Film che ci presenta De Sade come esempio della libertà di espressione e d’immaginazione. Il vero «sadico» della vicenda è il medico bigotto (Caine), che stupra la moglie e distrugge il suo paziente con tutti i mezzi legali a sua disposizione. Pellicola odiatissima dalla critica, potrebbe essere da noi rivalutata. Varrebbe la pena di recuperarla e visionarla con calma. Personalmente la considero un capolavoro, non solo cinematografico...
Capolavoro assoluto, uno dei film più vergognosamente sottovalutati e bistrattati degli ultimi anni. Poderoso, visionario e feroce, come non se ne vedavano da tempo e Kaufman si fa perdonare, alla grande, la mattonata inguardabile di Henry e June. La ricostruzione del Marat-sade, con i pazzi del manicomio, sfocerà in un finale pazzesco di rivolta, con momenti allucinanti da puro horror. Caine è subdolo come non mai, moralista integerrimo in pubblico, laido nel privato. Il De Sade di Rush è impagabile. Fiammeggiante e cupo, da non mancare.
MEMORABILE: Rush/De Sade, nella sua cella, scrive con i propi escrementi; la rivolta finale.
Atto d'amore verso la scrittura, descritto come un istinto insopprimibile e di una potenza così destabilizzante per la società da essere avversato in ogni modo. Rush è un De Sade tanto volgare quanto elegante, in un equilibrio così perfetto da risultare irresistibile. Prova magistrale anche per Phoenix (il suo personaggio ha un'evoluzione sorprendente) e per il satanico (lui sì, davvero) Michael Caine. Belli i costumi e solida la regia, molte le stoccate alla chiesa e al bigottismo imperante dell'epoca. Un film sottovalutato da recuperare.
L'ultimo periodo del divin marchese rinchiuso in manicomio, ossessionato dalla scrittura e per questo progressivamente ostracizzato fino alla fine. Drammone "gotico" made in USA che si cimenta con un periodo storico complesso e tragico (ma di storico ha solo l'ambientazione), per il resto si assiste con imbarazzo a una sorta di soap opera, con i tic e gli stilemi più ovvi, che trascina con sé i pur blasonati protagonisti, qui ridotti a figure schematiche e più vicine a una narrazione a puntate che altro. Troppo lungo, pretenzioso e irrispettoso.
MEMORABILE: Il romanzo che passa di cella in cella; Le torture "terapeutiche"; L'inchiostro fecale; L'urlo dell'abate; La tipografia dei pazzi.
Nel descrivere la detenzione di De Sade nel manicomio di Charendon, Kaufman dirige un film discutibile come la figura che rappresenta ma non privo di spunti stimolanti, anche se può irritare per le palesi infedeltà storiche che si accumulano nella seconda parte. I pregi del film vanno ricercati nella cura dell'ambientazione, in certe sequenze allucinate e nelle interpretazioni di Rush e Phoenix in grado di far passare in secondo piano i difetti di una sceneggiatura effettistica e forzata. Più penalizzati dai rispettivi personaggi sono invece la palpitante Winslet e il macchiettistico Caine.
Philip Kaufman HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàRaremirko • 21/07/15 00:08 Call center Davinotti - 3862 interventi
Il titolo rimanda ad un tipo di penna da scrittura fatta dal calamo di una piuma.
DiscussioneRaremirko • 21/07/15 23:57 Call center Davinotti - 3862 interventi
Comunque quoto tutto quello che Buio ha detto nel commento: un film coraggioso e riuscito che, pur romanzando un pò troppo varie vicende, è suggestivo ed ammaliante.
Sì, bellissimo, oscuro, feroce e fiammeggiante (il finale con la rivoluzione e il massacro perpetuato dai pazzi nel manicomio resta impresso a vita)
Un pò Marat-Sade, un pò fellaution, con punte nell'exploitation e una cattiveria di fondo che lascia il segno
Insieme al remake degli Ultracorpi resta il capolavoro di Kaufman (che , per fortuna, resta distante anni luce dal brutto e patinatissimo Henry & June)
Piccolo gioiello sottostimato e colpevolmente passato inosservato.
DiscussioneRaremirko • 22/07/15 23:16 Call center Davinotti - 3862 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Sì, bellissimo, oscuro, feroce e fiammeggiante (il finale con la rivoluzione e il massacro perpetuato dai pazzi nel manicomio resta impresso a vita)
Un pò Marat-Sade, un pò fellaution, con punte nell'exploitation e una cattiveria di fondo che lascia il segno
Insieme al remake degli Ultracorpi resta il capolavoro di Kaufman (che , per fortuna, resta distante anni luce dal brutto e patinatissimo Henry & June)
Piccolo gioiello sottostimato e colpevolmente passato inosservato.
Mio personal cult.
Ok, ma non sei d'accrodo con me nel dire che poteva restare più fedele alla vita di Sade, agli accadimenti ecc?
Raremirko ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Sì, bellissimo, oscuro, feroce e fiammeggiante (il finale con la rivoluzione e il massacro perpetuato dai pazzi nel manicomio resta impresso a vita)
Un pò Marat-Sade, un pò fellaution, con punte nell'exploitation e una cattiveria di fondo che lascia il segno
Insieme al remake degli Ultracorpi resta il capolavoro di Kaufman (che , per fortuna, resta distante anni luce dal brutto e patinatissimo Henry & June)
Piccolo gioiello sottostimato e colpevolmente passato inosservato.
Mio personal cult.
Ok, ma non sei d'accrodo con me nel dire che poteva restare più fedele alla vita di Sade, agli accadimenti ecc?
No, non sono d'accordo. Resta un piccolo gioiello e chissenefrega se poco attinente alla vita di De Sade.