L'opera di Tanaka anticipa di un anno L'impero dei sensi di Oshima proponendo la stessa trama: un rapporto erotico tra un ufficiale e una geisha portato alle estreme conseguenze nel ristretto ambito della loro alcova. Rispetto al film più famoso paga dazio a livello tecnico e di dialoghi ma conserva una visione più claustrofobica e sinistra, anche perché meno esplicito nelle scene di sesso e violenza. Un po' stucchevole nella parte iniziale.
Il film di Tanaka non brilla sicuramente per brillantezza o trovate interessanti: la paura della censura limita le scene di passione e la ripetitività della location ci rende il senso di una relazione segreta ma molto superficiale, confermata dalla banalità di gran parte dei dialoghi. Attori poco convincenti.
Tanaka si ferma prima dove Oshima va oltre, ma la sua versione della follia femmineo/amorosa di Abe Sada è più aderente ai fatti e intervalla l'alcova dei piaceri con immagini di repertorio sulla guerra cino/giapponese. Il sesso è suggerito più che mostrato ma la claustrofobia, il sentore di morte, il fetore degli umori sessuali, il cibo e le bevande usate come stimoli erotici, rimangono ristagnanti nel chiuso della stanza dall'albergo. L'evirazione tocchi picchi gore notevoli e Junko Miyashita (doppiata da Milena Vukotic) resta impressa. L'impero dei sensi, però, era tutt'altra dimensione.
MEMORABILE: Mentre i due amanti amoreggiano col cibo, una gheisa canta e strimpella con lo shamisen; "Te lo taglio, così nessun altra lo toccherà!"; Lo strangolamento; L'evirazione.
La guerra fuori specchio della guerra dentro, introiettata da amanti isolatisi in un Risiko di conquista carnale ed eccedimento dei limiti che porta all’annientamento, che avrà appunto luogo con una chiamata alle armi. Per la gioia di batailliani grandi e piccini, ecco il pre-impero dei sensi: la storia è la stessa, l’aria viziata che la ammorba pure. Manca solo il violato no-trepassing visivo a cui porrà opulento rimedio Oshima, ma l’immanenza del thanatos sovrintendente l’eros è avvertibile, in un braccio di ferro irrisolto tra fauste intuizioni e invalidanti difetti. Né brutto né bello.
L'amore è uno dei sentimenti più irrazionali che esistano (lo dice anche la protagonista in una scena), ma quando questo sconfina nell'ossessione totalizzante diventa pericoloso. Questa sensazione ci rimane addosso nell'odore stantio della stanza che non deve essere mai pulita, come per paura di spezzare un incantesimo e nelle finestre, che non devono essere aperte per non lasciar andar via nulla di quello che si sta vivendo. Il microcosmo affettivo diventa l'unico luogo dove poter vivere e forse sognare.
Amore e morte secondo il Giappone '70s; pellicola audace solo fino a un certo punto, senz'altro interessante ma non del tutto convincente. Mi aspettavo di meglio, ho trovato insipida la forma (considerando pure il tema trattato). Non nascondo che ho rischiato di annoiarmi. Ma va bene così, una guardata (una) la merita.
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Schramm ebbe a dire: se non ricordo male fu edita molto tempo prima anche dalla playtime, non saprei però dire se il master è il medesimo della collana sex and violence.
Buiomega71 ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: è comunque un master non integrale: la censura acconsentì al nulla osta dopo aver alleggerito un minuto e mezzo circa di scene.
Fonte?
italia taglia, di cui riporto il finale responso:
La 8a Sezione della Commissione di Revisione Cinematografica visionato il film ed ascoltato il rappresentante della ditta, esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico previo alleggerimento delle scene:
1) vista dall'alto in cui l'uomo giace già morto ed evirato, con le gambe aperte dal punto in cui la donna si asciuga le mani insanguinate su un cuscino fino al punto in cui la stessa inizia l'azione di spogliarsi (mt 17,20);
2) Alleggerimento della scena in cui la donna si massaggia il petto con il membro dell'uomo (mt 2,60).
La commissione quindi esprime parere favorevole alla concessione del n.o. con divieto ai minori degli anni 18 per le continue scene erotiche, nonchè per scene di violenta sessualità.
mi era sembrato strano forte che un film simile fosse passato senza rimetterci un fotogramma e sono andato a controllare. comunque, per quel che vale. non è che stiamo parlando di chissà quale capo d'opera (e il doppiaggio è da far aprire una latteria al menisco)
si infatti non son scene del tutto mancanti, ma scene -come si legge- alleggerite, cioè troncate in buona o piccola parte fino a ridurre la totalità del metraggio di quel minuto circa. il che significa che il master da sala riversato dalla playtime non è, sebbene di poco meno, il medesimo della matrice originale importata.
non è una novità che le durate riportate da imdb non siano il non plus ultra dell'attendibilità (anche perché arbitrarie, visto che a riportarle è molto spesso l'utenza stessa) e se è per quello la vs originale che si trova in rete è di appena 73' (paese che vai tagli che trovi) contro gli 85 segnalati dal canale streaming di fulltv...
Schramm, tieni presente che molte vhs recuperavano i master pre-censura. In questo caso posso assicurarti che almeno la prima scena, minuziosamente descritta nel verbale di censura, fosse presente sia nella vhs che nel master Cielo. Ma anche la seconda a mio parere c'è tutta.
e dire che l'ho visto proprio oggi (vhs playtime, appunto). non le ricordo particolarmente lunghe. la prima la ricordo anch'io, la seconda già poco o punto. domani riverifico.
ok effettuata verifica. la prima c'è, la seconda non ho ben capito dove starebbe collocata. se è quella che c'è attorno al min 77 c'è ma mi sembra assurdo che abbiano tagliato solo quei 4 secondi in cui si passa il membro (peraltro impacchettato, non visibile) sul seno ma non tutto il resto...
deep sapresti cortesemnte spiegarmi per quali vie e procedimenti le varie case editrici riuscivano a rimetter mano sulla copia pre-censura, e per quale motivo in alcuni casi ciò non avveniva? grazie.
Schramm ebbe a dire: ok effettuata verifica. la prima c'è, la seconda non ho ben capito dove starebbe collocata. se è quella che c'è attorno al min 77 c'è ma mi sembra assurdo che abbiano tagliato solo quei 4 secondi in cui si passa il membro (peraltro impacchettato, non visibile) sul seno ma non tutto il resto...
deep sapresti cortesemnte spiegarmi per quali vie e procedimenti le varie case editrici riuscivano a rimetter mano sulla copia pre-censura, e per quale motivo in alcuni casi ciò non avveniva? grazie.
Tieni conto che 2 metri sono circa 4 secondi, quindi i conti tornerebbero.
Per quanto riguarda le copie utilizzate dalle label, posso risponderti a grandi linee (sarebbe bello avere qualche testimonianza di qualcuno che abbia direttamente preso parte al processo).
Penso le fonti per i master antecedenti al passaggio in censura siano svariate: collezioni private, cineteche, interpolazioni da altri master, copie precedenti al positivo finale (dal negativo in giù, per intenderci). Questo ovviamente quando il film non viene rimontato per l'uscita in sala, riprendendo quanto perso e a volte pure altro. Poi abbiamo anche i casi dei master esteri muxati, frequentissimi in dvd, meno in vhs.
La questione mi ha sempre incuriosito molto e come avrai notato i casi particolari sono innumerevoli e spesso stimolantissimi (es. i prologhi - non prologhi nelle vhs de L'aldilà di Fulci).