Gente del Po - Corto (1943)

Gente del Po
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Anno: 1943
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Cast: (n.d.)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/10 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 19/02/10 16:36 - 9013 commenti

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Questo piccolo documentario di Antonioni è un riuscito cortometraggio che, nonostante la sua ovvia brevità, riesce a documentare in maniera credibile le dure condizioni di vita in cui versavano gli abitanti di Porto Tolle. C'è una voce fuori campo che spiega il tutto in maniera obiettiva, ma in realtà le immagini parlano da sole. Chissà, se fosse stato più lungo, cosa ne sarebbe venuto fuori.

Pigro 29/09/10 08:17 - 9636 commenti

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Più che un documentario si tratta di veri e propri appunti che Antonioni prende guardando la sua terra e gli abitanti che convivono con il grande Po. Appunti poetici, per la cura fotografica delle immagini e per la scelta delle sequenze da mostrare: uomini e donne sospesi tra il legame profondo con quelle rive fluviali e un senso malinconico di insoddisfazione: proprio quel sentimento che il regista andrà indagando in futuro nei suoi film. Da qui sembra nascere quel dolore di vivere, da paesini e barconi che sembrano pià simbolici che reali.

Lucius 27/08/14 11:34 - 3015 commenti

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In un bianco e nero ardesia, un cortometraggio a carattere documentaristico intriso di neorealismo. La mano del grande regista è immediatamente tangibile. La dura vita degli abitanti di Porto Tolle, i quali già dalla nascita hanno un destino segnato, al centro del corto. Venato di poesia, grazie anche alla bellezza della costa che sembra quasi infondere calma e forse rassegnazione alla gente del posto. Il lavoro dà la vita, ma non impedite loro di sognare.

Saintgifts 24/02/15 18:54 - 4098 commenti

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Un om, una dona e una putina: è la famiglia sul barcone-casa, scelta a rappresentare una vita sul grande fiume. Le immagini, prima del finale, sembrano idilliache, intrise di poesia, ma la voce fuori campo disillude subito descrivendo i sacrifici di una vita sempre uguale, senza speranza. Antonioni comincia a filmare nel modo che si porterà dietro per molto, forse per sempre, anche quando abbandonerà le sue terre e il bianco/nero. C'è ancora la guerra, ma non si vede, sembra non fare parte di questo angolo di mondo, forse arriva nel finale.

B. Legnani 26/02/15 22:16 - 5523 commenti

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Secco documentario, che segna il debutto di Michelangelo Antonioni. Progettato sin dal 1939, e poi realizzato, anni dopo, in due momenti diversi, descrive con raffigurazioni naturalistiche un vita di stenti, senza compiacimenti e senza retorica. Si nota già quel modo di fare cinema che farà parte della cifra migliore del futuro Maestro.

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