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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/10 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 28/02/10 14:08 - 3807 commenti

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La tragica odissea del fotografo Mark (Colin Farrell), inviato in Kurdistan sul finire degli anni Ottanta, è destinata a lasciare segno indelebile sulla psicologia del professionista, che in quella missione ha scoperto l'orrore della guerra e il dolore della sconfitta (con perdita del migliore amico). Straziante metàfora sull'inutilità dei conflitti e sulla, non meno, perversa azione di cronaca, spesso complice indiretta dell'orrore. Grandioso Colin Farrell (pure co-produttore del film) e una rivelazione, tardiva, per Christopher Lee: attore disperso in passato nel ruolo limitato dai vampiri.

Greymouser 28/04/10 00:28 - 1458 commenti

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In una guerra si può perdere qualcosa di più che la vita. Un fotografo torna malconcio ma salvo da uno dei tanti conflitti dimenticati dalla storia e dalla cronaca e porta con sè un segreto che, seppur prevedibile dallo spettatore, costituisce il filo che si dipanerà solo alla fine in una conclusione catartica e commovente senza retorica. Un film pacato ma notevole, che mostra senza gridare l'orrore di ogni guerra.

Jandileida 27/03/10 23:02 - 1560 commenti

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Nel suo No man's land Tanovic si concedeva del sarcasmo investendo con una ironia corrosiva tutti i protagonisti della guerra di Yugoslavia. Questa volta lo sguardo sull'atrocità bellica è molto più amaro: la guerra lascia tracce indelebili su chi in un modo o nell'altro ne è partecipe. Film solidissimo, con una ottima sceneggiatura per nulla banale ma anzi emozionante e sorprendente. Farrel si conferma ottimo attore, versatile e credibile e fa piacere vedere un Christopher Lee ottantasienne ancora dritto come un fuso.

Galbo 18/05/10 05:49 - 12380 commenti

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L'orrore della guerra non è certo soggetto insolito per un film ma l'opera di Tanovic vede il conflitto (in questo caso quello dei ribelli curdi in Iraq) da una prospettiva diversa, quella delle ferite psicologiche e dell'anima a volte più forti di quelle del corpo. Film duro, senza facili concessioni allo spettacolo, interpretato da un ottimo Colin Farrell in una delle migliori interpretazioni della carriera.

Daniela 5/11/10 11:15 - 12625 commenti

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Coppia di amici fotografi free-lance in Kurdistan a documentare gli scontri fra curdi e iraqueni è testimone di eventi terribili. Ne torna solo uno a casa, malconcio nel corpo e traumatizzato nello spirito. Sarà un anziano psichiatra (Lee, eccellente) a far emergere la verità. L'autore dello straniante No man's land ritorna sui campi di battaglia, questa volta lasciando perdere gli aspetti satirici e grotteschi: ne esce fuori un film doloroso, con poche concessioni allo spettacolo, ma anche più convenzionale. Comunque da vedere.
MEMORABILE: Il medico che spara ai feriti più gravi, dopo aver distribuiti i cartoncini colorati (giallo da curare, blu da uccidere per evitare altre sofferenze)

Enzus79 19/04/11 17:26 - 2874 commenti

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Una delle migliori interpretazioni di un attore a volte troppo sopravvalutato come Colin Farrell. Storia dolorosa, che riguarda la guerra fra curdi ed iracheni. Guerra che piomba come un sasso nella vita di un fotografo e di chi gli sta attorno. Doloroso e commovente il finale.

Jcvd 13/05/11 19:49 - 258 commenti

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Un film sui dolori e le conseguenze della guerra non può certo lasciare indifferenti e in questa pellicola il regista riesce perfettamente a scalfire l'animo dello spettatore aiutato anche dall'immenso Colin Farrell. Indimenticabili il finale, i vari episodi narrati dal protagonista e soprattutto il personaggio e l'interpretazione di Reeve.

Capannelle 27/02/12 14:21 - 4399 commenti

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Un discreto Farrell e una storia di rimozione del dolore post-bellica che non vuole percorrere le solite strade e dove le prime note musicali partono dopo venti minuti. La parte del conflitto nel Kurdistan è significativa, con il dottore e quel gioco dei colori crudele ma necessario per garantire chance di sopravvivenza. Tornato a casa il protagonista, l'intreccio dei personaggi funziona meno e ogni tanto ci si trova a rimpiangere quei film che puntano più sulla spettacolarizzazione.

Furetto60 6/05/13 10:02 - 1193 commenti

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Mi è piaciuto assai Farrell/Mark, ambizioso fotoreporter, notevole interprete di questo dramma psicologico inizialmente ambientato in Kurdistan. Il film è ben ritmato, con una tensione a tratti quasi insopportabile come nelle scene del rimediato ospedale dei curdi, nel quale spicca la figura dell’unico medico, apparentemente cinico, una figura che influenzerà l’intero film. Interessante anche quella dello psichiatra (il nonno della ragazza di Mark) e i dialoghi che intrattiene con la nipote e Mark stesso.
MEMORABILE: Il codice blu; Il salto nel fiume dei due fotoreporter.

Pigro 22/05/13 09:48 - 9635 commenti

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La guerra continua nel dolore di chi è sopravvissuto: Tanovic descrive l’inferno del fotografo di guerra che torna dal Kurdistan ferito nel corpo e nella mente. Più dello svelamento dei motivi (peraltro intuibili fin dai primi minuti) è il senso luttuoso dello sguardo a avvinghiare lo spettatore alle angosce del protagonista, reso da Farrell con grande forza. Peccato però per la banalizzazione narrativa con la ‘cura’ dello psichiatra, che rende convenzionale e frettoloso lo scioglimento del grumo problematico, frenando le potenzialità del film.

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Lou 17/08/16 12:30 - 1119 commenti

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Un film sul dolore e l'assurdità della guerra, senza sconti e senza filtri. Il racconto degli eventi terribili vissuti durante la guerra in Kurdistan da parte di un fotoreporter sopravvissuto avviene attraverso un particolare percorso di psicanalisi guidato da un anziano terapeuta "specializzato" nel recupero all'umanità di criminali di guerra. Le immagini sono crude e molto impattanti, Colin Farrell è convincente, ma la scelta narrativa e il discutibile trattamento di psicoterapia risultano poco autentici.
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  • Homevideo Undying • 28/02/10 15:09
    Risorse umane - 7574 interventi
    Ottimo dramma, valorizzato da attori davvero convincenti, da noi distribuito in DVD grazie alla 01 Distribution che lo offre nel formato anamorfico 16:9 con audio dolby digital 5.1.
  • Discussione Jandileida • 29/03/10 13:20
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Mi sono ricordato di aver sbagliato il titolo del precedente film di Tanovic:ho inserito Nobody's land al posto di No man's land.
    Si può rimediare?
    Grazie
  • Discussione Zender • 29/03/10 14:41
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Certo che si può. Ho rimediato e messo il link.
    Ultima modifica: 29/03/10 14:42 da Zender
  • Discussione Jandileida • 29/03/10 16:45
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Grazie Zender, sempre molto gentile e celere.

    Ho letto sulla generale dell' operazione a cui dovrai sottoporti: in bocca al lupo ed a presto
  • Discussione Zender • 3/04/10 11:29
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Grazie a te Jandileida.
  • Discussione Raremirko • 11/07/21 20:54
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buonissimo film del grande Tanovic, con un Farell o un Lee davvero allo stato dell'arte; musiche spettacolari (di un argentino che credo abbia lavorato anche con Guadagnino), pathos e regia sicura e, come non troppo spesso accade,la guerra (ed  in generale il tema del rimpianto) viene approcciata in modo insolito, intimista.

    Da non perdere.