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MMJ Davinotti jr
Anno: 1982
Genere: thriller (colore)
Regia: Martin Herbert (Alberto De Martino)
Note: Aka "Blood link".
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Thriller parapsicologico di discreta fattura, incentrato sulle figure di due gemelli (entrambi interpretati da Michael Moriarty) capaci di vedere, di quando in quando, l’uno con gli occhi dell'altro. Un'idea sfruttata già molte altre volte, che però il regista Alberto De Martino (anche co-autore del soggetto con Massimo De Rita) utilizza con una certa qual grazia, in questo forse aiutato dalla partitura morbida di Ennio Morricone (non al suo meglio, comunque). Michael Moriarty, nella doppia parte del gemello buono e di quello cattivo (scampato a quanto pare da un incendio in seguito al quale era stato dato per morto molti anni prima) sa dosare piuttosto bene l'interpretazione, senza strafare e seguendo...Leggi tutto la traccia di una sceneggiatura (di Theodore Apstein) modesta, tuttavia nemmeno così pessima come ci si sarebbe potuti aspettare da un prodotto simile. La messa in scena è in ogni caso poverissima, al di là delle varietà degli esterni (dall'America a Berlino) ed è evidente quanto EXTRASENSORIAL soffra di forti limiti di budget (il cast, commissario a parte, è a dir poco deludente). De Martino cerca di concentrare un briciolo di stile nella visualizzazione dei frequenti “transfert visivi”, deformando l'immagine per renderla più misteriosa, purtroppo è una delle poche occasioni in cui evadere dalla mediocrità, con interni di una povertà massima e una fotografia incapace di dare un minimo di profondità e spessore. Se il modello voleva forse essere De Palma (quello di COMPLESSO DI COLPA o, meglio, di LE DUE SORELLE) il risultato è quanto di più lontano da quella magnificenza. Il finale, dopo una vicenda condotta con una sua rigorosità, è invece del tutto assurdo, improponibile e rischia di far precipitare tutto nel ridicolo.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Davvero notevole!:
Lucius, Jdelarge - Quello che si dice un buon film:
Cinevision, Daidae, Ciavazzaro, Herrkinski, Nicola81 - Non male, dopotutto:
Tomastich, Rufus68, Cotola, Ira72, Giùan - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Homesick, Undying, Rickblaine, Enzus79, Losciamano
Buon thriller che sfrutta il tema dei due gemelli che vedono l'uno con gli occhi dell'altro (uno è un killer, l'altro è un bravo dottore) con una certa originalità e ben diretto da De Martino, uno dei pochi registi italiani dal respiro internazionale. Il principale motivo di interesse è il mitico Michael Moriarty che interpreta i gemelli e riesce ad essere schizzato al punto giusto quando fa il killer, timido e buono quando fa il dottore. Non male la colonna sonora di Morricone, a tratti struggente.
Metapsichico e depalmiano, si regge principalmente sulla convincente prova di Moriarty in un doppio e a tratti spiazzante ruolo, su una fotografia dai toni gelidi e su alcune efficaci scene di omicidio (particolarmente disturbante quello compiuto a pugni nello stomaco) talvolta argentiane (le vittime che sfondano i vetri). Camei delle vecchie glorie Cameron Mitchell e Gerardine Fitzgerald. Discreto, ma non imprescindibile.
Michael Moriarty sarà pure bravo (anzi, togliamo pure quel sarà: lo è), ma al pari dello stile e della classe d'attore è dotato (suo malgrado) di una buona dose d'antipatia. Fuori parte, per giunta in un duplice ruolo: errore al quadrato, che penalizza tutto quello che di buono c'è nel film (sceneggiatura, scenografia e musica). Per una serata all'insegna della consuetudine si lascia seguire, grazie alla mano di un bravo regista che imprime al girato un taglio internazionale (ma chissà se questo è un pregio o un difetto...).
Buon thriller "telepatico" di uno dei nostri registi più dotati (parlando degli 80), l'"americano" De Martino. Qui abbiamo due personaggi (interpretati dall'antipatico Moriarty) dalle personalità e sopratutto modalità molto differenti. Consiglio almeno una visione.
MEMORABILE: L'uccisione a pugni.
Poco coinvolgente anche se con un suo nesso intelligente. Il cast è composto da pietre. Alcuni risvolti della storia lasciano un po' da ridire e il finale è alquanto imbarazzante. Alle musiche c'è Ennio Morricone che comunque non delude quanto il film. Buona tuttavia la regia.
Mediocre thriller che comunque si lascia vedere senza noia. Anche se gli attori non mi hanno soddisfatto del tutto e le musiche di Ennio Morricone sono le più brutte che abbia sentito da lui. La prima parte è la migliore, la seconda invece è deludente, dato che ci si aspettava che il film spiccasse il volo.
"Extransensorial" è una pellicola decisamente non riuscita. Il basso budget non ha proprio tutte le sue colpe; ci sono difetti imperdonabili in tutto il film, partendo dalla sceneggiatura superficiale fino al ritmo frettoloso e al cast inadatto (fatta eccezione per il protagonista). Alberto De Martino è un bravo regista, ma qui se lo è fatto sfuggire come un dilettante. Scomodo finale.
Un po' Zona morta, un po' Inseparabili e un po'di sana psicologia che non guasta mai. Gli ingredienti in questo buon thrller di De Martino ci sono tutti e pure l'ambientazione americana/tedesca si confà alle atmosfere tetre della storia. L'unica pecca sta nella scelta anonima degli attori.
Due fratelli, uno ha una vita normale, l'altro è un maniaco omicida. Due fratelli, gemelli e telepaticamente in contatto. Il buono passa la vita a percepire le nefandezze del cattivo finché capisce che non può continuare una vita parallela e decide di andare a cercarlo, per porre fine a questa agonia extrasensoriale. Visionario, argentiano e cronenberghiano, degno di nota per la doppia interpretazione del protagonista, per lo score insinuante di Morricone e per la sceneggiatura non nuova, ma efficace. Suadente.
MEMORABILE: La coppia che balla anche quando la musica finisce e la cicatrice sul lato opposto.
Buona prova d'attore per Michael Moriarty, molto convincente nella parte del "doppio" in un thriller con un ottimo ritmo e la dovuta tensione. Ottime le musiche di Morricone, da citare l'omicidio della ragazza con schizzi di sangue sopra l'acquario e la scena iniziale nella sala da ballo. Merita la visione.
Michael Moriarty HA RECITATO ANCHE IN...
De Martino è stato un regista di indubbia professionalità; tra gli inevitabili alti e bassi, questo suo film dal taglio internazionale si situa certamente nella fascia più alta, anche grazie a un buon cast e a una confezione adeguata. Partendo dall'idea classica del gemello cattivo (in anticipo su Cronenberg) il regista crea un buon lavoro, in giusto equilibrio tra - per l'appunto - suggestioni extrasensoriali e psycho-thriller. Violento ma non troppo, con una componente erotica morbosa e buone interpretazioni; merita sicuramente una visione.
Il cinema di De Martino raramente brilla per l'originalità delle sceneggiature, ma è quasi sempre garanzia di innegabile professionalità. Non fa eccezione questo thriller parapsicologico basato su un espediente non proprio nuovo (la telepatia tra due gemelli), ma condotto con buon ritmo e quel gusto visionario tipico del nostro miglior cinema di genere. Bravo Moriarty nel doppio ruolo, le attrici mostrano a più riprese le loro grazie. Un po' asettica la messa in scena, non disprezzabili le musiche di Morricone (che comunque ha fatto di meglio).
Nonostante il taglio dimesso e televisivo (da vecchio telefilm poliziesco) Martino riesce a ritagliarsi un posto nella costellazione degli autori coinvolti nel tema del doppelgänger. L'ambientazione germanica anni Ottanta, colla sua aura fredda e anonima, ben si presta alla causa e Moriarty è bravo nel sottolineare le attitudini sadiche del proprio Hyde (notevole l'omicidio a mani nude). Peccato che il finale sia piuttosto scontato nell'ansia di scombinare le certezze. Fondamentale Morricone.
De Martino gira un discreto thriller sul tema del doppio, certo non nuovo ma che può contare per ravvivarlo su un'idea di partenza anch'essa non molto originale ma adeguatamente sviluppata pur senza strabiliare. La confezione deve fare i conti con il budget limitato, ma il risultato è dignitoso e godibile grazie ad un ritmo che si mantiene su buoni livelli ed alla capacità di interessare lo spettatore per la durata dell'intera pellicola. Finale molto discutibile. Uno dei migliori film del regista.
Delicato, soffuso e con un montaggio che amplifica la dimensione onirica del film facendosi beffe, più volte, di spazio e tempo. Buon thriller diretto da De Martino che si avvale delle valide musiche di Morricone e di un buon cast d'attori. A completare il tutto c’è l'ottima fotografia, nella quale luci e colori, sempre dosati in maniera sapiente, contribuiscono all’eccellente risultato complessivo. Piccolo gioiellino.
Affascinante thriller ancora dal sapore anni 70 del nostrano De Martino, in questo caso dalle corde molto "polanskiane" e, talvolta, "argentiane" (grazie all'immancabile coltellaccio a serramanico). Gustoso nello sviluppo e dal ritmo frizzante, senz'altro il film verrà apprezzato dai nostalgici del genere. Le ingenuità non mancano, ma si perdonano volentieri. Considerando anche l'evidente budget ridotto, non è affatto male. Bravo Moriarty nello sdoppiamento.
Anche le cose peggiori di De Martino mantengono uno stile visivo e un puntiglio narrativo che pare danzare sul filo del rasoio del ridicolo senza tuttavia farsi troppo male. Il periglioso gioco di prestigio artigianale dell' "americano" Alberto ci tiene in misteriosa tensione anche in questo thriller "gemellare" in cui nessun elemento è nuovo ma ognuno viene servito con espressiva e intrepida scaltrezza. Qui gli atout sono un eccellente Moriarty duale e impotente, un innegabile erotismo ben espresso nella sensualità della Langenfeld e nel bollente finale con la Milford.
MEMORABILE: Un grandissimo Cameron Mitchell, pugile al tramonto "suonato" dal sadico gemello impersonato da Moriarty; Il maglione di lana della Lagenfeld.
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- Pellicola italiana, girata con taglio internazionale (e in alcune location estere) e sorretta da attori stranieri, capeggiati da Michael Moriarty - coinvolto in un duplice ruolo - e Cameron Mitchell.
Sceneggiato da Vincenzo Mannino, con ottima fotografia di Romano Albani e colonna sonora del grande Morricone, Extrasensorial ha come sottotitolo The link e la storia parrebbe anticipare, per certi aspetti, il tema portante del giallo "alla moda" diretto un paio d'anni più tardi da Vanzina: Sotto il vestito niente (1985).Ultima modifica: 5/02/10 20:45 da Undying - Beh Lucius, commentalo se l'hai visto, no? Non ha molto senso aprire una discussione per dire quello che si può dire nel commento in modo più argomentato.
- Fatto.Trovo che nel suo commento Undying dica due cose antitetiche, che possono generare dubbi in chi lo legge.Se uno è bravo (e l'attore in questione lo è indubbiamente) come può essere fuori parte? Qui ha addirittura un duplice ruolo, in cui dimostra tutto il suo talento.
Forse andrebbe chiarito meglio il concetto.Ultima modifica: 26/03/14 20:43 da Lucius - Beh ma Lucius, uno può essere un ottimo attore ma in uno specifico film essere fuori parte; non ci vedo niente di strano, veramente. Capita anzi spesso. Gli danno un ruolo che non è adatto alle sue corde, sbaglia nello specifico l'interpretazione, ma resta ugualmente un buon attore.
- Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Penta Video:
Ultima modifica: 24/03/18 11:21 da Zender - Secondo Imdb è uscito nel 1982 sia in UK che in USA.
Altra cosa: il regista si firma come Martin Herbert. Non so se sia il caso di modificare il nome in scheda.
