Una storia che lascia a bocca aperta per il bizzarro succedersi degli eventi, costellato di morti più o meno violente e inaspettate e scandito dalla vocina petulante e fastidiosa di un ragazzino cinico e sfrontato (ottimamente interpretato) che in treno ammorba i viaggiatori in lutto. Ciò che accade è senza una vera spiegazione, e la morte è una compagna di viaggio imprevedibile e spietata. Il ragazzo è più di un semplice ignorantello moderno: è piuttosto il portatore della rivelazione della nullità di quella beffa che è la vita.
Piccolo capolavoro che già porta in sé tutti i topoi del cinema di McDonagh. Gleeson è il perfetto irlandese (vedi l'ultimo episodio di Buster Scruggs) ma chi davvero ne esce con una prova memorabile è Conroy, il cui personaggio è di una follia incredibile, uno spirito libero da qualsiasi convenzione sociale che giganteggia sulla mediocrità della vita e soprattutto della morte. Una regia sbalorditiva: sarebbe bastata la storia della mucca che non poteva scorreggiare a renderlo un gioiello. Fantastico.
Marito fresco vedovo si imbatterà in un ragazzo sboccato. Il tema della morte si fa strada tra decessi naturali, infantili, suicidi e omicidi, raccontati con dialoghi in stile Tarantino ma con la tipica spocchia inglese. La forza è appunto il vocabolario colorito che fa quasi dimenticare le singole tragedie della storia, mentre gli spunti splatter fan quasi sorridere. Prefinale caustico e chiusura quando ci si aspettava altro.
MEMORABILE: "Hai mai sparato a una pecora?"; L'epiteto contro il cantante dei Bronski Beat; La surf-woman; La mucca con l'aria nella pancia.
Molto buono, ben fotografato e pure un po' inquietante (l'atmosfera, l'ambientazione del treno, il ragazzo cinico interpretato da Conroy, tra le altre cose), dimostra che già nel 2004 McDonagh era registicamente molto in forma. Molti suoi film a venire terranno conto di sitle ed elementi già presenti qui e l'Oscar, seppur un po' esagerato, corona un esordio registico di tutto rispetto.
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Scusa, l'ho appena inserito ma mi sono scordato di scrivere nelle note "Premio Oscar 2005", che mi sembra molto utile (non so se si nota che sto inserendo pian piano i cortometraggi che hanno vinto l'Oscar, che mi sembra molto utile che siano documentati qui).
Ah, giusto. Allora a Cotola posso dire che il cortometraggio non è mai stato doppiato, ma che sono stati fatti sottotitoli in italiano, reperibili on line.