La preda nuda - Film (1966)

Un ricco americano assolda un gruppo di uomini per una caccia all'elefante, che ben presto però si trasformerà in tragedia. Grandioso safari-movie, quasi privo di dialoghi. tra i migliori film dell'ex attore Wilde. Teso, inquietante, dipinge i rapporti tra gli uomini a tinte fosche, con sadici risvolti animaleschi e un realismo inaudito. Sountuosamente diretto (magnifiche le sequenze d'azione e le scene di violenza, nonchè i minuziosi inserti documentaristici) e ben interpretato. Da rispolverare assolutamente!

Straordinario survival movie ante litteram (quasi del tutto muto) che mette in luce la totale natura ferina dell'uomo (bianco, ma non solo). Il tutto immerso nella natura selvaggia e feroce (si vedano gli inserti di stampo documentario) che è una delle vere protagoniste del film assieme ad una colonna sonora penetrante e che si fonde perfettamente con le immagini che denotano una crudezza inusitata, specie per l'epoca. Tante le scene memorabili ed indimenticabile la violenza ed il realismo dell'insieme. Da non perdere.

Nel cuore dell'Africa nera, nemesi per un cacciatore bianco costretto al ruolo di preda ma ha poco da lamentarsi, dato che ai suoi compagni di spedizione è andata molto peggio (e quanto peggio, in un caso, è davvero difficile immaginare). Considerato il periodo, un film davvero sorprendente per crudezza e realismo, con una tensione costante che si allenta solo in pochissimi momenti, sottolineata da una efficacissima colonna sonora di canti e musiche tribali. Per Wilde, attore discreto ma certo poco carismatico, una memorabile prova registica.

L’attore Cornel Wilde, sulla scia di altri noti attori-autori come Laughton e la Lupino, passa alla regia dirigendo alcune opere percorse da un realismo estremo nettamente in anticipo sui tempi, come quest’avventura cruda e avvincente ambientata in un'Africa selvaggia e tribale. Un film che pur rinunciando quasi totalmente ai dialoghi è ancor oggi avvincente grazie a un ritmo incessante che rilancia costantemente l’azione. Sorta di Pericolosa partita in terra africana: è questo il vero Green inferno. Sconsigliato a chi non ama rettili e insetti.

Film molto particolare, di notevole interesse cinematografico. Un cacciatore bianco si trova ad essere preda nel cuore del continente africano. Uno scambio di ruoli che porta a un'ora e mezza di grande tensione, annunciata da scene efferate di tortura di grandissima efficacia. Pochissimi dialoghi, il sonoro è affidato alla natura selvaggia, qualche musica tribale e l'affanno dei contendenti. Una storia che fa riflettere sul rapporto tra uomo e natura selvaggia e tra uomo e uomo. Qualche piccolo rallentamento nel ritmo, ma è un'esperienza difficile da dimenticare. Ottimo.