Chi sta bussando alla mia porta... - Film (1967)

Chi sta bussando alla mia porta...
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Titolo originale: I Call First
Anno: 1967
Genere: drammatico (colore)
Note: Il film nasce nel 1965 come saggio alla scuola di cinema di New York, col titolo “Bring on the Dancing Girls” (cortometraggio). Nel 1967 viene aggiunta la storia d’amore e il film diventa un lungometraggio dal titolo “I Call First”. Infine, nel 1968 viene aggiunta la scena erotica col titolo definitivo “Who's That Knocking at My Door” (distribuito nel 1969). Nel 1970 esce anche con il titolo “J.R.” (successivamente abbandonato).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/06/10 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 30/06/10 06:42 - 12393 commenti

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J.R. è un giovane italo americano che trascorre le sue giornate con gli amici finchè conosce una ragazza della quale si innamora. Primo lungometraggio di Martin Scorsese, il film rappresenta un interessante seppure non compiuto e ancora imperfetto sguardo sugli italo americani di seconda generazione con legami ancora forti nei confronti di famiglia, tradizioni, religioni e morale conservatrice. Riprese essenziali e in parte sperimentali con una buona prova del protagonista, Harvey Keitel anche lui al suo primo film.

Cotola 17/01/11 23:38 - 9043 commenti

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Al suo primo film, Scorsese già inizia a costruire il suo personale mosaico sugli italo-americani a cui si aggiungeranno in futuro tasselli ben più importanti, significativi e riusciti. Lo stile c'è anche se risulta un pò "scolastico" (ma è normale essendo la pellicola un saggio di fine anno) e certe caratteristiche tematiche (per esempio la religiosità, qui assumente toni ossessivi) e tecniche tipiche del regista cominciano già a palesarsi. Non male, ma probabilmente solo per amanti del regista o per completisti.

Giùan 13/05/11 12:02 - 4559 commenti

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Il primo lungometraggio di Scorsese ha gli ovvi limiti del saggio di fine anno: corretto, pulito, lasciato recitare "liberamente". Non a caso gonfiato ad hoc successivamente per l'uscita in sala e anche per questo diseguale. Stilisticamente risente dell'influsso di Cassavetes mentre le tematiche sono già quelle personali del regista che saran esaltate fin da Mean streets: la lacerazione tra comportamento pubblico ed etica vetero-cattolica privata; i condizionamenti familiari e delle radici italo-americane. Keitel alter ego già bravissimo.
MEMORABILE: La confessione di Charlie con la mdp che indugia tra crocifissi e icone e la colonna sonora che si riempie di jazz.

Fabbiu 9/05/12 02:09 - 2145 commenti

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In questo film possiamo vedere i primi ingredienti che faranno parte della ricetta cinematografica di Scorsese, dal montaggio frenetico alla musica, dalla figura degli italo-americani all'aspetto religioso... Non riesco a condividerne un aspetto "scolastico" visto che è al tempo stesso sperimentale e costantemente innovativo. Buonissima prova poi per Harvey Keitel (J.R.), convincente, affettuoso e via via freddo. Più corto e snello renderebbe più facile la visione, ma è comunque da riscoprire.

Mickes2 3/09/12 11:17 - 1670 commenti

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L’esordio di Martin Scorsese si confà in modo accattivante a certa Nouvelle vague francese (Fino all’ultimo respiro) ricalcando anche i toni e la freschezza dell’improvvisazione del cinema embrionale indipendente americano di Cassavetes (Ombre e volti). Certe parentesi lisergiche non convincono nella loro pleonasticità e il materiale era più adatto ad un mediometraggio, tuttavia le tematiche della religiosità e dell'iterazione tra italo-americani hanno ottimi sbocchi. Verranno poi sontuosamente sviluppate nel capolavoro Mean streets.

Pigro 21/10/12 11:52 - 9666 commenti

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Scorsese prende le misure. Il suo difficile (per l’annosa lavorazione) debutto non si confronta solo con le proprie radici (è il racconto delle giornate di vitelloni italoamericani), ma soprattutto col linguaggio cinematografico. Ecco, allora, la narrazione sciolta e quasi divagante, il montaggio schizofrenico e spiazzante, lo sguardo sui dettagli, la fotografia in cerca di realismo, e perfino una lunga scena estetizzante di sesso. Ma lungi dall’essere un semplice e sperimentale esercizio di stile, il film mostra una vivace tempra ruggente.

Deepred89 2/02/15 16:49 - 3706 commenti

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Sarà causa delle note traversie produttive, ma ciò che mi son trovato davanti è un film goffo e raffazzonato, palesemente cucito alternando due linee narrative (una cassavetiana e una antimaschilista) che sembrano voler prendere volutamente le distanze, con in aggiunta la scena di sesso (girata pure bene) peggio intercalata di tutta la storia di Hollywood, piazzata con un gioco di montaggio degno del peggior insertaccio porno. Qualche buono sprazzo c'è (la gita in montagna) e il cast è credibile, ma l'insieme è davvero troppo sgangherato.

Pessoa 7/09/17 13:05 - 2476 commenti

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Opera prima di Scorsese che risente dell'effetto patchwork dovuto agli inserti girati successivamente. Il regista comincia con questo film la storia d'amore con New York e la collaborazione con Keitel (qui davvero bravo), uno dei suoi attori-feticcio degli inizi. Lo stile tagliente e spietato con originali e i coraggiosi movimenti di macchina ci rammentano che la classe non è acqua e che, nonostante alcune evidenti ingenuità, di classe il ventenne Martin ne aveva da vendere. Cast di buon livello e splendido lavoro al montaggio. Interessante!
MEMORABILE: La scena erotica (piuttosto spinta per l'epoca) con "The end" dei Doors in sottofondo, scandalo nello scandalo; La scelta finale di J. R.

Paulaster 22/07/20 09:56 - 4419 commenti

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Italoamericano si fidanza ma ha pregiudizi religiosi. Nell'esordio di Scorsese si ravvede già una parvenza di stile (abile il montaggio): imperversano le sue esperienze personali e, a corredo, gli influssi cinematografici (il western). La trama si focalizza sull'ipocrisia di chi va a prostitute col santino in mano ma non sa perdonare le violenze sessuali subite dalla propria ragazza. Temi che verranno approfonditi nel seguito della carriera del regista. La scena di sesso appare scollata e la gita fuori New York con gli amici appare inutile e senza inventiva.
MEMORABILE: I soldi rubati alla fidanzata; L’interruzione a letto; La carrellata sugli amici; Le carte da gioco sulla prostituta; Lo stupro.

Caesars 13/10/20 11:33 - 3790 commenti

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Molto buono questo esordio di Scorsese nel "lungo". I temi trattati sono quelli che troveranno seguito nel suo cinema futuro (la descrizione della vita a Little Italy, la religione e il sesso) e sono affrontati con personalità e buona tecnica. Oltre a Keitel troviamo anche la montatrice Thelma Schoonmaker; per entrambi è la prima di molte collaborazioni col regista newyorkese. E proprio il montaggio è una delle armi vincenti del film: riesce infatti a integrare in modo molto efficace le varie parti girate in momenti diversi. Scorsese incomincia a mostrare di che pasta sia fatto...

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Daniela 7/03/23 22:39 - 12662 commenti

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A partire da un saggio studentesco, un assemblaggio tra la nouvelle vague e l'impressionismo di quadretti di vita in quella Little Italy newyorkese permeata di violenza, pregiudizi, maschilismo e cattolicesimo bigotto che sarà poi al centro della prima parte della carriera di Scorsese. Si tratti di primi passi nella regia ancora incerti ma già in grado di far intravedere il potenziale poi espresso solo pochi anni dopo in Mean Street in cui ritroveremo nuovamente come protagonista un ragazzotto italo-americano chiamato Charlie, sempre interpretato da Keitel.
MEMORABILE: La reazione di J.R. quando la sua ragazza gli racconta dello stupro subito da parte dell'ex; "Ti perdono e ti sposo lo stesso".
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  • Discussione Pigro • 21/10/12 11:53
    Consigliere - 1661 interventi
    Zender, preciserei meglio ciò che è scritto nelle note. Metterei come segue, see sei d'accordo (magari un po' più sintetico).
    Il film nasce nel 1965 come saggio alla scuola di cinema di New York, col titolo “Bring on the Dancing Girls” (cortometraggio). Nel 1967 viene aggiunta la storia d’amore e il film diventa un lungometraggio dal titolo “I Call First”. Infine, nel 1968 viene aggiunta la scena erotica col titolo definitivo “Who's That Knocking at My Door?” (distribuito nel 1969). Nel 1970 esce anche con il titolo “J.R.” (successivamente abbandonato).
  • Discussione Zender • 21/10/12 18:08
    Capo scrivano - 47787 interventi
    D'accordo. Un po' tanto lunghetta come nota ma va bene. In futuro cerchiamo di sintetizzare il più possibile e di allargarci eventualmente nelle curiosità.
  • Discussione Pigro • 22/10/12 15:22
    Consigliere - 1661 interventi
    Sì, hai ragione, sono d'accordo anch'io nel tenere le note al minimo, ma in questo caso ho pensato che fosse necessario perché in effetti questo film ha avuto 4 titoli diversi, tutti regolarmente usciti (sia pure 3 in modo assolutamente minimo).
  • Discussione Caesars • 13/10/20 10:56
    Scrivano - 16811 interventi
    Il titolo originale è senza punto di domanda.

    Inoltre forse sarebbe da sostituire con “I Call First”, infatti con tale nome uscì nel 1967 (Chicago International Film Festival), mentre l'aggiunta della sequenza "onirica", e con essa la nuova titolazione, risale al 1968. Imdb mette come titolo originale proprio “I Call First”.
    Ho visto che è tutto spiegato nelle note, ma io sostituirei il titolo.