Sopravvivere coi lupi - Film (2007)

Una bambina ebrea viene salvata dalla deportazione da una famiglia cattolica che però la sottopone a privazioni e umiliazioni. Misha, che ha 6 anni, scappa nella foresta e viene adottata da una coppia di lupi bianchi. La Belmont non ci regala una favola; il film a tratti fa male e arieggia alla Shohah, senza affrontarla direttamente, incentrandosi sull'introspezione della bambina, il cui fuggire dal mondo e sempre più perderne la percezione, sottolinea l'annientamento dell'Uomo di fronte alla tragedia. Ottima e intrigante la fotografia. Da vedere!

La storia in sé è quasi Disneyana: una bambina belga, per sfuggire alle persecuzioni razziali e ritrovare i genitori (già deportati), scappa nella foresta e attraversa l'Europa a piedi con l'aiuto di un branco di lupi. Tuttavia il taglio del film è drammaticamente realistico, le varie atrocità della guerra (fame, bombardamenti, rastrellamenti...) sono sempre incombenti sulle sorti della ragazzina. Notevoli la regia e la fotografia; poco incisive invece le musiche. Ottima la prova della giovanissima protagonista. Davvero un buon film.

Spacciato per anni come racconto autobiografico, è stato successivamente derubricato ad opera di fantasia; è in realtà arduo credere ad una storia del genere e pertanto occorre praticare al massimo la sospensione dell'incredulità ed apprezzare altri pregi del film, tipo la suggestiva ambientazione e la caratterizzazione del personaggio principale, creatura animista ante litteram, che stabilisce con la natura e gli animali un rapporto epatico. Si tratta in definitiva di una favola noir in cui il contesto passa in secondo piano.