Kitchen stories - Racconti di cucina - Film (2003)

Kitchen stories - Racconti di cucina

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/04/10 DAL BENEMERITO PIGRO
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Domino86 27/07/10 17:13 - 607 commenti

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Ho iniziato a guardare questo film con qualche riserva, non aspettandomi grandi cose e invece si è rivelato più che buono. Dopo un inizio che non colpisce molto, si svela la profondità della pellicola, l'importanza del comunicare e il rapporto che ne scaturisce tra i due protagonisti.

Pigro 28/04/10 09:43 - 9634 commenti

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Indagine sulle abitudini dei single porta alla scomoda convivenza di un ricercatore svedese con un anziano norvegese. Geniale l'idea paradossale di partenza, raccontata con arguzia e finezza, senza mai strafare (nonostante momenti in cui ho riso fino alle lacrime) e senza esagerare con i pur presenti (e parecchi) simbolismi. Insomma, una piccola storia sulla solidarietà umana, sulla ricerca scientifico-industriale, sull'interculturalità, che l'ambientazione primi anni 60 accresce di una struggente patina d'antan. Da vedere assolutamente!

Pinhead80 4/06/10 19:37 - 4719 commenti

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Sinceramente, apprestandomi a vedere questo film, nutrivo qualche riserva. Cosa potrà mai dire un film norvegese che parla di cucine? Mi sono chiesto. Ebbene, il mio scetticismo è stato infondato, in quanto il film regala momenti di altissima profondità. Un film che rende ancor più vero quell'assioma della comunicazione, che parla di impossibilità di non comunicare. I protagonisti lo fanno, a loro modo, in maniera pura, come l'acqua cristallina appena raccolta da una sorgente di montagna.

Daniela 7/04/15 08:08 - 12621 commenti

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Studio "scientifico" sulle abitudini domestiche dei single norvegesi condotto da osservatori svedesi appollaiati su trespoli posti nelle cucine dei primi. Sembra la premessa per una commedia fra il cinico e il demenziale, ed invece, anche se le occasioni di sorriso certo non mancano, è soprattutto un apologo dolce e malinconico sul bisogno di comunicare ed anche il racconto del timido nascere di una amicizia fra due uomini - l'osservato e l'osservante - che non dovrebbero avere contatti ed invece si attraggono come calamite, spinti dalla stessa condizione di solitudine.
MEMORABILE: La roulottina spinta dal trattore sulle rotaie del treno, riportata accanto alla casa dal carro tirato dal cavallo malato

Galbo 23/04/15 18:26 - 12380 commenti

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Di certo non difetta di originalità questo film che parla con ironia tutta nordica di uno studio sociologico sulle abitudini degli uomini norvegesi. Sottobraccia si affronta il tema della non facile convivenza tra due popoli (gli osservatori sono svedesi) anche in considerazione della diversa posizione sul fronte bellico (il film è ambientato negli anni '50) ma soprattutto del rapporto tra due forme differenti di solitudine. Il tutto con toni garbati e malinconici. Attori in parte. Godibile.

Xamini 6/08/16 19:41 - 1247 commenti

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Mentre l'Erik Gandini di Videocracy ci documenta l'approdo del piano di welfare svedese in un mare di solitudini, decido di rivedere questa vecchia perla di Hamer, che mi riconduce alle sensazioni suscitate all'epoca: un film nordico nei ritmi, costruito tuttavia su una serie di ottime immagini ben fotografate e su una commistione di amarezza, ironia e dolcezza che non potrà non farvi reagire con un sorriso. Una storia di solitudini che si incontrano e di paradossi che si sciolgono come neve a Primavera.

Lou 18/05/18 12:33 - 1119 commenti

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Indubbiamente un film originale, forse troppo. L'idea degli osservatori svedesi sui trespoli all'interno delle cucine norvegesi per prendere nota di usanze e necessità domestiche è bizzarra e alla lunga un po' pesante, ma anche un buon pretesto per una riuscita celebrazione in stile nordico della ineluttabile necessità di comunicazione e condivisione tra simili.

Paulaster 29/01/20 11:43 - 4389 commenti

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Ricerca svedese sulle abitudini domestiche norvegesi. La partenza sottolinea il lato grottesco dello studio per incanalarsi poi in una vicenda d'amicizia e solidarietà. L'intento sembra quello di mandare un messaggio politico, anche se rimane flebile. Troppo pochi gli spunti in cui manca il velo di malinconia a chiudere, anche se i presupposti ci sono. La conclusione è abbastanza scontata, anche se vuole essere universale.
MEMORABILE: Il seggiolone in cucina; I percorsi in cucina; Il taglio di capelli col cappello in testa.

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