Tempus - Corto (2010)

A parte aver dimostrato di sapere girare con una telecamera, non so che altro abbiano voluto dimostrare gli autori del prodotto. Alla fin fine il corto infatti non risulta nulla più di un documentario naturistico con qualche ripresa. Decisamente inutile.

Piuttosto noioso. Girato nella parte meridionale dell'Inghilterra, alterna immagini virtuosistiche, spesso basate sulle rotazioni e sulle simmetrie, ad altre più specificatamente turistiche. Non è ben chiaro il senso dell'operazione. Meglio Tempus II, che è divertente, almeno talvolta.

Un ponte ferroviario, le bianche scogliere di Dover, scorci di paesaggio... A metà tra un noioso filmino delle vacanze e un giro di prova della telecamera nuova, questo corto non ha nulla di cui valga la pena parlare, perché proprio non se ne capiscono le ragioni: a che pro ciò che si vede? Si aggiunga la spalmata di musica di Moby: una colata di easy listening tutta uguale a prescindere da qualsiasi immagine. Si consiglia alla coppia di registi e ai loro collaboratori di cambiare mestiere o di aprire un'agenzia di film matrimoniali.

Totalmente inutile e banalissimo. Tempus II in confronto è un capolavoro (e persino totalmente diverso, sfido a preferirgli questo). Sembra un continuo documentario su stravisti scenari, naturali e non (iceberg, praterie, coste... neppure così belli) sottolineato da una musichetta da ninna nanna. Che c'entra il Tempo, poi? Far vedere come da un iceberg si passa ad un allagamento e da un monte a della roccia erosa in un puerile causa-effetto? Le nuvole che passano col passare delle ore? Un modo sciocco e banale per affrontare il tema...

Affermare che sia un corto (se così lo vogliamo chiamare) tremendo pare perfino eufemistico. Più che altro non se ne capisce il senso. Credo (e spero) abbiano voluto provare la nuova telecamera, perché se volevano trasmettere qualcosa non ci sono riusciti. Una perdita di tempo e nulla più.