Shuttle – L'ultima corsa verso l'oscurità - Film (2008)

Shuttle – L'ultima corsa verso l'oscurità
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 9/02/10 13:38 - 1083 commenti

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Shuttle riesce a carpire quel sentore d'inquietudine che spesso accompagna il viaggio. L'insicurezza che ci lambisce quando parliamo con lo sconosciuto di fronte al tapis roulant che (il più delle volte) ci renderà il bagaglio. La diffidenza che ci palpeggia in un tassì anonimo come la navetta che scorta i cinque protagonisti verso i meandri dell'aberrazione umana. Niente di nuovo sotto la luna nera del torture porn, sia chiaro, tanto che nell'aereoporto come locus terribilis ci si era già accampati, ma il soggetto accellera con repentini cambi di marcia ed il finale è orrendamente plausibile.
MEMORABILE: La navetta che preleva cinque individui comincia ad allontanarsi dal centro abitato, percorrendo oscure strade periferiche.

Undying 1/03/10 16:56 - 3807 commenti

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Il solito gruppo di sfigati (due ragazze di rientro da una vacanza e due giovanotti intenti a far loro il filo) stavolta sale su una navetta sbagliata, con destinazione ignota (tale rimane eccezion fatta per un generico "Asia centrale" sbandierato in chiusa). Trattasi di rape&revenge di certa schièttezza, il ché vuol dire che i puri di cuore potrebbero mal sentirsi di fronte a talune brutalità sparse per la pellicola. Ci sono momenti di buon cinema, e in generale regna una malsana atmosfera cagionata da colpi bassi ben assestati, destinati al colpo di "maglio" finale: pre-Hostel, in apparenza.
MEMORABILE: Le dita lasciate sotto alla ruota, durante il cambio per foratura; l'esposizione finale delle ragazze, in biancheria intima e scarpette bianche.

Schramm 15/03/10 19:36 - 3495 commenti

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La questione è di quelle annose: può un po' di onesto mestiere compensare i limiti, i guasti e gli ammanchi di una sceneggiatura che oltre a mettere nero su bianco sbobba stravista, è un elogio al buco che costringe lo spettatore a trasformarsi in un bot reiterante un "ma a chi la racconti?"?. E' tempo di ammetterlo e di fare bilanci finali: i viaggi di sola andata dell'agenzia Roth hanno recato più scempi che benessere. Che si tratti di savage, snuff, torture-porn, rape and revenge e derivati ormai l'amorale è sempre quella, fai merenda con Gorella!

Greymouser 20/03/10 14:47 - 1458 commenti

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Se sorvoliamo sulla improbabilità dell'assunto e delle situazioni, possiamo godere del discreto ritmo e della tensione sempre viva di questo thriller cinico e spietato. Tuttavia mi chiedo: perché in certi film, quando una vittima riesce a mettere a terra stordito il persecutore di turno, invece di finirlo a badilate come sarebbe ovvio secondo un sano istinto adrenalinico, si allontana (mai di molto) in modo da lasciargli tutto il tempo e il comodo di riprendersi e finire il lavoro? Mah...

Daniela 22/03/10 23:14 - 12662 commenti

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Mai fidarsi di sconti eccessivi, si tratti di un acquisto su ebay o di una corsa notturna dall'aereoporto in centro città. Il rischio è di finire a bordo del minibus guidato da un procacciatore di veline da metodi un pò più rudi dei Tarantini nostrani. Niente di nuovo sotto la luna e qualche forzatura di troppo (cavolo! il tizio è peggio di Terminator, non muore neppure ad ammazzarlo), però la tensione è ben dosata, le ragazze protagoniste belle e credibili, l'epilogo lascia l'amaro e la voglia di cazzottare il primo maschio che passa. Passabile.
MEMORABILE: Ecco a cosa serviva la sabbia per la lettiera del gatto...

Gestarsh99 1/05/12 01:23 - 1395 commenti

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Torture on the road non propriamente originale ma ben "climatizzato", che fa dell'oscura restrizione notturna e abitacolare il proprio punto di sbocco adrenalinico. L'aggressivo martirologio che imbratta altre opere affini non divampa mai in tutta la sua sconvolgente materialità ma resta moderato, nascosto tra il detto e non detto, stemprato fra uno stacco di montaggio, un'ellissi indolore e una reticenza compassionevole. Con tutto ciò l'inesausta e "myersiana" successione di intensi colpi di scena in positivo e negativo non concede alle coronarie nemmeno un tea break di relax diastolico.
MEMORABILE: La disumana resistenza del mercante di corpi femminili, più reviviscente di un Voorhees col patentino d'immortalità...

Ryo 1/01/13 02:14 - 2169 commenti

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Il soggetto poteva essere interessante, anche se potrebbe sembrare l'ennesimo clone di film del genere di Hostel o Turistas: regala sequenze e situazioni alquanto originali, come l'inaspettata complicità celata alla maniera di Saw o lo scopo finale... non rivelatò sino alla fine. Peccato però che la sceneggiatura presente troppe situazioni per nulla credibili, perché il film intriga per quasi due ore mantenendo viva la curiosità sul finale.
MEMORABILE: Il cambio della ruota; La trasformazione del passeggero che deve andare dalla moglie; Il finale.

Ducaspezzi 23/06/13 20:04 - 222 commenti

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Un soggetto che non ha molte carte da giocare ma quelle di cui dispone non le usa malaccio. E questo grazie a una buona regia e a uno script che, seppur non esente da amnesie, ci intrattiene grazie a uno sviluppo della tensione attento e di buon mestiere e per le non troppo piatte definizioni (come invece spesso accade in tale genere) di almeno qualche personaggio. A proposito, il writing è spietato nei riguardi della lei e del lui dal pelo biondo: due imbecilli, indegni dell'amicizia dei due lei/lui bruni. Solito "brunismo" pregiudiziale?
MEMORABILE: Finale che lascia terribilmente molto all'immaginazione, con un che de "Il mercante di fiori" di Cugia, per chi conosce romanzo e/o radiodramma.

Buiomega71 29/04/16 00:56 - 2910 commenti

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Per una buona metà pare la rivisitazione in chiave incubotica di New York ore 3, poi prende vie oscure (con schegge splatter: le dita tranciate, le gole forate, le mazzate a colpi di crick) per finire in uno squallido magazzino e odorare i sapori acri di un Eden. Tensione che non molla la presa nemmeno per un secondo, tra fughe, brutalizzazioni, terribili incidenti, scarpine bianche col tacco e colpi di scena inaspettati (attenti con chi viaggiate). Chiusa finale di rara crudeltà, tra i container dell'orrore. Notturno, spietato, mozza il fiato con un groppo in gola.
MEMORABILE: La terribile foto rivelatrice nella lettiera del gatto; Il soccoritore investito; Gli ideogrammi tatuati sul viscido corpo di Andy; Mel al supermarket.

Anthonyvm 6/02/20 21:48 - 5689 commenti

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La prima parte ha l'aria di un thriller on-the-road a base di sequestri e vittime brutalizzate, piuttosto teso ma un po' irrealistico (possibile che, pur in superiorità numerica, i prigionieri non provino a unire le forze per ribellarsi?). Poi, dopo un prevedibile colpo di scena, il registro cambia ed entriamo in torbidi territori vagamente hosteliani (la tratta di merce umana in paesi esteri). Pure qui qualche momento di tensione è indovinato, ma c'è poco di esaltante. Il finale nerissimo, però, lascia il segno. Brave e carine le protagoniste.
MEMORABILE: Le dita tranciate; Il ragazzo investito; Il pazzo tatuato; La fotografia con le prigioniere bionde e nude (eccezion fatta per le scarpe bianche).

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  • Discussione Schramm • 23/03/10 11:16
    Scrivano - 7694 interventi
    ricorro in appello, perché per parte mia il problema del film non è da riscontrarsi nel suo vero o presunto coefficiente di maschilismo o femminismo, che mi pare anzi un valore aggiunto a violenti spintoni, quanto nelle evidenti voragini di script che rendono il film il buco con la sceneggiatura intorno
    su questo, anche da disattenti, penso ci piova poco. ergo: amnistia! amnistia!
  • Discussione Schramm • 23/03/10 11:22
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Un'altra osservazione: nei commenti che ho letto mi pare che la principale critica al film è quella di essere una stanca variazione sui temi del torture-porn. Però il fetente non tortura mica per il gusto di farlo, anzi, essendo mosso unicamente da moventi economici (...)ed infatti ammazza la ragazza "difettosa" a distanza, palesemente di malavoglia e senza provare piacere dall'atto).

    beh le coordinate del torture non contemplano necessariamente efferatezze veicolate dal mero sadismo (tanto per spararne uno a caso, vedi anche autopsy), e per restare nello specifico vedi il collega dell'autista, che proprio tutto in casa e attento all'aspetto economico dell'insieme non è...senza dimenticare che assieme alle ragazze ci sono due giovani di poche speranze che non vengono proprio trattati coi guanti

    una cosa è certa, questa è una variante assai moscetta di quel filone, di cui non si sentiva granché la necessità
    Ultima modifica: 23/03/10 11:24 da Schramm
  • Discussione Daniela • 23/03/10 12:34
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ricorro in appello ...ergo: amnistia! amnistia!

    Non entro in merito alla pena proposta dal sadico Brainiac, perchè - lo confesso mortificata - non ho la minima idea di chi sia quel tizio di cui dovresti sorbirti la lettura delle opere complete... :o(
    Comunque è vero che la tue critiche non erano incentrate sul presunto maschilismo, ma su altri aspetti come la debolezza di scrittura... quindi appoggio la richiesta di amnistia ;o)
  • Homevideo Undying • 12/02/11 02:43
    Risorse umane - 7574 interventi
    Onore alla Medusa che ha avuto il coraggio di distribuire questo discreto thriller in DVD anche da noi.
    Non sarà un capolavoro, ma in mezzo alla miriade di torture porn bislacchi e banali degli ultimi anni, questo ha alcune freccie al suo arco.

    Ultima modifica: 12/02/11 02:43 da Undying
  • Discussione Buiomega71 • 29/04/16 00:29
    Consigliere - 25999 interventi
    Capisco che la diatriba dei generi è ardimentosa, ma Shuttle NON E assolutamente un horror (in nessun caso, perchè lo sarebbero anche New York 0re 3-la claustrofobica "detenzione" dei passeggeri costantemente minacciati e brutalizzati, oppure Eden , per la tratta delle bianche-), magari "thriller", più certamente "drammatico", ma di horror non ha nulla

    Visto che l'ha inserito Brain chiedo a lui se può cambiare genere (se non drammatico almeno thriller, ma horror proprio no)

    A me ha messo una tensione della malora e il finale e di una crudeltà rara che mette il groppo in gola.

    E le due ragazze che posano goffamente (e terrorizzate) indossando solo l'intimo e un paio di scarpine bianche col tacco, abbagliate dalle luci dei riflettori, davanti ad un losco figuro, mettono più angoscia (e sono un pugno nello stomaco) dei soliti arti e occhi strappati

    Davvero notevole

    Domani ci torno sù per approfondire...
    Ultima modifica: 29/04/16 01:04 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 29/04/16 10:32
    Consigliere - 25999 interventi
    Tesissimo (non ho avuto nemmeno il tempo di tirare un respiro che sia stato uno) e oscuro dramma (con venature thriller, ma ATTENZIONE non e affatto un horror) che non solo ha uno dei finali più crudeli e disperati visti negli ultimi anni (quei container diretti nell'asia dell'est mi lasceranno il segno per un bel pò), ma mozza il fiato e ti attanaglia con un groppo in gola

    Per metà film pare di assistere ad una versione incubotica e allucinata di New York Ore 3 (passeggeri brutalizzati e intrappolati da quello che sembra, apparentemente, un sadico-con compagno di merende-), immerso in stradine di periferia di uno squallore disarmante, che sembrano portino al nulla, lande desolate e dimenticate da Dio, immerse in una notte plumbea e senza fine (angosciosi, poi, i panorami di una città industriale gelida e impersonale, abbagliata da luci mortifere)

    Poi l'arrivo in un degradante garage, dove si scopre, con orrore, la vera intenzione del guidatore (che non muore mai stile Michael Myers), e vengono alla luce i sapori acri dei fatti (agghiaccianti) narrati in Eden (e perchè no, con le dovute distanze, mi e venuto in mente anche Emanuelle in America).

    Durante l'infernale tragitto succede di tutto e Anderson non lesina su momenti splatter e scoppi di improvvisa violenza (dita tranciate di netto, terribili mazzate a colpi di crick, umiliazioni-legati come cani a frugare nelle valigie-, soffocamenti a base di fumo-al bancomat-, gole bucate lentamente, disastrosi incidenti-il soccorritore investito è una bella botta da salto sulla poltrona-)

    La palpitante spesa al market di Mel (ma quanto e bella e brava Peyton List), che non capisci perchè acquisti tutta quella roba inutile-all'apparenza- (pile, riviste, lettiere per gatti, batterie, taniche d'acqua, sacchetti di spizzichini), poi, alla fine il conto torna e ghiaccia il sangue.

    La cancellazione del tatuaggio sulla natica di Jules, la sua "imperfezione" che le costerà cara (d'altronde la scelta delle vittime di Salò, tristemente, insegna), il posare per un losco figuro in intimo e scarpine bianche col tacco, goffamente e col terrore che sale , abbagliate da una luce fredda di due riflettori (scena che e un vero e proprio pugno nello stomaco, altro che le torturette di Saw) . la minaccia di "rovinarsi" con una scheggia di vetro , quella terribile foto rivelatrice messa sulla letteria del gatto (e se si pensa che tutto questo non e poi così lontano dalla realtà ti sconquassa i visceri) quel finale senza speranza che colpisce come una mazzata, quella valigia rossa sul tapirulan che mai nessuno ritirerà, in una chiusa che mette un'angoscia della malora, e , come uomo, ti fà sentire una merda (mai andato a prostitute per motivi personali, ma dopo questo film, ne ho il ribrezzo, e lo dice uno che adora il genere femminile in tutto e per tutto)

    Lo schifo maschile sbattuto in faccia da Anderson (ma che regista coi controcosi che è, a quando un opera seconda?) ha il culmine nella figura del socio del guidatore. Un essere viscido e repellente, con tatuati due ideogrammi sul petto glabro (PADRONE e SERVO). Se per il guidatore e solo uno sporco lavoro e qualcuno lo deve pur fare (non si compiace di quello che fà, se lo fà e solo per soldi, e pare che ceda da un momento all'altro-quando guarda le foto delle due ragazze in vacanza, sulla macchina fotografica digitale, o quando rimprovera il laido socio di non esagerare con le ragazze-), l'altro e uno psicotico maniaco sessuale, pronto a violare la "merce" (e ha la fine che si merita).

    Cinema di pancia, che dispensa emozioni e raccapriccio, più sulla falsariga del bellissimo And Soon the Darkness, che nemmeno il filo rosso dell'abusato "torture porn" (se di torture si può parlare, queste sono psicologiche più che fisiche)

    Bellissima la scena della bimba sordomuta che dialoga, coi segni , con Mel , all'inizio all'aeroporto, mentre aspettano le valigie sul tapirulan (un attimo di tenerezza prima dell'ondata di brutalità che durerà tutto in una notte), segni di cui Mel si servirà per chiedere aiuto al Market, davanti alla telecamera di sorveglianza

    Ottima regia di Anderson che non lascia tregua, incubotica la fotografia di Michael Fimognari e lo score di Henning Lhoner dona temi carpenteriani sui titoli di coda.

    Di misogino e maschilista (rifacendomi ai discorsi precedenti dei colleghi davinottici) non ha proprio nulla, anzi, al contrario. Un efficace (e scioccante) monito sulla violenza alle donne (che vale più di 1000 dibattiti da talk show)

    La costrizione, l'umiliazione, la prigionia, la violenza e il disperato destino che ti aspetta, miscelati sapientemente in un film che mi resterà dentro per un bel pò.

    Beffa del destino, ritorni incolume da una vacanza in Messico (la battuta cinica di Jules sui mercanti di organi), per poi trovarti in un inferno a casa tua.

    Consigliatissimo
    Ultima modifica: 29/04/16 14:45 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 29/04/16 10:36
    Consigliere - 25999 interventi
    Ottimo il dvd targato Medusa

    Formato: 1.78:1

    Audio: italiano (5.1), italiano (2.0), inglese (2.0)

    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti

    Dvd 9 doppio strato

    Come extra galleria fotografica e trailer

    Durata effettiva: 1h, 42m e 31s
  • Discussione Raremirko • 1/05/16 12:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Piacque molto anche a me e sono d'accordo con tutto ciò che hai detto.
  • Discussione Brainiac • 13/05/16 22:32
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Capisco che la diatriba dei generi è ardimentosa, ma Shuttle NON E assolutamente un horror (in nessun caso, perchè lo sarebbero anche New York 0re 3-la claustrofobica "detenzione" dei passeggeri costantemente minacciati e brutalizzati, oppure Eden , per la tratta delle bianche-), magari "thriller", più certamente "drammatico", ma di horror non ha nulla

    Visto che l'ha inserito Brain chiedo a lui se può cambiare genere (se non drammatico almeno thriller, ma horror proprio no)


    Scusate il ritardo... avevo già letto la gustosissima recensione-estesa di Buio ma mi ero perso questa richiesta specifica. Corro ai ripari: certo, si può certamente dire che Shuttle sia più thriller che horror. La componente horror però per me esiste e si giustifica ampiamente nell'alchimia della narrazione, soprattutto se ci si cala nel contesto del 2009, quando si stava facendo strada a morsi questo celeberrimo torture-porn che non mi ha mai convinto del tutto e che in certi aspetti lambisce anche il film in questione (rapimento-angherie-mercificazione dei corpi). Devo dire che ne ricordo l'atmosfera come un filo più torva di quello che considero il thriller o il drammatico standard, ma per il resto mi fido di Buio che ne ha una memoria sicuramente più aggiornata della mia.
    Ultima modifica: 13/05/16 22:38 da Brainiac
  • Discussione Buiomega71 • 14/05/16 10:48
    Consigliere - 25999 interventi
    Sì, Brain, capisco il tuo discorso, ma il film e puramente thriller

    Zendy, toglierei anche drammatico e ci metteri thriller (molto più consono)