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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La storia romanzata di Luciano Liboni, delinquente che nei primi 2000, da latitante, si macchia di ulteriori crimini arrivando a uccidere un carabiniere all'interno di un bar di Pereto (Sant'Agata Feltria, Rimini). Quest'omicidio, centrale nella vicenda Liboni, rappresenta una delle molte licenze prese da Calvagna: viene spostato nel centro di Roma e sovrapposto apparentemente a quello che nella realtà era invece stato il semplice ferimento di un carabiniere che aveva chiesto a Liboni i documenti. Poco importa: è un film e l'aderenza storica ai fatti non è richiesta, tanto più che il nome di Luciano Liboni viene cambiato per diventare Franco Scattoni. A impersonare il protagonista è Massimo Bonetti,...Leggi tutto valido attore che riesce a dare buon spessore al personaggio, un lupo assai... solitario i cui unici legami sono quelli con la sorella (Ponziani) e con Miriam (Pimentel Dias), la ragazza che l'aspetta in Marocco incinta di suo figlio e che rappresenta per lui il punto d'arrivo, il sogno da raggiungere ad ogni costo. Per farlo però dovrà prima sfuggire a Ermanno Franchini (Montesano), il colonnello dei carabinieri padre della vittima il cui unico scopo è ritrovare Scattoni e – forse – ucciderlo. Accompagnato da un maresciallo naturalmente meno vendicativo (Mattioli) che cerca di stabilire con la sorella del fuggiasco un difficile rapporto di collaborazione, Franchini comincia una caccia all'uomo facile solo in apparenza (dati e connotati di Scattoni sono noti a tutti), perché si conferma innegabile l'abilità del delinquente nello scampare ad ogni braccaggio. Inizialmente intervallato da flashback in bianco e nero che hanno il compito di tratteggiare in poche scene la difficile infanzia e i primi crimini di Scattoni, il film di Calvagna ha una sua apprezzabile autenticità di fondo. Data non dall'aderenza storica o dai messaggi di destra tanto criticati ravvisabili nella sceneggiatura (sempre di Calvagna), quanto dalla semplicità nello stile adotatto e dalla riuscita nel disegno di un sottobosco criminale (e non) profondamente romano. Non a caso Calvagna tiene per sé la parte di Gladio, un amico di Scattoni a cui questi si rivolge per un passaporto falso e a cui spetterà l'onere di chiudere il film con un pensiero parzialmente in rima dedicato al protagonista. Meno centrata la figura dell'amico del cuore di Scattoni, Mauro (Petrini), che fa capolino qua e là senza un vero perché. Ma tutto contribuisce in fondo a creare un'atmosfera crepuscolare piuttosto singolare, per il nostro cinema, di disperazione e abbandono, cui fa da contraltare l'organizzazione dell'Arma, con un Montesano piacevole da riscoprire in un ruolo serio (molto aggiunge al film) e un Mattioli la cui umanità ancora una volta traspare con estrema naturalezza. Ma c'è attenzione in ogni personaggio e nei dialoghi: si capisce quanto Calvagna creda nell'operazione e riesca a superare in qualche modo i limiti imposti dal budget, pur incorrendo ancora in qualche ingenuità o banalità (le visioni di Miriam sulla spiaggia, il flashback col ragazzino che è poi il vero figlio del regista).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/07/10 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 31/05/18
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Rambo90 14/07/10 16:20 - 7697 commenti

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Romanzatissima storia della latitanza di Luciano Liboni detto il lupo, ricercato per avere ucciso un carabiniere. Seppure con molte incongruenze con la realtà, il film è più che dignitoso nel raccontare la vita di un perdente schiacciato dagli eventi e dal mondo in cui è vissuto. Ottimo Bonetti, al quale si contrappone un grandissimo Montesano nel ruolo del carabiniere che a tutti i costi vuole arrestarlo per avergli ammazzato il figlio. Piccola parte per un altrettanto efficace Mattioli. Da vedere.
MEMORABILE: Il confronto finale fra Bonetti e Montesano.

Disorder 27/11/16 16:45 - 1416 commenti

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Evidentemente suggestionato dal successo raccolto da Placido due anni prima con Romanzo criminale, Calvagna si tuffa nel filone con questo instant-movie sulle vicende del latitante Luciano Liboni, detto appunto "il Lupo". La regia è quella solita del regista romano, che a buoni momenti di cinema ne alterna altri più "trash" (specie quando compare lui stesso come attore). A livello di recitazione comunque è di gran lunga il suo film migliore, anche per la presenza di Montesano. Nel complesso sufficiente.

Pessoa 23/02/19 18:16 - 2476 commenti

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Indipendentemente dalle analogie con la storia vera dalla quale prende spunto, il film stigmatizza la desolazione di un mondo più cattivo e spietato del lupo cui dà la caccia. Una storia maledetta delle nostre periferie urbane diretta con sapienza da Calvagna che la frammenta in un gioco di montaggio e di colore in cui Bonetti, vittima predestinata, si muove con decisione e cinismo degne di un formidabile antieroe. Bravi anche Montesano e il regista in un ruolo minore. Molto bella la ost di Della Ragione. Una visione piacevole e coinvolgente.
MEMORABILE: La "Ballata po' un lupo" di Pittalis; Le canzoni di Della Ragione.

Nando 5/04/24 07:13 - 3814 commenti

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Le efferate gesta di Luciano Liboni vengono romanzate in maniera eccessiva in questa pellicola di Calvagna che altera totalmente la vicenda, rischiando di mitizzare la figura di un criminale. La presenza di un buon Montesano non aggiunge nulla alla narrazione in quanto personaggio totalmente inventato. Brilla l'interpretazione di un cupo Bonetti, ma è tutta la struttura a risultare tremendamente artefatta.

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  • Discussione Vico • 10/07/10 21:54
    Galoppino - 9 interventi
    Film di Calvagna dedicato all'avventura ed alla latitanza del criminale italiano Luciano Liboni,detto 'il Lupo'.Secondo la critica e il pubblico il regista rappresenta l'uomo e alcune intere vicende in modo completamente diverso dalla reale storia.
  • Curiosità Samuel1979 • 11/09/16 12:13
    Addetto riparazione hardware - 4189 interventi
    Incredibile ma vero, ad uccidere "Il lupo" (Bonetti) è il giornalista catanese Ugo Francica Nava: me ne sono accorto dal taglio dei capelli e dalla sua voce inconfondibile. I titoli di coda confermano.

  • Discussione Kaciaro • 3/03/22 12:08
    Galoppino - 506 interventi
     sempre difficile in questi casi ricostruire una storia cercando di mitizzare soggetti che in realta’ sono semplici criminali ho visto il film non mi ha convinto a pieno ma apprezzo la buona volonta’ Bonetti ha quella faccia che fa’ sempre simpatia anche se interpreta un criminale super ferocissimo…