ferita sulla scapola che sanguina, le gambe grottescamente spezzate, le dita dei piedi unite, lo scrocchio dei piedi sulle punte, la mutazione antropomorfa sul parco la sera della prima, le piume nere che fuoriescono dalla pelle), fino a sprofondare nell'horror tout court (quello che resta di Wynona Ryder e le guance prese violentemente a staffilate, le gambe martoriate con impressionanti cicatrici cronenberghiane, i dipinti che sghignazzano e chiamano il tuo nome, la straordinaria e craveniana sequenza della vasca da bagno, il vecchio maniaco sulla metro, la furibonda lotta femminea contro lo specchio, la scheggia di vetro conficcata nello stomaco, il sangue che cola fuori da sotto la porta del bagno, il collo che si allunga mostruosamente) e poi quell'ultimo, mortifero, meraviglioso balletto prima della caduta nell'eternità.

    Il gettare via i peluche, il toccarsi a letto (Nina chiusa nella sua stanzetta e tutto il mondo fuori) ma con la madre sempre vigile e castratrice che spezza l'incanto del sesso solitario, il lesbismo come chimera del lasciarsi andare ai sensi, la raffinata citazione a Suspiria (Cassel e la Portman che discutono seduti nella piazzetta, alle spalle di una fontana, sull'incidente ai danni della Ryder) e su tutti la figura terrifica di mamma Hershey (perchè a lei niente candidatura per la miglior attrice non protagonista?) dagli inquietanti e ferini cambi d'umore repentini (la torta).

    Nettamente superiore all'Albero della vita, ma inferiore a quella follia distruttiva che è Madre, dove Aronofsky ricerca un cinema più mainstream, più accessibile a tutti, ma con il suo inconfondibile stile (che, giustamente, come ogni grande autore, divide nettamente) spostando il mondo della danza al centro del racconto (come farà Guadagnino con il suo Suspiria) dove il ballo, in primis, è sofferenza continua :sudore, sangue, carne, contornandolo di paure ancestrali e di pura e lucida follia uterina.

    Unico neo dell'opera aronofskyana è il senso di prevedibilità che avvolge già dai primi minuti (e come se, prima di vedere il film, qualcuno te lo abbia già raccontato), e tutto succede secondo i piani prestabiliti, senza un vero e proprio colpo di scena

    SPOILER

    Si intuisce già che l'acerrima nemica di Nina è se stessa, che quello che le succede è solo dentro il suo squilibrio mentale (il rapporto omosessuale con Lily, la lotta finale con omicidio) e che si stà mutando nel cigno nero, risveglio brusco del suo lato tenebroso e represso.

    FINE SPOILER

    Ma tolto l'aspetto "convenzionale" (che, però, non sminuisce il film, perchè di una bellezza visiva estasiante e di alcuni momenti shock che vanno a segno) e la cupezza dell'insieme, tipica dell'autore di P greco a rapire e a ammaliare come un sortilegio (aggiungendoci l'alienazione metropolitana di cui Aronosfsky è maestro).

    Qualche bruttarello effetto in CG non inficia più di tanto questa favola nerissima e catramosa, fino a toccare vertici di pura poesia  cinematografica (la macchia di sangue che si espande sul candore bianco del glitter body)  nel meraviglioso e onirico ultimo spettacolo.

    La mia bambina
    Ultima modifica: 3/12/22 15:35 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 3/12/22 15:55
    Consigliere - 25933 interventi
    Il dvd edito dalla 20th Century Fox

    Formato: 2.40:1
    Dvd 9 doppio strato
    Audio: italiano, inglese, francese
    Sottotitoli: italiano, inglese, francese, olandese
    Come extra: Metamorfosi (50 minuti di backstage e dietro le quinte del film, sottotitolato in italiano).
    Durata effettiva: 1h, 43m e 43s

    Immagine al minuto 0.27.31

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/dvd-snapshot-00-27-31-2022-12-03-15-54-05.jpg[/img]
    Ultima modifica: 3/12/22 16:31 da Zender