Il mostro magnetico - Film (1953)

Il mostro magnetico
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dedicato a chi ama la fantascienza più pura, quella che si avvicina molto più alla scienza che alla... fanta. Perché bisogna essere davvero appassionati per riuscire ad apprezzare un film così, in cui buona parte del tempo è occupato da una voce fuori campo che spiega dettagliatamente come operano gli studiosi dell'UIS (Ufficio Investigazioni Scientifiche) alle prese con questo “mostro”, in realtà invisibile all'interno di un cilindro custodito inizialmente in una valigetta. Tutto parte con alcuni fenomeni magnetici rilevati in un negozio di orologi ed elettrodomestici: i primi si fermano, i secondi partono da soli! Chiamati a indagare, gli studiosi di cui sopra scoprono che nel luogo c'è...Leggi tutto un'altissima radioattività e capiscono che si aggira in città qualcosa di molto pericoloso sfuggito ai controlli: si tratta di selenio inopinatamente bombardato dal solito scienziato poco attento, che se n'è partito in aereo con la sua valigetta contenente il pericoloso elemento; sequestratagliela, gli studiosi cominceranno a ipotizzare come impedire che l'elemento in essa contenuto continui a crescere, elaborando così un'infinita serie di teorie astruse che – come molte altre prima – potranno compiacere chi lavora nel campo ma allontanano lo spettatore comune, inevitabilmente frastornato dalle continue pappardelle su atomi, isotopi e molecole e su come combattere qualcosa che di fatto non vediamo. Vani i tentativi di "alleggerimento" con l'intrusione della moglie del protagonista, in cinta di quattro mesi e magra al punto da preoccupare il marito (cosa che non ha davvero minimamente niente a che fare col resto e sembra messa lì giusto per interrompere qua e là le sfibranti dissertazioni scientifiche). Se consideriamo che il finale, l'unico in cui accade qualcosina (più che altro luci e cataclismi) è prelevato di peso dal film ORO di Karl Hartl del 1934 capiremo quanto al regista Curt Siodmak dell'azione o degli effetti speciali interessasse meno di zero. E allora d'accordo allontanarsi un po' snobisticamente dalla fantascienza cialtronesca che occupava i cinema e i drive-in di quegli anni, ma se il risultato è una cosa del genere, in cui c'è da immedesimarsi in un fisico nucleare alle prese coi suoi studi per godere appieno dell'intreccio, allora meglio tornare alle astronavi di cartone...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/03/10 DAL BENEMERITO R.F.E. POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/01/16
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R.f.e. 28/03/10 16:55 - 816 commenti

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Nei primi anni ’50 Curt Siodmak e il produttore Ivan Tors ebbero l’idea per una serie di film (e forse una serie tv) nota come “dell’ufficio d’investigazioni scientifiche”, dove la verosimiglianza scientifica fosse maggiormente rispettata che nei mediocri B-movie di sci-fi coevi. L’idea iniziale produsse solamente due film (questo e Attacco alla base spaziale U.S.) e nessuna serie televisiva. Entrambe pellicole dignitose e con spunti interessanti, ma decisamente noiosette e in media poco apprezzate dai fans dell’epoca.

Saintgifts 24/02/11 23:53 - 4098 commenti

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Il mostro magnetico non è un alieno o una qualche creatura proveniente da altri mondi per attaccare la Terra, è una sostanza (selenio) che un vecchio scienziato tratta in un certo modo e la rende estremamente pericolosa. L'argomento è trattato in modo molto scientifico ed è una buona occasione per mostrare tutte le meraviglie tecnologiche dell'epoca, comprese quelle militari con rifornimenti in volo di veloci caccia a reazione. Il messaggio è chiaro, è finita l'epoca degli individualisti, bisogna perciò lavorare in equipe per il bene generale.

Uomomite 26/02/11 03:47 - 174 commenti

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Piccolo classico della fantascienza a basso costo, diviso sostanzialmente in due parti: la prima, Mistery, dove non succede niente (niente di "forte" intendo, nel senso che si indaga, si studia il fenomeno) e la seconda, thriller/horror/sci-fi, dove il deltatrone si scatena e succede di tutto. La somma degli addendi è un film assolutamente piacevole, mai noioso. Curt Siodmak amava il cinema espressionista tedesco e non a caso fa ampio ricorso a sequenze "rubate" da Gold, un film teutonico del 1934, diretto da Karl Hartl. Da vedere.

Daniela 19/01/17 02:19 - 12660 commenti

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Il titolo può essere fuorviante, non c'è alcun "mostro" tradizionale ma un nuovo elemento radioattivo che, aumentando esponenzialmente il proprio raggio di azione magnetizzante, potrebbe avere conseguenze devastanti per la vita sul nostro pianeta. Curioso tentativo di approccio investigativo ad un fenomeno scientifico, certo carente sotto il profilo spettacolare ma non privo di interesse, anche per la panoramica degli strumenti tecnologici del tempo. Il protagonista Carlson sarebbe diventato di là a poco un benemerito del genere grazie a Jack Arnold.
MEMORABILE: "Nelle ricerche nucleari non c'è posto per chi vuol fare da solo...": saggie parole, ma lo scienziato pasticcione doveva pensarci prima

Rufus68 14/11/17 22:19 - 3842 commenti

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All'inizio sembra la consueta propaganda da Guerra Fredda travestita da hard science fiction irta di termini tecnici (buoni per stupire lo spettatore medio). Poi diviene un filmino poverissimo, chiacchierato e dal tono didascalico, ma condotto con intelligente mestiere. Nulla di rilevante, per carità; non a caso le scene più suggestive, nel finale, che richiamano insistentemente una certa arietta espressionista, sono tratte dal film di Karl Hartl, "Oro" (1934).

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  • Homevideo Xtron • 10/07/12 15:31
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