KàOS
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Le impressioni del Davinotti non sono vere critiche ma appunti utili a capire che tipo di film si ha di fronte. Scritte dall'età di 18 anni (vintage e ultra baby vintage collection) su quaderno, per i film che Marcel vede al cinema vengono oggi compilate su pc.
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Tre racconti più un epilogo ispirati alle “Novelle per un anno” di Luigi Pirandello. Un film nel quale i fratelli Taviani sembrano interessati a ricreare più le atmosfere e i paesaggi che non le storie vere e proprie. La Sicilia e la sua Natura, i suoi aromi e lo spirito decadente e distaccato che la bella colonna sonora di Nicola Piovani evoca magistralmente colpiscono con campi lunghi e panoramiche di grande suggestione. E’ un peccato che manchi ai Taviani il gusto per il racconto, che amino crogiolarsi tra i silenzi dimenticando di infondere agli episodi un briciolo di ritmo. Tre ore e dieci di film (se avete visto la versione televisiva alla quale è aggiunto l'episodio REQUIEM, il più descrittivo e faticoso) sono decisamente troppe per una simile immersione nei colori siciliani e nelle usanze di uomini e donne che sembrano parlare quasi solo perché obbligate. Così, superati L’ALTRO FIGLIO (storia di una madre che disconosce il figlio solo perché avuto in seguito a uno stupro) e MAL DI LUNA (licantropia locale ovviamente mal accettata dalla moglie del pover'uomo vittima del “disturbo”) si arriva finalmente a LA GIARA, il racconto più celebre e che vede per l'ultima volta insieme, al cinema, la coppia Franchi-Ingrassia. Nei ruoli rispettivamente del “riparatore” Zi' Dima e del ricco Don Lolò, i due hanno modo di brillare pur dovendo limitare i dialoghi. L’episodio, che resta il più accessibile e interessante, è meno comico del previsto (ma il film è tutto tranne che divertente), tuttavia si lascia seguire con un certo gusto. L'epilogo, con Pirandello (Omero Antonutti) che torna al paese per la prima volta dopo la morte di sua madre e ne incontra lo “spirito” rivivendo parte della giovinezza, è solo un altro sfoggio di freddo estetismo.
il DAVINOTTI
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO
(PRE-2006)
(PRE-2006)
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Galbo
28/12/08 10:58 - 11006 commenti
La poetica dei fratelli Taviani alle prese con la narrativa di Luigi Pirandello (la contrada Kaos è quella di nascita dello scrittore) del quale vengono trasposte cinematograficamente alcune novelle che hanno in comune l'ambientazione bucolica e contadina e un mondo carico di ritualità e superstizione. Particolarissimo l'episodio Mal di luna, sorta di storia di licantropi in salsa sicialiana. Gli altri frammenti (specie la Giara con Franchi e Ingrassia, bravissimi) sono narrativamente più consueti. Suggestivo. I gusti di Galbo (commedia - drammatico)
Pigro
5/4/09 9:21 - 7378 commenti
Alcune novelle di Pirandello e una cornice: i Taviani ci portano nel cuore della Sicilia rurale attraverso gli occhi partecipati e sagaci del grande scrittore. I registi si confrontano con diversi accenti cercando di omogeneizzarli, dal bozzetto alla poesia, dal realismo al fantastico. Il (troppo) lungo film è più un omaggio alla Sicilia che a Pirandello, quasi la nostalgica memoria di un mondo difficile ma genuino, e comunque perduto, da rievocare nei volti, nei paesaggi e nei colori. L'episodio più riuscito è 'La giara' con Franco e Ciccio.I gusti di Pigro (Drammatico - Fantascienza - Musicale)
Cotola
11/1/10 0:18 - 7108 commenti
Quattro novelle di Pirandello (o cinque a seconda della versione visionata) che i Taviani affrontano nel loro stile: un pò troppo leccato, simbolico ed intellettuale e poco "concreto". Non meraviglia che il miglior episodio sia quello più "immediato":
la riduzione de "La giara" che vede protagonisti due ottimi Franco e Ciccio. Non male
ma neppure niente di eccezionale. Al solito la confezione è roboante e un pò fine a
se stessa così come le musiche di Piovani che danno l'impressione di essere sempre uguali le une rispetto alle altre. I gusti di Cotola (Drammatico - Gangster - Giallo)
Daniela
3/8/17 15:03 - 8316 commenti
Durante tre ore (nella versione completa), il buono ed il meno buono della produzione dei fratelli Taviani, impegnati nella trasposizione più o meno libera di alcune novelle pirandelliane: messa in scena sontuosa, con tocchi di poesia di alto respiro (il volo del corvo, il dialogo con la madre morta), ma anche una pesantezza autoreferenziale che si traduce spesso in compiacimento estetico fine a se stesso, qui accompagnato da una colonna sonora esortativa. Non a caso l'episodio migliore è quello della giara, dove il piacere del racconto prevale sugli intenti simbolici. Comunque da vedere. I gusti di Daniela (Azione - Fantascienza - Thriller)
Myvincent
8/6/15 20:09 - 2350 commenti
Quattro novelle pirandelliane raccontate con la magia che solo i fratelli Taviani potevano dare, con poetica trasposizione, arguzia, amore per la letteratura. Gli spazi assolati e minimali della Sicilia ottocentesca non fanno solo da quinta, sono l'essenza stessa di quest'opera riuscitissima. Dopo i racconti, un epilogo degno del resto, dove il poeta trova l'occasione per ricordare un episodio della sua vita mai tradotto in parole e che l'incontaminata e selvaggia natura aiuta a sviluppare.I gusti di Myvincent (Drammatico - Giallo - Horror)
Panza
23/12/14 22:20 - 1435 commenti
La qualità registica dei Taviani non si discute, con inquadrature poetiche e ampi svolazzamenti della camera che ci mostrano paesaggi siciliani da perdere il fiato. Gli attori recitano molto bene e si segnalano Franchi e Ingrassia in una performance magistrale; le storie mantengono lo stile pirandelliano. Il guaio è che i Taviani peccano di un eccessivo intellettualismo che diventa autoreferenzialità, con numerosi simbolismi (vedi "Requiem") che rendono il film ostico soprattutto nell'ultima ora. Non completamente riuscito.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Il frenetico ballo attorno alla giara; Il corvo che vola per la Sicilia; Il delirio sotto la Luna piena; Gli "sgorbi" sulla lettera dettata.
I gusti di Panza (Commedia - Drammatico - Poliziesco)
Vitgar 27/6/14 10:25 - 586 commenti
Ci sono cose che, per usare Pirandello, fanno vibrare all'unisono certe corde che sono dentro di noi, dando emozioni fortissime. Il quarto episodio di Kaos, "Dialogo con la madre morta", incarna, per me, questo concetto. Dolcissimo, ricco di sfumature; i fratelli Taviani interpretano a modo loro il racconto reale di Pirandello dando una visione a 360° della vita, del tempo che passa, dell'ineluttabilità delle cose, degli eventi che non vengono capiti o vengono capiti troppo tardi. Antonutti superbo. Solo per questo episodio: capolavoro.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: I bambini che si buttano scivolando sulla "pommice" verso il mare.
I gusti di Vitgar (Commedia - Thriller - Western)