Hopper interpreta come solo lui sa fare un usuraio violento e razzista che, colpevole di aver ucciso senza alcun scrupolo una bambina nera, viene condannato a soli due anni. Il suo comportamento farà allontanare la moglie (la Hershey) non prima di averle inflitto un sadico stupro. Ma il dramma non è finito e non ci saranno sconti per nessuno. Film a tratti brutale a tratti prevedibile ma poggiato su una buona atmosfera di fondo e valenti interpreti.
Film nerissimo e spietato, che non fa prigionieri e costituisce un atto di accusa senza attenuanti verso certe sacche di provincialismo razzista e misogino del "sogno americano", più crudo perfino di Mississippi burning. Va dato onore e merito al bravissimo Dennis Hopper, per aver avuto il coraggio di interpretare uno dei personaggi più odiosi della storia del cinema. E che interpretazione!
Siamo nel profondo sud degli Stati Uniti in cui il bigottismo, il provincialismo razzista e la violenza la fanno da padroni. Dennis Hopper (grandissimo) incarna uno spietato fanatico usuraio disposto ad uccidere anche i bambini per riscuotere: uno dei personaggi più odiosi e crudeli che il cinema ricordi. La prima parte è condita di sequenze veramente cruente che non possono lasciare indifferenti. Per temi e ambientazioni è accomunabile a Mississippi burning, ma è decisamente più violento e meno patinato. Barbara Hershey sempre deliziosa.
Il titolo italiano identifica meglio l'animo nero del cattivissimo Paris Trout, che passa sopra tutto e tutti pur di ottenere ciò che vuole. Le atmosfere sono simili a quelle del Mississippi burning di Alan Parker, anche se qui il razzismo è rappresentato da una persona sola. Il clima è teso, la luce c'è ed è complice del suo agire, contrastato da una moglie che vuol spezzare le catene e un avvocato coraggioso. Da vedere per riflettere. Valido Hopper, ma anche Ed Harris e Barbara Hershey non gli sono da meno.
MEMORABILE: La sparatoria contro madre e figlia; Il processo; Gli approcci amorosi tra avvocato e moglie di Paris Trout.
In un paese del profondo, un possidente bianco si rende responsabile dell'omicidio particolarmente efferato di una bambina nera. La legge lo condanna ad una pena ridicola, ma... Se il personaggio impersonato mirabilmente da Hopper è un'incarnazione del male assoluto, i suoi concittadini bianchi ne condividono il razzismo e l'attitudine alla violenza, rimproverandogli solo di aver esagerato contando sull'impunità. Film amaro, a tratti insostenibile nella sua crudeltà entomologica, interpretato con intensità anche da Hershey, moglie umiliata, e Harris, avvocato dilaniato dai dubbi.
MEMORABILE: Il medico spiega nel dettaglio le condizioni in cui si trova la bambina.
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Io l'ho visto davvero tanti anni fa, ma non me lo ricordo così clamoroso. Una rappresentazione un po' stereotipata del classico torbido sud alla Faulkner, diciamo un "Faulkner with steroids". Ma magari me lo ricordo male io.
DiscussioneDaniela • 6/11/11 09:28 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Tarabas ebbe a dire: Io l'ho visto davvero tanti anni fa, ma non me lo ricordo così clamoroso. Una rappresentazione un po' stereotipata del classico torbido sud alla Faulkner, diciamo un "Faulkner with steroids". Ma magari me lo ricordo male io.
Bah, forse hai ragione sulla presenza di troppi stereotipi, e certo non siamo davanti ad un capolavoro... però ci sono film - magari imperfetti come questo (in particolare, la figura dell'avvocato, pur bene interpretata da Ed Harris, mi sembrò poco congruente nei suoi comportamenti) - che finiscono per risultare più coinvolgenti di altri con tutti i crismi. Comunque, a questo punto lo devo proprio rivedere - purtroppo non si trova facilmente...
Anche per me non è un capolavoro, ad esempio gli preferisco Mississippi Burning (cui devo alzare il voto..) e condivido le perplessità sulla figura di Harris.
Quello che non mi tornava era che si trovasse così poco in giro, come se fosse un bufala, e mi chiedevo il perchè.
Sicuramente non è un capolavoro (anch'io sul tema ho preferito Mississipi burning che però è molto diverso)ma il solo fatto che un certo disagio mi sia rimasto dopo tanti anni qualcosa per me significa. Probabilmente rivisto ora mi farebbe un altro effetto ma diciamo che quel senso di ingiustizia alla Radici trasuda da questa pellicola e la rende molto amara.
DiscussioneDaniela • 11/06/20 02:07 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Rivisto stasera a distanza di molti anni dalla prima visione, di cui peraltro conservavo un ricordo piuttosto vivido, a riprova di quanto la storia fosse stata coinvolgente. Ancora una volta, a colpirmi è stata soprattutto la sequenza della visita della moglie di Paris Trout in ospedale, con il medico che le spiega dettagliatamente in che condizioni si trova la bambina: atroce nella sua freddezza.
Mi era rimasto qualche dubbio circa il personaggio dell'avvocato interpretato da Harris: il suo comportamento mi era sembrato incongruente ed avevo visto in questo un difetto di scrittura del personaggio. Adesso credo invece che questa ambiguità sia voluta, in quanto rispecchia il radicamento del razzismo anche tra le persone più colte e ragionevoli.