Scusa ma ti voglio sposare - Film (2010)

Scusa ma ti voglio sposare
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Anno: 2010
Genere: sentimentale (colore)
Note: Sequel di "Scusa se ti chiamo amore" (2008). Tratto dal romanzo di Federico Moccia, "Scusa ma ti voglio sposare", edito da Rizzoli.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/02/10 DAL BENEMERITO TOMASMILIA
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TomasMilia 12/02/10 01:17 - 157 commenti

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Dal trailer sembrava una scemenza e invece il film mi ha piacevolmente sorpreso. Meno fresco del primo, ma con maggiori momenti ironici e più riflessioni. Maggiormente incentrato sul mondo degli adulti, laddove il primo era quasi esclusivamente appannaggio dei giovani. Tutti gli adulti sono quarantenni alle prese con i fallimenti delle loro relazioni che poi riusciranno, chi più chi meno, a ritrovare un loro equilibrio. Alcune trovate azzeccate. Il cast dei comprimari è validissimo. Quartullo e la Dazzi in splendida forma.

Ianrufus 25/02/10 12:26 - 139 commenti

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Un bel passo indietro per Raoul Bova e a Quattrociocche, qui più che mai figurazioni circondate dalle danze dei caratteristi, che se non fanno urlare al miracolo, almeno tirano su le sorti della pellicola; si sorride con la coppia Dazzi-Quartullo e con l'impenitente Apolloni. Il titolo vero è "Scusa ma dovevo fare un altro film", visto che la trama è appena un pretesto, le "onde" adolescenziali sono invecchiate, gli "Zero assoluto" ci percuotono le orecchie dall'inizio alla fine! Il finale con Bova sul palco sembra "un'esterna" della De Filippi!!!
MEMORABILE: Quartullo e Cecilia Dazzi duettano bene, pronti per una fiction!

Galbo 4/10/10 05:53 - 12372 commenti

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Inevitabile sequel di una commedia di discreto successo (almeno per le cifre anemiche del cinema italiano), questo film di Federico Moccia non ha in realtà soluzione di continuo rispetto al primo, presentando stessi difetti (tanti) e medesimi pregi (pochi o niente). Idee a scartamento ridotto e stereotipi a profusione, ma sopratutto totale distaccamento dalla realtà per abbracciare un mondo patinato nel quale la realtà non fa quasi mai capolino.

Magnetti 24/01/11 09:57 - 1103 commenti

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Se nel primo capitolo qualcosa da salvare c'era, qui invece ci si trova di fronte al nulla. Gli attori che avevano ben figurato allora, qui affondano, tirati giù da un copione inconsistente, stiracchiato, banale e inutilmente patinato. Un film che si rifà molto a L'ultimo bacio di Muccino nel proporre 40enni che sembrano sempre sull'orlo del baratro. L'unica cosa da salvare è la coppia formata da Dazzi e Quartullo, ma evidentemente non basta.

Nando 15/08/11 11:28 - 3806 commenti

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Sequel ultrapatinato che sfiora latentemente la realtà proiettandoci in un mondo fiabesco e personalmente inverosimile. La storia d'amore stavolta coinvolge altre coppie in crisi salvo poi sfociare nel finale telefonatissimo. Cast non malaccio, con Quartullo, Dazzi e Regillo sopra le righe, per il resto deprimente.

Piero68 21/02/12 08:48 - 2955 commenti

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Nel mondo dove vivo io un 40enne che si invaghisce e vorrebbe sposare una minorenne acerba come la Quattrociocche verrebbe epitetato con commenti che non riporto per evitare censure. Nel mondo artefatto e fasullo di Moccia diventa la storia d'amore del secolo. Inutile commentare la sceneggiatura che è inesistente come inutile commentare la prova del cast (ma questi sono davvero attori?). Si continuano a proporre modelli falsi e fuorvianti in un cinema che fa sembrare dei capolavori persino i vecchi film cosiddetti "pecorecci".

Mco 3/06/13 12:11 - 2323 commenti

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La solita solfa, con le medesime ambizioni (commerciali) e la scarsa attenzione al risultato (tecnico-artistico). Bova si adegua alla superficialità dell'intera struttura e regala un personaggio noioso e fastidioso, alla pari degli amici problematici con cui arriva a condividere anche la casa. La Quattrociocche non convince, dando impressione di smarrimento ed estraneità e il plot, va da sé, è quello che è. "Distratto" (come del resto un po' tutti) dalla Michielin ci accompagna nel finale.
MEMORABILE: I "posti letto" nella casa trasformata a comune.

Gabrius79 5/12/13 22:08 - 1420 commenti

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Seguito più divertente ma meno grazioso del primo capitolo. Qui tra stereotipi e momenti banali il film si trascina avanti alla meglio grazie ai duetti fra Pino Quartullo e Cecilia Dazzi e a qualche battuta di Francesco Apolloni, mentre Bova e Quattrociocche sono appena sufficienti. Camei di personaggi del Grande Fratello tra cui Floriana Secondi e Alessandro Tersigni. Musiche piacevoli degli Zero Assoluto.

Ira72 19/01/17 12:25 - 1305 commenti

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Scusa ma... ti devo stroncare! Prendete un manipolo di attori (per me presunti tali) imbarazzanti che devono interpretare parti banalissime in una sceneggiatura commerciale al limite del ridicolo e il film è fatto. Dialoghi che toccano il picco dal "troppo bello!" al "pazzesco!" conditi da schiamazzi e risolini patetici. Poco da aggiungere.

Panza 1/12/17 17:53 - 1834 commenti

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Dopo il successo della precedente pellicola, Moccia prosegue le vicissitudini della coppia Bova-Quattrociocche e, dato che la carne al fuoco era poca, dilata le insulse vicende degli amici dei due, drammini esistenziali con cui non si simpatizza nemmeno per sbaglio. Il sentimentalismo di Moccia è sempre a buon mercato, scontato e spesso melenso. L'unica carta buona giocata dal film è la cena con i genitori dei due protagonisti, momento simpatico che lo risolleva un minimo. Leggermente meglio del suo predecessore.

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Markus 9/08/18 12:24 - 3680 commenti

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Squadra che vince non si cambia. Inevitabile sequel di un successo, quello di Scusa ma ti chiamo amore, che ci mostra - stavolta senza l'effetto novità - la bella coppia Bova/Quattrociocche annaspare in una melassa amorosa che li porterà all'altare. Il giovanilistico del capostipite si trasforma in una commedia sentimentale spigliata e con qualche momento dilettevole dal taglio televisivo. In effetti sembra di assistere a un filmetto per la tv, di quelli scacciapensieri che ti fanno pensare a qualcosa d'altro per un paio d'ore. Inutile ma funziona.
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