La fisica dell'acqua - Film (2009)

Un forte trauma infantile è il fulcro di questa narrazione che si svolge in tre momenti spazio-temporali ben distinti con l'ausilio di immagini oniriche e pensieri a voce alta del piccolo protagonista. Il taglio è da thriller psicologico e l'acqua rappresenta il trait d'union tra i vari momenti. Ambiziosa e rarefatta, la pellicola appare piacevole e la sua breve durata impedisce la presenza di orpelli narrativi i utili. Buono il cast con una nota di merito per Dionisi, laido Amendola.

Perché Alessandro ce l’ha a morte con lo zio tanto da cercare due volte di ucciderlo? La soluzione arriva in un epilogo che grida vendetta per inverosimiglianza e che è la spia di una mancanza, almeno parziale, di idee (d’altronde dura pochissimo: 70 minuti). Peccato perché fin lì il film era riuscito a creare almeno un po’ di interesse, seppure non una vera tensione, per la soluzione dell’enigma. E invece tutto viene rovinato in malo modo. Comunque interessante l’ambientazione sostanzialmente notturna (buona la fotografia).

Tentativo non granché riuscito di realizzare un noir italiano. Farina lavora con le suggestioni visive e il film può dirsi riuscito in questo senso. Dove non funziona è invece nella sceneggiatura, che tende a presentare metafore (quella dell'acqua e l'"immersione" del trauma) alquanto "telefonate" e caratterizza poco e male i personaggi. Il cast è discretamente assemblato ma il migliore è il giovane protagonista, che supera in bravura gli adulti.