Blood and Bone - Film (2009)

Il film è da vedere, a patto che si sia appassionati, solo per la spettacolarità dei combattimenti, soprattutto dovuta all'ottimo livello tecnico del protagonista. Che tuttavia è troppo algido ed invincibile per consentirci un minimo di partecipazione emotiva. Per il resto, la storia è convenzionale e scontata, ma possiamo accettarla come puro pretesto per mettere in scena cruenti scontri corpo a corpo.

Discreto action, che riprende per l'ennesima volta il plot dell'Eroe della strada e il canovaccio dei combattimenti clandestini. Alla fine tutto molto convenzionale, ma con scene di combattimento ben coreografate e ben girate e un'efferatezza piuttosto inedita per il genere.

Un film con l'ottimo Michael Jay White, bei combattimenti inframmezzati da una trama già vista e con molte lacune. Purtroppo non siamo di fronte al nuovo Lionhearth perché oltre a non esserci Van Damme non c'è neppure la voglia di coinvolgere il pubblico, visto che il protagonista ammazza di botte tutti senza la minima difficoltà. Passabile per la prima mezz'ora, poi stanca.

Si potrebbe bollare Blood and Bone come "solita minestra" a base di arti marziali e combattimenti clandestini, ma c'è un ma e si chiama Michael Jay White. Il protagonista di Spawn e cattivo nel secondo Universal soldier, è uno dei più sottovalutati duri da b-movie, una macchina da combattimento che riscatta le mediocri doti recitative con una fisicità davvero esplosiva e doti marziali superbe. La trama è poco più che un pretesto, ma in film simili non si cerca certo il plot raffinato. Rimane un prodotto per appassionati del genere.

Puzza di Lionheart lontano un miglio questo film crepuscolare e passato di cottura nel suo insistente sentore di anni Novanta. La novità? Un Van Damme di colore, assistito da uno script che non lascia il minimo spazio a ironia né tantomeno autoironia. Troppo facile il modo con cui Bone vince e stravince ovunque. Si impiega perfino Robert Wall, uno dei cattivi de I 3 dell'operazione drago, in un paio di inquadrature in cui non pronuncia neanche una battuta. Nemmeno le prostitute presenti sono sexy...

I classici film che puoi amare od odiare a seconda dello stato d'animo in cui ti trovi. La scena iniziale è grande e lascia presagire qualcosa di molto succulento (e infatti l'azione si sposta dal carcere ai bassifondi). Ecco che il protagonista si trasforma in una specie di Van Damme pronto a rompere le ossa a ogni avanzo di galera in combattimenti clandestini all'ultimo (quello degli altri) sangue. Alla fine il film finisce per coinvolgere e questo non è un male. I combattimenti sono avvincenti e la trama scorre.

Con un protagonista che risponde al nome di Michael Jai White anche un film non particolarmente brillante riesce a trovare una sua collocazione dignitosa. La storia sa di stantio, né si può dire che l'autoironia sovrabbondi; anzi è l'eccesso di serietà, che sta alla base dei difetti del film. Ma anche in questo caso non si ha la sensazione di aver sprecato del tempo, e le performance acrobatiche di White meritano una visione. Sprecatissimo Sands.