Fotografando i fantasmi - Film (1997)

Si torna indietro al 1912, quando sulle Alpi Svizzere un giovane (Stephens) perde la fresca moglie in un crepaccio. Diventato fotografo specializzato in fotomontaggi, ha modo di soffermarsi su una strano negativo in cui una bambina tiene posata sulla mano quella che sembrerebbe davvero l'immagine in movimento di una fata. Gli esami condotti per scoprire il trucco lo portano a credere invece nell'autenticità dello scatto aprendogli un mondo inaspettato e conducendolo fino alla città dove abita la piccola. Arriverà a un gigantesco albero in un bosco dove le fate sembrano volteggiare realmente. O è solo un sogno? Il frequente intersecarsi del piano reale con quello immaginario è una costante del film,...Leggi tutto che vorrebbe immergerci in una dimensione semi-onirica alla quale punta studiando inquadrature di tanto in tanto di buona suggestione. A dire il vero però quello che colpisce in negativo, all'interno di una discreta messa in scena, è la resa grafica delle fate, bamboline luminescenti animate quasi cartoonescamente che mal si integrano nell'immagine affossando al loro apparire il necessario appeal realistico del film. Ciò che però più danneggia il risultato finale è la regia spenta di Willing, mai capace di coinvolgere, lentissima nel suo incedere, messa in difficoltà da una sceneggiatura che a sua volta non trova nel soggetto l'inventività minima per dare interesse alla storia. Esaurito l'intrigante spunto iniziale PHOTOGRAPHING FAIRIES (i fantasmi del titolo italiano sono una furbesca invenzione dei nostri distributori) s'impantana in un nulla di fatto che continua senza azioni di rilievo fino alla conclusione, seguendo le avventure poco entusiasmanti del protagonista, a cui Stephens non regala certo grande espressività. La ricostruzione d'epoca non dispiace, la confezione - per quanto non ricchissima - si dimostra all'altezza, l'albero magico nel bosco mantiene un suo fascino, le musiche hanno una loro grazia sicuramente adeguata al tema, eppure la noia si fa strada molto presto, ingrigendo anche ciò che sembrerebbe invece colorarsi d'incanto. Un'idea gustosa cui non corrisponde una realizzazione accettabile.

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