Ondine - Il segreto del mare - Film (2009)

Ondine - Il segreto del mare

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/08/10 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Capannelle 12/08/10 09:39 - 4412 commenti

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Un timido pescatore si ritrova nella rete quella che sembra una sirena spaesata che gli chiede un riparo al nascosto da tutti. Perché? E come comportarsi con sua figlia (che vive con la madre separata) che pare aver mangiato la foglia? Racconto dallo stile sommesso e suggestivo secondo le corde del regista ma che nel secondo tempo cambia un po' registro e non mantiene le promesse. Discreti Farrell e la bambina anche se a lei affibbiano un personaggio troppo sveglio per essere credibile. Bachleda, l'attrice della sirena, è la compagna di Farrell.

Luckyboy65 11/12/10 00:12 - 143 commenti

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Film dai ritmi incredibilmente lenti ed è un peccato, perché ci si arcistufa di vederlo ben prima della soluzione del terribile enigma: ma è davvero una sirena oppure no? Sembra che regista e sceneggiatori fossero nel dubbio su cosa scegliere, tanto la tirano per le lunghe questa sorta di favola new age. Alla fine si scopre che favola non è, ma il finale... non ne risente. Discreta la fotografia e statuaria la sirena.

Nando 16/07/11 15:43 - 3816 commenti

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La vita di un pescatore irlandese è sconvolta dall'arrivo di una ragazza che gli cambia la vita. Dopo una prima parte sognante e misteriosa che tende lievemente al fantastico fiabesco, irrompe tutta la cruda realtà della seconda parte che, personalmente, mia ha deluso molto, una realtà vista e rivista che il valido Jordan poteva francamente evitare.

Jcvd 24/10/11 20:39 - 258 commenti

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Nonostante una certa forzatura nel voler a ogni costo mantenere il dubbio nello spettatore fino all'ultimo, con le conseguenti imprecisioni e lentezze narrative, resta un film discreto. Ben interpretato dalla bella protagonista e soprattutto dalla bimba, davvero brava. Farrell sottotono in un personaggio troppo moscio.

Buiomega71 21/10/13 00:21 - 2912 commenti

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Ci sono momenti tipicamente jordaniani (soprattutto nelle location nature e in alcune lievi schegge "fiabesche") e la cruda realtà rimanda a Mona Lisa, con un amore "impossibile" alla Moglie del soldato. Ma poi il tocco jordaniano finisce qui, perché il film arranca e si ingolfa, gira a vuoto verso un finale loffio e tirato via (anche se Jordan, nel prefinale "violento", vira in toni cupi) con un twist che più banale non si potrebbe e un happy end fastidioso e pacchiano. Con dolore mi tocca cassare un autore che amo, ma che qui mi ha fortemente deluso.
MEMORABILE: Ondine che calza gli stivaletti coi lacci; I bellissimi scorci nature con Ondine tra le piccole cascate; Ondine che emerge dall'acqua davanti a Annie.

Pigro 22/10/13 09:07 - 9671 commenti

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Jordan si butta sulle favole e ne esce fuori un film melenso, caratterizzato da una pessima e prevedibile sceneggiatura, che la regia non risolleva e anzi sottolinea con fastidiosa sciatteria. Ovviamente l’interesse non è nel recupero etnico della leggenda delle donne-foca come in Roan Inish: qui il focus è l’incontro di tre fallimenti (il pescatore, la bambina in carrozzella e la donna del mare), che trovano nell’illusione e nella speranza la strada reale per affrontare la vita. Peccato che pure lo svelamento finale sia piuttosto sciocco.

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  • Discussione Buiomega71 • 20/10/13 17:17
    Consigliere - 25997 interventi
    Emozione! Stasera appuntamento con il mio amato Neil Jordan, spero non mi deluda come in High Spirits o Triplo Gioco

    Lo amo già alla follia per In Compagnia Dei Lupi (che per me rimane un fantasy anarchico e assolutamente visionario mai più eguagliato-nemmeno da Jordan stesso-), nonchè per quel bellissimo noir che e Mona Lisa (così anche per La Moglie Del Soldato, che altro non e che una diversa rappresentazione di Mona Lisa, appunto)

    Quel delicato modo di trattare l'incesto in Un Amore Forse Due, Intervista Col Vampiro (che mi ha spiazzato, perchè meno barocco e surreale di In Compagnia Dei Lupi, ma che mi ha comunque rapito gli occhi e il cuore), il ritorno ai temi dell'infanzia, della amata Irlanda e del fantastico nel quotidiano nel sottovalutatissimo Il Garzone Del Macellaio, e lo stupefacente thriller In Dreams, che seppur su commissione trasuda visioni e temi jordiani da tutti i pori

    Certo, non mi aspetto cose tipo Splash o Ondine -La Sirena, mio film culto da ragazzino, erotico stravagante teutonico datato 1973, o L'Undine con Isabelle Pasco

    Quando mi accingo a visionare un film di un autore che visceralmente amo, scatta in me sempre un emozione come se fosse un incontro amoroso...

    Speriamo bene...
    Ultima modifica: 20/10/13 17:19 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 21/10/13 09:35
    Consigliere - 25997 interventi
    Mi duole il cuore a cassare un autore che amo, ma Ondine è davvero poca cosa, quasi un filmettino povero povero, di una banalità e di una piattezza quasi sconcertanti.

    Non è che non abbia tocchi jordaniani, anzi, alcune location sono incantevoli: il bosco con le cascate dove si rifugia Ondine, la casetta sul mare e il suo interno, il canto di Ondine che attira salmoni e crostacei. Alcuni tocchi "fiabeschi" tipici dell'autore di Sligo: Ondine che calza gli stivaletti coi lacci, Ondine che esce dalla porta della casetta mentre fuori piove, il grande albero dove Farrell si rifugia a dormire, Ondine che emerge dalle acque davanti ad una stupefatta Annie. L'acqua, elemento primario come in In Dreams

    Poi c'è qualche barlume del Jordan crudo e realistico di Mona Lisa (i pub, le stradine notturne irlandesi illuminate ai neon) e gli amori "impossibili" come nella Moglie Del Soldato e in Un amore forse due

    Ma finisce lì, perchè per il resto è una storiella loffia loffia, noiosa, che gira a vuoto, che non ha nulla da dire (un po' come ha fatto Abel Ferrara con Il Nostro Natale), sospesa tra la fiaba e la leggenda e la realtà quotidiana, con un twist finale (sulla reale provenienza di Ondine) di una pochezza e banalità sconcertante, che manco in un tv movie tedesco (anche se nel pre-finale "violento" Jordan sceglie toni cupi, con fotografia sporca e sgranata) e chiusa con happy end fastidiosissimo e pacchiano, che nemmeno nei film tv romantici alla Rosemunde Pilcher che trasmette Canale 5 nei pomeriggi d'estate

    Pure la fotografia del grande Chris Doyle mi pareva spenta e anonima...

    Vedendo tutto ciò mi chiedevo che fine avesse fatto il Neil Jordan che adoro (anche se la sua mano si sente comunque, nel bene e nel male), che se ne esce con un filmetto dalle cadenze e dai ritmi a dir poco televisivi (nonostante affronti temi a lui cari: l'Irlanda, il fantastico nel quotidiano, gli amori tormentati), che manca del suo estro visionario in un racconto piatto piatto, compitino scolastico tra commedia, dramma e un pizzico di fiaba (a questo punto meglio rivedersi il bellissimo Il Segreto dell'isola di Roan), che scivola addosso anonimamente talmente e incolore e senza alcun nerbo narrativo, scritto male e diretto quasi stancamente

    Le vere sorprese del film rimangono la "selkie" di Alicja Bachleda, statuaria e bellissima silfide dei mari (almeno così Jordan fà credere, se non fosse per una spiegazione finale tra le più imbarazzanti viste in un film) e qualche scorcio irlandese.

    Spiace sempre quando un regista che si adora toppa un film (e con Non Siamo Angeli, High Spirits e Triplo Gioco siamo a quota quattro), ma come leggevo in giro anni fa: un regista non può definirsi grande se non sbaglia almeno due o tre film.
    Ultima modifica: 21/10/13 12:39 da Zender