La gang - Film (1951)

La gang
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Titolo originale: The racket
Anno: 1951
Genere: gangster/noir (bianco e nero)
Note: Alla regia mise mano, non accreditato, Nicholas Ray.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/08/10 DAL BENEMERITO PAU
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Pau 20/08/10 09:47 - 125 commenti

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Un Robert Ryan magnifico villain giganteggia nel ruolo di un sanguinario gangster old school, ultimo dei desperados in un mondo in cui i grossi criminali cominciano ad assomigliare a magnati della finanza. La sua figura, al tempo stesso meschina e potente, tragica e vile, rappresenta il maggior motivo di interesse del film, insieme alla possibilità di ammirare Lizabeth Scott, un'attrice sottoutilizzata rispetto alle sue possibilità. Mitchum, ingabbiato in un ruolo banale, non lascia il segno.
MEMORABILE: L'anticlimatico finale, a mio parere assai apprezzabile, ma oggetto di perplessità tra gli amanti del genere.

Faggi 30/09/16 17:35 - 1549 commenti

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Buona produzione RKO con tutti i suoi tipici crismi: sintesi, linearità narrativa, pochi mezzi utilizzati al meglio. Niente virtuosismi stilistici o espressionismi noir ma solidità d'insieme per una vicenda criminale che vede Mitchum (poliziotto di moralità e intraprendenza inscalfibili) contrapporsi a una potente organizzazione al cui vertice c'è un individuo (che non si vede mai) chiamato "il vecchio". L'aria che si respira è cinica e crudele, c'è tensione nervosa e il finale resta aperto.

Daniela 12/12/16 12:04 - 12662 commenti

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Un poliziotto onesto e determinato cerca da tempo di incastrare Nick Taylor, gangster spietato che da anni controlla con la sua banda la città. Nick ha alle sue spalle un potente protettore che agisce nell'ombra, corrompendo giudici e politici, ma anche un punto debole: è molto legato al fratello, per il quale vorrebbe una vita migliore. Noir poco innovativo ma solido come i due protagonisti: Mitchum sprezzante e inamovibile, Ryan un fascio di nervi incapace di controllarsi. Ruolo di fianco per Scott, ambigua ma in fondo pronta a redimersi.
MEMORABILE: Ryan picchia selvaggiamente uno dei suoi uomini, reo di aver avuto un'esitazione di fronte ad un ordine criminale

Nicola81 13/08/17 13:17 - 2857 commenti

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Con una sceneggiatura più curata sarebbe stato un gioiellino, perché il cast è di valore, il ritmo incalzante, la contrapposizione tra l'integerrimo poliziotto e l'intoccabile gangster sembra anticipare i nostri polizieschi e la denuncia della collusioni tra criminalità e istituzioni per l'epoca è piuttosto coraggiosa, anche se il finale aperto esprime comunque fiducia nel trionfo della giustizia. Insomma, verrebbe voglia di promuoverlo a priori, ma le ingenuità narrative sono troppo vistose per non intaccare il giudizio complessivo.

Pinhead80 16/10/17 17:46 - 4760 commenti

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La lotta senza quartiere tra un poliziotto e un mafioso che conosce solo la violenza come mezzo per "dialogare" è il soggetto di un film che fa della ripetitività delle situazioni principali sia il punto di forza, sia quello di debolezza. Sono quasi assenti infatti le variazioni di ritmo e di stile, tanto che se all'inizio si apprezza una certa linearità del racconto, alla fine si arriva avvertendo una certa pesantezza. La caratterizzazione dei due personaggi principali è invece resa alla grande.

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  • Discussione Daniela • 12/12/16 10:30
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    "The Racket" è il remake di un film omonimo del 1928 diretto da Miles Milestone, a sua volta tratto da un lavoro teatrale di Bartlett Cormack.

    Alla regia, attribuita a John Cromwell, misero mano Nicholas Ray, Mel Ferrer, Tay Garnett e Sherman Todd, tutti non accreditati.