For sale by owner - Film (2009)

Si sa che il pater familias è un target debosciato, facile a smarrirsi dietro il primo assillo a tiro pur di non pensare alla moglie in premaman. Che sia un tergicristallo a due tempi, un albergo lassù sui monti o la foia da porno-amateur il risultato è lo stesso: tutto fuorchè mettersi le pantofole. Il chiodo fisso di Will è il restauro di un casale targato Guerra civile, ammuffito peggio dell'ospedale di Session 9 e con tordibe cartografie nelle fondamenta come si usava a Villa Scott. Pur arrischiandosi in un goffo epilogo lynchano e per quanto derivativo For sale è un horror piacevole. For rent.

Lavandini che espettorano plasma, porte che sbattono all'uopo, case invase dal dimonio, proprietari in odor di sesti sensi, insetti all'arrembaggio, strane voci, sinistre visioni (con tanto d'imboccata della serie "saranno proprio visioni?"), twist finali a base di flash-sideways incartati nel fare una finta: diciamocela schietta, qunate volte, dagli orrori di Amityville ai giorni nostri, avremo tirato su con la cannuccia sta broda acquazzosa e slavagiata? Se non vi sono bastate, e se non siete schizzinosi, riaccomodatevi pure: il dado dell'avvisaglia è tratto, e la mia coscienza è sistemata.

Alambiccata pseudo storia di un podere posseduto che tira in ballo un fatto di "storica" importanza per gli States e che fa venire voglia di acquistare - se li hanno inventati - videoregistratori dotati di fast forward 64 X, affinché tale indescrivibile casotto si riduca da 95 a poco più di un minuto. L'attore protagonista fa quel che può, ma gli si chiede troppo e, infatti, nel finale rende al naturale, costretto in camicia di forza e ormai schizofrenico senza possibilità di recupero. Sorte destinata all'incauto che intende subirsi sino alla fine una simile citrullaggine audio-visiva ...