Maldestro tentativo di celebrazione del più popolare cult di Joe D'Amato, non privo di qualche spunto dignitoso. La storia ricalca parzialmente quella del prodotto d'ispirazione, secondo i canoni splatter primordiali visibili nella pessima saga di "Violent shit". Si tratta di sangue e cartone da supermercato, comunque coraggiosamente assemblati, nel tentativo (in parte fallito) di essere perlomeno rivoltanti. La tensione tuttavia latita e, dopo un po', subentra anche la noia. Il finale riscatta (molto parzialmente) la pazienza di arrivarci svegli.
Né più, né meno, il Jörg Buttgereit dei poveri, ossia tale Andreas Schnaas, già artefice di inguardabili splatter, ricalca la trama di Antropophagus con la palese intenzione di omaggiare il grande Massaccesi. Viene pure in trasferta italiana e, in Toscana (Borgo San Lorenzo), ha la cattiva idea di collegare le gesta della creatura allo splatter più dissacrante, ispirandosi alla deprecabile vicenda del "mostro di Firenze". Se ci si accontenta di pretendere, da un film, solo frattaglie, budella al vento e secchiate di sangue, allora Antropophagus 2000 è un must del cattivo gusto.
Super vaccata che, se non altro, dà speranza a tutti, visto che questo regista assolutamente privo di talento, con la scusa dell'omaggio, è riuscito a sfornare un film che qualcuno, me compreso, ha persino visto. Detto ciò, sarebbe da un pallino, ma voglio dargliene mezzo in più per la faccia come il c... che gli ha permesso di andare oltre il trash, in un non luogo filmico dove tutto è lecito: getti di pompa per simulare la tempesta marina, aperture di stomaci appoggiando le mani, legna per il fuoco sparpagliata su un prato senza alberi e dialoghi pietosi conditi con insulse splatterate.
MEMORABILE: La comparsa dei due fenomeni da circo (una sorta di vichingo delle caverne e un'asiatica pluritatuata e piercingata con scarpe modello Frankenstein).
Se fosse stato girato come film amatoriale in qualche scuola statale di cinema, come tesi o come divertimento tra amici, sarebbe stato anche divertente; ma se si pensa che questo pseudo-remake del nostro Antropophagus è finito pure in commercio, c'è da preoccuparsi. Sembra una delle produzioni peggiori della Troma; tra SPFX splatterosi ma low-budget, una recitazione penosa, una certa noia (quando non c'è sangue è una barba), una fotografia da fiction e una totale assenza d'atmosfera, il film è fondamentalmente una prevedibile boiata. Pessimo.
MEMORABILE: Le splatterate, perlomeno fanno ridere.
Tributo del teutonico maestro dello splatter più estremo (Schnaas) al nostro artigiano Joe D'Amato. Esito che punta (ma non avevamo dubbi) sullo splatter, piuttosto che sulle atmosfere inquietanti e malsane dell'originale. Girato in Italia, anche se nel complesso il risultato è quello che è si apprezza lo sforzo di Schnaas nell'omaggiare il nostro poliedrico artigiano. Solo per incalliti appassionati dello splatter estremo.
Andreas Schnaas HA DIRETTO ANCHE...
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L'ostetrico goloso Il cannibale, come nel primo film, estrae il bimbo dalla pancia della madre, squarciandogliela. Ma qui il regista, in stop motion, ci mostra che il piccolo è vivo.
I due si guardano e poi, il novello e originale ostetrico, gli assaggia la testa.