Sicuramente tra i peggiori film di Riccardo Freda e tra i più insoliti tra quelli di spionaggio all'italiana. Condito di elementi thriller, si snoda per ben un'ora e quaranta tra omicidi, investigazioni e i soliti incidenti coi modellini che sembrano una firma del grande regista. Non proprio scarso ma a stento raggiunge i 2 pallini.
Spionistico diretto da Freda con una prima parte che pigia l’acceleratore sull’azione da poliziesco (sparatorie, attentati, omicidi, inseguimenti e incidenti) e una seconda più farraginosa che rientra nella corsia preferenziale dello spy-movie dei complotti politici internazionali e delle armi segrete. Lo humour (anche nero) spunta qua e là. Lo psuedo 007 di turno è il Coplan di Lang Jeffries, circondato da varie donne tra cui una Luciana Gilli in versione messicana.
MEMORABILE: Il rubinetto che gocciola sangue; l’asta; la "Marcia Funebre" di Chopin, fatta suonare da Jeffries dopo aver eliminato tutti i colpevoli.
Spy story ambientata "al Messico": un'organizzazione segreta sta tramando un piano folle per conquistare il mondo cominciando dalla paralisi degli Stati Uniti. Il film è ricco di colpi di scena, forse fin troppi: a un certo punto sono tali e tante le piste da seguire che ci si perde. Grandi scazzottate, sparatorie, teste schiacciate e il protagonista che non si fa sfuggire neanche una delle ragazze del cast. In ogni caso il film si fa vedere, non foss'altro perché paradigmatico del genere in quel periodo.
Spionaggio all'italiana in cui si direbbe che il Maestro si sia divertito a imbandire una tavola con varie (piccole) golosità: avventura pirotecnica e poliziesca (sparatorie, esplosioni, inseguimenti e incidenti d'auto, scazzottate), suggestioni da thriller (omicidi coreografici dove il sangue scorre sinistro), commedia nera (battute, immagini, personaggi curiosi), fugace erotismo (il protagonista non si fa sfuggire una donna). Trama farraginosa, in certi passaggi pretestuosa, che va a parare su brame deliranti di dominio del mondo.
Film di spionaggio nel quale Riccardo Freda, pur con mezzi davvero limitatissimi, riesce nell'impresa quasi disperata di dare un senso a una sceneggiatura decisamente deficitaria. Il film è di coproduzione francese e Freda ha come assistente il critico e futuro regista Bertrand Tavernier. Notevoli i titoli di testa in stile pop e Sabine Sun è sempre un bel vedere.
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DiscussioneDusso • 20/09/12 11:15 Archivista in seconda - 1832 interventi
Ma non è piu' corretto mettere come titolo "Moresque: obiettivo allucinante" che poi si trova su tutte le locandine ecc.?
DiscussioneZender • 20/09/12 11:27 Capo scrivano - 47770 interventi