Un film bellissimo, nel quale sono ben espressi i concetti di libertà assoluta attraverso l'affrancamento dall'ipocrisia così insita nella classe medio-alta. Il meglio sta nel selvaggio e nel non programmato! Eccellente la Van Ammelroy, mentre la Loncar è stupenda nel suo ruolo odioso. Finale da urlo. In mezzo a drammi e disgrazie grandi come una casa, anzichè commuoversi, lo spettatore si riempie veramente il cuore di speranza, al punto da avere ancora di più voglia di vivere. Una sensazione straordinaria!
Film particolare che Pallardy scrive, dirige e recita ritaglindosi un ruolo predominante: insieme alla Van Ammelroy dà vita a un rapporto empatico e anche genuino. Meno credibile è invece la premessa che li porta a conoscersi e anche l'evoluzione del ruolo di Jean-Paul tra moglie e suocero sembra poggiare su passaggi troppo da fumetto. Musiche che specie nella prima parte insistono troppo sul classico-mieloso, molto più gradevoli quelle contemporanee.C'è una particina anche per Rutger Hauer (al bar che fornisce una bottiglia di buon vino).
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