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Titolo originale: Visite sous-marine du "Maine"
Anno: 1898
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Regia: Georges Méliès
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/04/10 DAL BENEMERITO PIGRO
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- Grande esempio di cinema:
Pigro, B. Legnani - Davvero notevole!:
Galbo, Caesars - Quello che si dice un buon film:
Pinhead80, Raremirko
Un corto geniale per molti motivi. Méliès parte da un clamoroso e recentissimo fatto di cronaca (il misterioso affondamento della nave americana Maine a Cuba) per mostrare le operazioni di recupero dei corpi fatta da palombari in fondo al mare mentre i pesci guizzano attorno a loro. Sorprendente, affascinante, quasi un reportage fantastico, in cui la gravità dei movimenti (sia per il mare che per l'opera di recupero salme) e l'andirivieni dei pesci offrono una suggestiva e inedita prospettiva. Splendido.
Brevissimo corto di Méliés, che questa volta si destreggia nei fondali marini. La squadra di soccoroso alla nave, attorniata di pesci giuzzanti, si occupa del recupero dei corpi. Belli i "movimenti" di macchina, come la ricerca di documentare un qualcosa di veramente accaduto. Sorprendente.
Meraviglioso esempio delle narrazioni di Georges Méliès. L'effetto "verità" probabilmente risultò splendido per gli osservatori dell'epoca, perché ancor oggi il guizzare dei pesci colpisce per la sua verosimile naturalezza. Iconico, come le copertine de "La Domenica del Corriere". ****
Altro istant movie del regista, per i tempi molto realistico e ben fatto. Melies qui simula i movimenti di macchina che i tempi non permettevano (!), cosa assolutamente geniale e precorritrice di film successivi. A me pare quasi che Scott vi si sia in parte rifatto (è una mia impressione, ovvio), per alcune scene della parte iniziale di Alien, quella relativa all'indagine esplorativa su Acheron. Innovativo, non manca un po' di inquietudine.
Lodevole sia per intuizione che per realizzazione. Come in altre occasioni, Georges Méliès realizza una sorta di cinegiornale ante litteram, lo spunto del quale è il contemporaneo affondamento di un natante americano. L’ambientazione ricostruisce il fondale marino e il recupero dei corpi tramite alcuni palombari. L’effetto è assolutamente realistico e sarà stato osservato con stupore dagli spettatori dell’epoca. I movimenti dei protagonisti e i pesci che nuotano in mezzo alla scena sono assai credibili.
Méliès realizza questo finto documentario dedicato al recupero dei corpi da una nave affondata. La ricostruzione è così realistica che lo spettatore dell'epoca doveva pensare di trovarsi davanti a quello che si potrebbe definire un cine-giornale ante litteram. Il regista ancora una volta riesce a stupire per la modernità delle idee (il finto reportage) e del modo di trasporle su schermo. Un lavoro brevissimo (circa 1 minuto) ma degno della massima attenzione.
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- Per Pinehead. Parli di movimenti di macchina, ma qui c'è un'inquadratura fissa. Sei sicuro Di non confonderti con un altro film?
- B. Legnani ebbe a dire:
Per Pinehead. Parli di movimenti di macchina, ma qui c'è un'inquadratura fissa. Sei sicuro Di non confonderti con un altro film?
Mi sono espresso male perchè intentevo il traballio della macchina da presa. Il film è quello. Non sempre ho una proprietà di linguaggio adeguata a quanto ho in testa. Chiedo venia. - Trovo questo errore di Pinhead assolutamente rivelatore! Al punto che suggerirei a Zender (se gli altri sono d'accordo) di non modificare in "traballio della macchina", ma di lasciare come ha scritto Pinhead, mettendolo solo tra virgolette (i "movimenti" di macchina).
La cosa che trovo splendida, e che mi rafforza nell'idea che Méliès sia stato veramente straordinario e che questo suo corto meriti i 4 pallini del "grande cinema" che gli ho dato, è che nella percezione dello spettatore - nonostante la fissità dell'inquadratura - la cinepresa, traballando un po', riesca a dare la sensazione del tremolio del mare profondo o addirittura la sensazione che si muova!
Scusate, ma questo come lo chiamate se non "genialità" di Méliès?
Insomma, Pinhead, non solo hai visto giusto con il traballio (che è evidentemente una sperimentazione di Méliès per dare l'impressione della ripresa sott'acqua), ma hai visto giusto anche con l'idea che ci sia un concetto di "movimento di macchina": non applicato concretamente, ma probabilmente ambìto da Méliès, e che lui è riuscito a trasmettere in qualche modo ai suoi spettatori. - Non preoccuparti Pinhead, non siamo critici di professione! Bel suggerimento Pigro, virgolettato i movimenti!
- Pigro ebbe a dire:
Trovo questo errore di Pinhead assolutamente rivelatore! Al punto che suggerirei a Zender (se gli altri sono d'accordo) di non modificare in "traballio della macchina", ma di lasciare come ha scritto Pinhead, mettendolo solo tra virgolette (i "movimenti" di macchina).
La cosa che trovo splendida, e che mi rafforza nell'idea che Méliès sia stato veramente straordinario e che questo suo corto meriti i 4 pallini del "grande cinema" che gli ho dato, è che nella percezione dello spettatore - nonostante la fissità dell'inquadratura - la cinepresa, traballando un po', riesca a dare la sensazione del tremolio del mare profondo o addirittura la sensazione che si muova!
Scusate, ma questo come lo chiamate se non "genialità" di Méliès?
Insomma, Pinhead, non solo hai visto giusto con il traballio (che è evidentemente una sperimentazione di Méliès per dare l'impressione della ripresa sott'acqua), ma hai visto giusto anche con l'idea che ci sia un concetto di "movimento di macchina": non applicato concretamente, ma probabilmente ambìto da Méliès, e che lui è riuscito a trasmettere in qualche modo ai suoi spettatori.
Questa tua riflessione mi ha fatto apprezzare maggiormente l'opera di Méliès perchè mi ha dato la possibilità di capire che, come moltissime persone, sono cascato in uno dei suoi trucchi (idea che mi affascina enormemente). Quindi ti ringrazio (così come ringrazio Legnani di aver introdotto la discussione) per l'arricchimento ricevuto. - Zender ebbe a dire:
Non preoccuparti Pinhead, non siamo critici di professione! Bel suggerimento Pigro, virgolettato i movimenti!
Grazie Zender, il fatto che si leggano i miei commenti e che vengano criticati costruttivamente (come succede sempre in questo ambito) non è motivo di preoccupazione ma di arricchimento.
