Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/03/10 DAL BENEMERITO FLAGRANZA
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Flagranza 19/04/10 17:07 - 72 commenti

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Ferreri trova nel racconto di un amore senile contro tutto e contro tutti un'altra maniera di essere controcorrente. Ancor oggi il tabù del sesso e dei sentimenti tra vecchi è bello eretto. l regista riesce a trovare ancora una volta il tono giusto grazie al suo stile fatto di apparente disadornità e con un cast impossibile (Thulin e Ruspoli, che di mestiere nella vita fa il nobile). Un film forse minore nella carriera del grande Ferreri ma che riesce a dire molto e a penetrare la realtà con una sottile stralunatezza.

Homesick 17/09/11 10:38 - 5737 commenti

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Geriatrico. Come i canini draculeschi della protesi indossata dalla Thulin, il cinema di Ferreri ha ancora voglia di stupire e di mordere con il suo humour nero e l’acredine antiborghese, ma i segni sono labili a causa di una vena sentimentale e dolciastra che non è decisamente nelle sue corde. Notevoli l’impatto scenografico – l’ospizio ai margini della periferia e a fianco di una comunità di immigrati trasmette un inequivocabile senso di emarginazione e abbandono – e l’assemblaggio del cast in cui risplendono il sorriso della bergmaniana Thulin e l’accattivante signorilità di Ruspoli.
MEMORABILE: I cinici commenti della dottoressa nei confronti della Thulin.

Galbo 20/09/11 15:05 - 12380 commenti

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Uno dei film migliori di Marco Ferreri, è una deliziosa storia sentimentale ambientata tra anziani ospiti di una casa di riposo. Con questa storia il regista infrange il tabù del sesso "geriatrico" argomento tutt'altro che secondario ma volutamente emarginato dalla società contemporanea che lo considera assurdamente scabroso. Piacevole la storia, molto bravi i protagonisti. Deliziosamente naif.

Nando 22/03/12 11:17 - 3810 commenti

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Una storia d'amore ambientata in una casa di riposo realizzata con quella sana pazzia che circonda Ferreri. Narrazione garbata con alcuni tratti intensi e valida analisi sociologica sul mondo degli anziani. Cast appropriato con evidenza verso i due protagonisti.

Cotola 18/08/12 16:39 - 9009 commenti

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Interessante più nei temi trattati che da un lato squisitamente cinematografico. L'amore, anche e soprattutto sessuale, tra anziani è un tabù così come quello della "cattiveria" che si può sviluppare ad una certa età. Lo scoprono a loro spese i protagonisti del film, la cui relazione non avrà vita facile. Colpa anche dell'ipocrisia e del perbenismo che da sempre connota certo genere umano. C'è anche spazio per il razzismo. A tratti colpisce, a volte no. Le stilettate ci sono così come lo spirito ferreriano, ma manca la "vera" zampata del grande autore.
MEMORABILE: I canini

Vitgar 26/03/17 20:56 - 586 commenti

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Provocatorio come è nello stile dell'ottimo Ferreri. Devo peraltro considerare che il film presenta parecchi cedimenti. La descrizione di una amara senilità in cui il ricovero non fa che riproporre la stupidità e la malvagità della gente. Interessante il finale, che ripropone per certi aspetti il mitico Dillinger è morto. Ottima Thulin, ottenebrato Il play-boy Ruspoli. Ferreri è altro.

Aco 4/02/21 08:37 - 213 commenti

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Una critica delicata ma caustica sul diritto negato alla terza età ad avere una vita piena, soddisfacente sotto tutti i punti di vista (compreso il diritto alla sessualità). E' quindi una critica al servizio sanitario nazionale e a una società che relega gli anziani in strutture più che squallide dove attendere la morte. Nonostante tutte le premesse, l’opera riesce ad essere ironica e surreale e ad avere un lieto fine.

B. Legnani 9/11/21 23:00 - 5523 commenti

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Imbarazzante (incredibile l'Orso d'Oro) l'ultimo film di Ferreri. Recitato, tolta la Thulin, in maniera mediocre o catastrofica, va a svilire l'assunto filo-geriatrico di base, presenta personaggi che - quando vogliono rinverdire i graffi ferreriani di un tempo (i parenti della protagonista) - lo fanno in maniera così pacchiana da causare reiteratamente il sospiro di rassegnazione dello spettatore. Probabilmente, se non fosse firmato, nessuno lo attribuirebbe al regista. Ma ciò non deve far pensare che il film fallisca perché si sa chi lo ha diretto: brutto, infatti, esso resterebbe.
MEMORABILE: "E' quasi sempre bionda".

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