Prima vera prova registica per l'ex Monty Python Terry Gilliam (MONTY PYTHON E IL SACRO GRAAL era co-diretto con Terry Jones), mette subito in mostra l’originalissimo talento visivo che già contraddistingueva i suoi caratteristici disegni animati usati spesso come intermezzo nei film del gruppo. Scritto in collaborazione con l'altro ex Python Michael Palin (che fa anche qualche piccola parte), si avvia subito da un'idea geniale: Dio, quando costruì la Volta del tempo, fece qualche piccolo errore (troppa fretta: tutto in sette giorni!), rappresentato da minuscoli buchi temporali che permettono di passare da un'epoca all'altra....Leggi tutto I suoi aiutanti (cinque nani addetti a creare le robe da poco, tipo gli alberi e i cespugli) si impossessano della mappa dove sono segnati i buchi e partono in viaggio per qualche ruberia. Passeranno nella nostra epoca (dove preleveranno un bambino destinato ad accompagnarli) alla Francia di Napoleone (Ian Holm), dalla Sherwood di Robin Hood (John Cleese, un altro Python, esilarante!) alla Micene di Agamennone (Sean Connery) fino al Titanic, dal quale passeranno direttamente al regno delle leggende. E qui il film, finora solo caotico e squinternato, con alcune trovate geniali e divertentissime spalmate su una melassa di grida sguaiate ed episodi sciocchi, si trasforma: Gilliam sale in cattedra e la messa in scena si arricchisce di scenografie sorprendenti ed effetti speciali insoliti. Perseguitati dal Male in persona (David Warner) finiranno catturati in una tetra fortezza sospesa nel cielo. Indimenticabili il gigante con la nave in testa e la comparsa finale di Dio, notevole ed estrosissimo colpo di coda in stile Python. Un'opera altalenante (come tutte quelle di Gilliam), eccessiva, barocca ma se non altro personalissima.
Grandioso film di avventura, un saggio di straordinaria fantasia con un apparato scenografico all'altezza della situazione. Molti gli sprazzi di intelligenza lampante (la plastica che avvolge i divani del salotto, che ritroveremo nella Fortezza delle Tenebre Eterne; o i giganteschi mattoncini di Lego che appaiono qua e là nel castello) per una storia che forse ha il difetto di essere poco appassionante, ma è visivamente meravigliosa. Da vedere, soprattutto se si è bambini.
Divertentissimo film d'avventura per ragazzi, tra un fantasy e una parodia, meritevole soprattutto da un punto di vista visivo (non a caso la mano è quella di Gilliam ed infatti si riconosce in una serie di trovate, come il volto calvo del supremo) che assomigliano ai vari effetti visti nei lavori dei Monthy Python. Il gioco del salto tra le epoche scorre piacevolmente pur nella sua semplicità (Napoleone e Robin Hood sono parodizzati un po' al solito) ma l'apice si ha nel mondo della fantasia tra la nave cappello ed il castello.
Un tripudio di idee, battute, personaggi; tutto mischiato insieme senza molta razionalità o attenzione per il ritmo. Gilliam dimostra perfettamente il suo stile e talento, quando tenuto a freno produce grandi cose. Qui invece realizza una pellicola perfetta per l'immaginazione dei bambini, lungamente superiore alla gran parte delle produzioni moderne. Per gli adulti invece è impossibile non notare il ritmo altalenante, l'utilizzo intelligente di un cast ottimo e alcune sequenze piuttosto noiose. Divertente, ma non essenziale.
MEMORABILE: Il maleducato e ipocrita Robin Hood; la nave sulla capoccia del gigante; i vari problemi "sessuali" di Micheal Palin.
Ragazzino trascurato dai genitori viene trascinato da un gruppo di nanetti in una avventura attraverso il tempo e lo spazio, in cui incontra personaggi storici e di fantasia. Gilliam, coadiuvato da alcuni dei compagni Monty Python, sfoggia il questo fantasy sfrenato quel talento immaginativo che costituirà la cifra principale del suo cinema, ma anche il principale difetto di alcune opere pur visivamente fascinose: il disordine, con conseguente difficoltà nel mantenere il filo del racconto ed il connesso rischio di ingenerare noia invece che meraviglia.
In pieno stile Monty Python, un caleidoscopico film d'avventura il cui target è il pubblico giovanile che non può che apprezzare la ricchezza di personaggi e situazioni che rendono il film estremamente appagante dal punto di vista visivo. Il limite è costituito dal ritmo non sempre impeccabile. Musiche (e produzione) di George Harrison.
Notevole messa in scena, senza tempo, che in modo divertente e fantasioso, servendosi di un bambino ancora immune dalle spire di un superconsumismo allora ancora destinato alle grandi masse, arriva a un notevole finale che addirittura vede fronteggiarsi il bene (Dio) e il male (Satana). Non c'è nessuna risposta alle numerose domande poste anche indirettamente (non ci possono essere risposte) ma, uscendo da ogni schema filosofico serioso, si è messi davanti alle questioni basilari dell'umanità e ad una contemporaneità tutta da riflettere.
MEMORABILE: Dio: "Il male è riuscito piuttosto bene"; E ancora: "Io sono l'essere supremo, non sono mica un imbecille"; Sean Connery, il padre ideale.
Buon film per ragazzi costruito sul tema classico del bambino portato in un'altra era. Ben calibrato l'uso dei grandi attori presenti in modo che nessuno di loro prevarichi il protagonista della storia, e cioè il bambino. Avanti e indietro nel tempo a combinare guai, regaleranno anche a noi quasi due ore di pura evasione. Sufficienza raggiunta. **!
Fanta-commedia dall'andamento piuttosto blando (anche se meno che nel tediosissimo Monty Python, a tratti simile), riscattata da qualche idea notevole piazzata qua e là e da una manciata di efficaci cammei (tra cui un Connery in piena fase autoironica). Troppo infantile e schematico, ma abile nel disattendere le aspettative (il deus ex machina, il finale - diciamo - politicamente scorretto) e nel complesso ben girato. La visione sarcastica della società tecnologizzata è (seppur con qualche incolpevole datatezza) il lato che rimane più impresso.
MEMORABILE: Il finale; La reazione del supercattivo alle corde dei cowboy.
Urban fantasy in bilico fra realtà e fantasia in cui viene sottolineato neanche in maniera tanto celata, l’esigenza di fuga della realtà del protagonista, davanti a dei genitori superficiali, teledipendenti e frivoli. Grandiose le varie location. La situazioni però non sono un granché e alla lunga stanca questo passare da un’epoca all’altra in maniera ripetitiva e forzata.
Avventura di portata immaginifica straordinaria, anche se non sempre scorrevole per via di una sceneggiatura che a volte si inceppa in qualche tempo morto di troppo. Ma la bravura di Gilliam sta soprattutto nella regia e nel rendere ogni cosa davvero favolistica. Se nella prima parte si mantiene su una storia di classici viaggi nel tempo (ma con grandi dosi di umorismo) nella seconda si scatena, travalicando i confini di cosa ci si può aspettare e stupendo più di una volta. Adattissimo soprattutto per un pubblico di ragazzi.
Terry Gilliam HA DIRETTO ANCHE...
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Il luogo della battaglia napoleonica iniziale è il mio paesello, pure ricostruito in studio.
La torre con l'orologio è assai simile (direi non casualmente) a quella vera.
DiscussioneZender • 10/11/09 13:53 Capo scrivano - 47730 interventi
Eh già, bisogna accontentarsi delle ricostruzioni, quando non si vive nei grandi centri nevralgici del cinema ;-)
Magari poi sono solo illazioni legnaniche, teorie basate su una vaga somiglianza utile ad annettersi qualcosa anche di straforo... Fuori le prove!
DiscussioneFabbiu • 10/11/09 21:52 Archivista in seconda - 652 interventi
Nelle scene napoleoniche la torre con l'orologio appare spesso, ma solo in tre determinate situazioni:
1) come sfondo a Napoleone e le sue guardie
2) In una scena la torre con l'orologio è al centro dell'immagine, le guardie di Napoleone davanti, stanno sull'attenti.
3) Un brevissimo primo piano dell'orologio
In ogni caso, l'arco sottostante l'orologio (che però nel film non ha i numeri ed ha le lancette in pietra) è praticamente identico a quello della foto di Legnani.
2) In una scena la torre con l'orologio è al centro dell'immagine, le guardie di Napoleone davanti, stanno sull'attenti. http://yfrog.com/javlcsnap22768p
In ogni caso, l'arco sottostante l'orologio (che però nel film non ha i numeri ed ha le lancette in pietra) è praticamente identico a quello della foto di Legnani.
Per prima cosa, grazie.
In effetti l'orologio non ha i numeri romani, ma ha le tacche (se si ingrandisce la terza imamgine si vedono). Ma la cosa che più mi aveva colpito era l'ampia finestratura sopra l'orologio tondo (seconda immagine), sempre all'interno della torre!!! Qui si vede bene http://www.tripadvisor.it/LocationPhotos-g1053091-Castiglione_Delle_Stiviere_Lombardy.html).
In ogni caso credo quasi impossibile che sia un caso, anche perchè la torre con l'orologio è il simbolo più importante della cittadina ed è attestata in carte geografiche prodotte dal più grande cartografo-incisore del Settecento (Mortier).
DiscussioneZender • 11/11/09 08:18 Capo scrivano - 47730 interventi
Galbo ebbe a dire: ma qual'è il paesello in questione ? Castiglione Delle Stiviere.
Sistemate le foto (grazie Fabbiu). Però a me il campanile sembra un campanile che utilizza tre elementi comunissimi disposti nello stesso ordine in molti altri campanili: arco, orologio (che peraltro direi molto diverso dal film) e finestratura sopra. A me pare che Gilliam si sia semplicement rifatto all'architettura tipica di molti campanili per costruirne uno suo...
Non so però poi che altri elementi ci siano nella piazza, campanile a parte, che possano essere riconducibili a Castiglione.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Non solo Bond", martedì 11 ottobre 1988) di I banditi del tempo:
DiscussioneRaremirko • 26/12/21 18:02 Call center Davinotti - 3862 interventi
Summa di molti elementi dei Python e di Gilliam, con cast illustre (c'è anche Sean Connery), stile palpabile, tanto talento visivo ma, almeno in questo caso, meno attenzione alla profondità ed allo script (il film vale, insomma, più come flusso che per la narrazione in sè), qui tutto incentrato sui viaggi nel tempo (c'è pure il naufragio del Titanic, anche se i mezzi di Cameron son lontani...).
Gilliam farà praticamente solo di meglio, ma già qua le basi non son male.