Prison escape - Film (2008)

Galera s'è desta? Che il carcerario, tra profeti e celle numerate, si stia prendendo la sua contropartita riguadagnando terreno? Qui siamo in zona Impossibile Ma Fuggo: si ricalca Prison break tenendosi più contriti e meno sbruffoni, aspirando all'autorialità e scansando il genere tramite una binaria narrazione a doppia elica alla Lost in cui le dinamiche di fuga -capitanate da un Cox da saluto romano- non sempre risultano cristalline. In ogni caso tra momenti di cinema sontuoso avallati da una fotografia sopraffina, e altri più tiepidi e irrigiditi, l'evasione è -in ogni senso- garantita

Scene di fuga carceraria classica, quella in cui si scava un buco, alternate a flashback in cui viene presentata la preparazione della fuga stessa da parte di Henry, un anziano detenuto, che riesce a coinvolgere nel piano altri tre detenuti, oltre ad un quarto che si aggiunge all'ultimo momento. Niente di nuovo sotto il sole (in questo caso, dietro le sbarre), a parte un mistero che trova spiegazione solo nell'epilogo, ma buoni dialoghi, ritmo con poche cadute, facce giuste fra cui spicca Cox (superlativo) rendono la visione assai interessante

Se Fuga da Alcatraz rimane un modello per tutti i film d'evasione carceraria, questa ennesima variante rimane comunque un lavoro di ottima fattura; non tanto per lo svolgimento in sé, che ricalca senza troppe novità il sopracitato classico di Siegel, quanto per una regia d'alto livello, che crea tensione fin dai primi minuti e non molla fino al finale emozionante. Buono il cast, con personaggi delineati in maniera secca ma convincente, agile e di classe il montaggio, efficace la fotografia anche nelle scene più buie. Merita di certo una visione.

Anziano ergastolano tenta la fuga dal carcere per vedere per l’ultima volta la figlia gravemente malata. Uno dei non pochi “prison movie” realizzati nel corso degli ultimi anni. Questo è forse più crudo e riuscito della media in quanto gode di una credibile e ben realizzata ambientazione e sopratutto di un bel gruppo di personaggi correttamente caratterizzati e interpretati da attori credibili. Il montaggio serrato e il sapiente uso dei flashback garantiscono un ritmo sempre adeguato e funzionale alla vicenda. Buono.