Burning bright - Senza via di scampo - Film (2010)

Burning bright - Senza via di scampo
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Titolo originale: Burning bright
Anno: 2010
Genere: animali assassini (colore)
Note: Aka "Ravenous".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/10 DAL BENEMERITO MCO
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Mco 22/05/10 01:46 - 2327 commenti

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Una ragazza si trova imprigionata nella sua stessa casa, assieme al fratellino autistico, con una tremenda tigre affamata in giro libera. Un film riuscito nelle premesse ma meno nello sviluppo sia logico che narrativo. La tigre si vede solamente dopo trenta minuti e pare a suo agio nel muoversi nell'abitazione. Una delle poche cose da salvare è la protagonista, bella come il sole, che combatte e si ingegna con indosso solo una magliettina e un paio di shorts...

Greymouser 18/12/10 00:32 - 1458 commenti

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Film professionalmente ben fatto, con un inizio interessante, ma destinato ad infrangersi sulla monotonia della trama. Dopo le prime apparizioni della tigre e relative schermaglie, il meccanismo cacciatore-preda nello spazio chiuso di una casa si fa terribilmente ripetitivo. Si arriva dunque al finale - ampiamente prevedibile - con qualche sbadiglio di troppo, una volta caduta gradualmente ma inesorabilmente la tensione iniziale.

Jcvd 17/05/11 20:37 - 258 commenti

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Finalmente un horror o presunto tale ben fatto e capace di catturare e coinvolgere chi guarda. Ammetto che con una protagonista simile e in canotta avrei amato il film a priori, però l'idea originale e soprattutto la tigre ben fatta in digitale mantengono alta e credibile la suspence. Unico difetto il co-protagonista, autistico fastidioso come pochi: ti porta a sperare che la tigre se lo sbrani vivo...

Digital 18/12/11 19:35 - 1257 commenti

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Il film mi ha ricordato il celebre scherzo perpetrato a Leo Gullotta: anche qui vi è una tigre a piede libero, che in questo caso intende cibarsi di due fratelli, rinchiusi giocoforza nella loro abitazione. La breve durata (neanche ottanta minuti nell'edizione cut) scongiura l'inevitabile ripetitività di un plot povero, rendendo la pellicola del tutto scorrevole. La tensione non manca e il finale fa guadagnare ulteriori punti a questo animal attack.

Gestarsh99 28/06/14 17:25 - 1395 commenti

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Il "divampante fulgore" del letale felino al centro di questa famelica caccia domestica non potrà non rammentare quel Wild beasts che segnò l'apice dell'eco-vengeance tricolore. L'horror animalista torna a incutere terrore coi suoi rituali assodati, anche se come sempre alla radice del male non c'è la natura ma l'uomo, con la sua degradata scriteriatezza. A flettere il buon mestiere complessivo c'è però una cinica scelta narrativa, che gioca disonestamente con la colpevolizzazione dell'autismo, mettendo in cattivissima luce l'involontario atteggiamento ostacolante del piccolo co-protagonista.
MEMORABILE: La protagonista che sogna orribilmente di sopprimere con un cuscino il fratellino autistico addormentato...

Puppigallo 29/06/14 23:09 - 5273 commenti

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La tigre qui non fa certo una gran figura, visto che una ragazza di città, con tanto di fratellino autistico, riesce a tenerle testa. Siamo nel genere fantanimali assassini, perchè nella realtà i protagonisti sarebbero durati non più di dieci minuti, soprattutto perchè erano al cospetto di una tigre-ariete (sfonda le porte a craniate). Detto ciò, nonostante una sceneggiatura piuttosto ridicola (il malefico piano ordito...) e situazioni tra il paradossale e il sempre salvi per un pelo (di tigre), un'occhiata gliela si può anche dare, godendosi la temeraria protagonista (non quella pelosa).
MEMORABILE: Lei nel tubo e la tigre sotto; Il "sorriso" dentuto e sbavante; Al fratellino "Va tutto bene" (sono chiusi in un congelatore con una tigre di guardia)

Simdek 3/12/14 14:20 - 122 commenti

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Tentativo maldestro di variare il classico schema della violenza assassina in casa, in quanto la ferocia casalinga è felina e le prede sono umane. Idea curiosa ma gestita in modo dilettantesco e grossolano. Il mandante (e il regista) dimenticano di togliere alle vittime telefoni, pistola e proiettili (a cui la tigre è immune!), oltre che la suspense che in un film del genere è l'unica base per tenerlo a galla. Un paio di situazioni degne di nota ma l' empatia complessiva stagna a livelli abbastanza bassi.
MEMORABILE: Lei nel tubo...

Daniela 10/02/16 08:29 - 12662 commenti

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Mamma morta, patrigno bastardo, fratellino autistico insopportabile, borsa di studio a rischio, uragano in arrivo: questi i guai che deve affrontare la povera Kelly. Ah, dimenticavo: è chiusa dentro casa con una tigre bengalese digiuna da due settimane... Thrillerino domestico inattendibile nelle premesse, inverosimile nello sviluppo, prevedibile nell'esito, ma in alcune sequenze un effetto epidermico riesce comunque a farlo - effetto certo rafforzato per una parte degli spettatori dall'aderenza della canotta bianca indossata dalla protagonista
MEMORABILE: Nel tubo; Il fratellino che reclama il pasto nel momento meno opportuno; Le rassicurazioni di lei nel congelatore

Anthonyvm 21/05/20 21:44 - 5686 commenti

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La versione felina del Mamba di Mario Orfini si rivela un ordinario esercizio di tensione, vuoto di idee e di spunti interessanti (la minaccia animalesca servirà a consolidare rapporti familiari incrinati, come spesso accade negli horror del filone), ma correttamente eseguito. Pur trascurando talvolta le direttive della verosimiglianza, Brooks riesce a costruire un paio di sequenze ansiogene sfruttando pochi elementi nel modo giusto. Con personaggi e plot meglio strutturati poteva uscirne un gioiellino claustrofobico. Vedibile, non da ricercare.
MEMORABILE: La sudatissima fuga attraverso lo scivolo della biancheria; I due fratelli chiusi nello sgabuzzino (possibile che la tigre non li fiuti?); Il finale.

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  • Curiosità Gestarsh99 • 30/06/14 14:59
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il titolo originale del film è tratto dal primo verso di una poesia del 1794 scritta dal poeta inglese William Blake, dedicata appunto al maestoso felino protagonista del film:

    The Tyger

    Tyger! Tyger! Burning bright
    In the forests of the night:
    What immortal hand or eye
    Could frame thy fearful symmetry?

    In what distant deeps or skies
    Burnt the fire of thine eyes?
    On what wings dare he aspire?
    What the hand dare seize the fire?

    And what shoulder, and what art,
    Could twist the sinews of thy heart?
    And when thy heart began to beat,
    What dread hand? And what dread feet?

    What the hammer? What the chain?
    In what furnace was thy brain?
    What the anvil? What dread grasp
    Dare its deadly terrors clasp?

    When the stars threw down their spears,
    And water'd heaven with their tears:
    Did He smile His work to see?
    Did He who made the Lamb make thee?

    Tyger! Tyger! Burning bright
    In the forests of the night:
    What immortal hand or eye
    Dare frame thy fearful symmetry?