Le portrait spirituel - Corto (1903)

La novità del film è annunciata all'inizio con due cartelli bilingui (francese e inglese) che annunciano per la prima volta un effetto di dissolvenza su fondale non nero: per mostrare la novità tecnica entra in campo lo stesso Méliès con una donzella che sparisce davanti a un quadro bianco, rimanendo "impressa" a mo' di disegno sulla tela. Il cortometraggio è tutto qui: una semplice esibizione illusionistica, che - a parte la tecnica - non sollecita alcuna curiosità.

Méliès ci presenta uno dei suoi numeri illusionistici servendosi questa volta di una cornice e di una signorina. Il trucco è di buona fattura e lo spettatore del tempo sarà rimasto piacevolmente sbigottito. Visto oggi però non presenta particolare inventiva e, se confrontato ad altri suoi precedenti lavori, risulta essere sottotono.

Cortmetraggio che di poco supera i due minuti, di Méliès. Siamo nel genere del puro numero d'illusionismo, addirittura introdotto da due cartelli che lo annunciano, in francese e in inglese. Ma poi, a tanta grancassa, non corrisponde nulla di particolarmente inventivo. Ordinario.

La novità di questo cortometraggio è la didascalica presentazione degli effetti speciali mediante due cartelloni che in inglese e francese preannunciano quello che succederà. L’effetto che segue viene presentato dallo stesso autore e seppure di buona fattura e in grado di colpire il pubblico dei suoi contemporanei, non aggiunge nulla di nuovo alle creazioni artistiche e illusionistiche dell’autore.