Hackers - Film (1995)

Hackers vuole affrontare temi come l'hacking senza però avere una piena conoscenza a riguardo. Probabilmente, nel 1995, poteva avere una maggior parvenza di credibilità o comunque avere delle scusanti. Tuttavia la sceneggiatura resta banale, pur se funziona l'adrenalina che pervade tutta la storia.

Teenager movie con protagonista una giovane Angelina Jolie. Il film è il solito prodotto anni '90 adatto alla generazione di MTV. La sceneggiatua intrattiene, ma i dialoghi sembrano scritti da un sedicenne che ha qualche nozione sui computer. Per quanto riguarda il cast, i due protagonsti sono a loro agio, ma il resto non funziona. Anche se ci sono tanti difetti, Hackers è un film guardabile che però ha poche ambizioni.

Tralasciamo il madornale errore di considerare la tecnologia dell'epoca come super-avanzata, senza considerare che solo un paio di anni dopo processori pentium e compagnia bella verranno considerati preistoria e tralasciamo il target esclusivamente per teenager: ci troviamo di fronte a una sceneggiatura quasi infantile, volutamente e colpevolmente cervellotica, priva di alcun interesse. Interpretazioni scialbe e un look inguardabile completano il disastro.

È il 1995 e certe scorribande in pellicola simili a qualcosa di cyberpunk sono in atto. Qui ci si rivolge a un pubblico di adolescenti, circuendoli con una trama pretestuosamente ingarbugliata e dialoghi infiniti infarciti di gergo da hackers. L'oggetto rischia di lasciare il tempo che trova; veleggia verso lo scarso ma come reperto novantiano potrebbe incuriosire qualcuno: il (blando) appeal da antiquariato informatico e la giovanissima (ambigua, quasi dark) Angelina Jolie non sono da buttare.

Film adolescenziale di metà anni '90 che delude qualsiasi aspettativa. La trama potenzialmente appetibile, sorretta da una sceneggiatura scarna e vacillante, si disperde nel cyber albeggiare dell'era ipertecnologica che oggigiorno è familiare normalità. Tanti paroloni e ticchettio di tastiere ma poca reale azione. Personaggi irritanti che rasentano il borderline. Si salva appena qualche effetto speciale, sotto l'inevitabile ma gradevole patina nostalgica che tale decade al contempo vicina e remota ispira. Letteralmente un successo fuori secolo!