Una giovane vedova va a vivere con la sua bambina e la fedele governante in una villa sul mare, "infestata" dal fantasma del suo precedente proprietario, un capitano di marina... Meravigliosa fiaba romantica, diretta da Mankiewicz con grande classe e bilanciando perfettamente ironia, tenerezza ed infine commozione. Determinante l'apporto degli interpreti: la straordinaria bellezza di Tierney è qui particolarmente dolce e luminosa, Harrison è ironico, brillante, adorabile, Sanders al solito risulta perfetto in un ruolo ingrato. Capolavoro godibile anche all'ennesima visione.
Splendido film di Mankiewicz che mescola magistralmente commedia, fantastico e una
profonda vena romantica che lungi dall'essere stucchevole e patetica raggiunge alte
vette emozionali nella parte finale, regalandoci una storia d'amore impossibile (tra
un fantasma ed una donna in carne e ossa) dinanzi alla quale è difficile non commuoversi. Divertente eppure molto amaro. Grande prova di Rex Harrison e di una Gene Tierney la cui bellezza è al solito fulgida e più tenera che mai.
MEMORABILE: Il capitano alla sua amata Lucy: "Ora non sarai più stanca, vieni Lucy"
Curiosissimo film fantastico dello straordinario Mankiewicz, tra i pochi a non esser anche scritti da lui (ci pensa il bravo Philippe Dunne): si può considerare il papà putativo di Ghost & co. Proprio la tematica non personalissima fa sì che si goda appieno il talento registico di Joseph Leo, come l'apporto delle varie componenti artistiche: l'abbagliante fotografia di Charles Lang, le arie romantiche di Herrmann, l'ingegno altezzoso di Harrison, la divina grazia di Gene Tierney. A crear la "giusta distanza" ci pensa la presenza del leit motiv letterario.
Il film si divide in due parti: la prima, caratterizzata soprattutto dai coloriti dialoghi tra Gene Tierney e Rex Harrison (bravissimi), scorre veloce e divertente; la seconda, meno riuscita, si dilunga in altalenanti romanticherie ben sorrette però dall'ottimo cast. Joseph L. Mankiewicz dirige come sempre egregiamente e Charles Lang regala al film una forografia dai richiami quasi horror.
Un'insolita storia di sentimenti inconfessati e fantasmi galantuomini, che mescola una raffinata ironia con toni sognanti e quasi gotici. Il livello eccelle quando si lasciano in solitudine i due impeccabili protagonisti col loro gioco di seduzioni e calibrate reticenze, mentre si perde qualche colpo nella lunga parentesi con Sanders, figura di troppo non solo per il rude capitano fantasma, ma anche per lo spettatore. Il segmento conclusivo, comunque, giunge tutt'altro che scontato. Suggestive ambientazioni, regia di grande classe e misura.
Una dolce, singolare ghost-story ambientata in una incantata magione di fronte all'oceano, con tanto di gabbiani e un quadro che prende vita nelle stanze (soprattutto mentali) dove si muove una giovane e sensibile vedova. Due grandi protagonisti della Hollywood d'altri tempi si confrontano su più piani: tanto eterea e ultraterrena Gene Tierney quanto materico e imperioso Rex Harrison. La storia è di quelle che fanno sognare e persino riflettere sul significato della morte, visto il finale ad alto tasso spirituale.
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Sapientemente adattato da Philip Dunne da un romanzo di R.A. Dick, è uno dei più bizzarri e teneri film di J. Mankiewicz. L'atmosfera fantastica è sostenuta dalle suggestive musiche di B. Hermann, compositore preferito di Hitchcock, e dalla fotografia di C. Lang. [Morandini]
R.f.e. sarebbero i film strappalacrime? Credo di
sì ed in effetti alla fine (come detto nel mio
commento di prossima pubblicazione) è difficile
non commuoversi. Tuttavia Mankiewicz è regista
di grande raffinatezza ed eleganza. Non colpisce
allo stomaco lo spettatore. Qualche lacrimuccia
potrebbe scenedere spontanea alla fine dinanzi
ad una bellissima e struggente storia d'amore che...ma non posso continuare per non spoilerare
Posso solo consigliarti di vederlo (sempre che
tu non lo abbia già fatto) anche per ammirare
una Tierney dalla bellezza, come detto da te,
indiscutibile.