Il prossimo uomo - Film (1976)

Questo ministro degli esteri dell'Arabia Saudita (Connery) che annuncia all'assemblea dell'O.N.U. un prossimo accordo con Israele per la pace in Medio Oriente, non fa un'effetto poi così diverso dal Papa che voleva vendere i beni della Chiesa per sfamare i poveri del mondo impersonato da Anthony Quinn in L'uomo venuto dal Kremlino! Il carisma di Connery riesce a rendere l'improbabile vicenda "quasi" credibile e Cornelia Sharpe è affascinante quanto letale. Si intravedono cose che purtroppo non ci sono più, come le Torri Gemelle e il Concorde.

Allora, se decidete che Connery possa passare ai vostri occhi come un arabo, siete già a metà dell'opera. Per il resto c'è da sorbirsi vari amoreggiamenti, qualche conferenza del Sir in questione e vaghi intrighi; il tutto previa ingestione d'eccitanti al fine di rimanere ben svegli. Purtroppo, anche se resistete stoicamente, vi rimarrà poco più in mente di una pappetta che s'assesta sul filone in voga all'epoca delle cospirazioni politiche. La Sharpe è una bellezza fatale a sangue freddo, il plot non sarebbe male, ma l'operazione è bocciata.

Come storia non è male, ma lo sviluppo è noioso, con poca azione e troppi discorsi politici poco coinvolgenti. La Sharpe è adatta come killer (bellissima ma glaciale), Connery carismatico ma molto improbabile come arabo. La durata è breve ma la lentezza lo fa sembrare interminabile! Buona la colonna sonora, sprecatissimo il nostro Adolfo Celi.

Un ministro arabo proclama la necessità di un accordo con lo stato di Israele. Da queste premesse parte il thriller fantapolitico diretto da Richard C. Sarafian. A parte l'implausibilità di un britannico (anzi scozzese) come Sean Connery nella parte di un arabo, si tratta di un film noioso che non funziona soprattutto perchè assai lento e macchinoso, per colpa soprattutto della sceneggiatura e di una regia inadeguata.

Il rappresentante all'ONU dell'Arabia Saudita annuncia l'intenzione del suo paese di raggiungere un accordo con Israele e di uscire dall'OPEC. Gli oppositori gli mettono alle costole una killer spietata ma lui è Connery, improbabile non tanto come arabo (nel Vento e il Leone aveva funzionato) quanto come politico idealista, ma comunque sempre tombeur-de-femmes...  Medocre thriller politico/complottistico, rozzamente manicheo oltre che noioso e privo di mordente. Male anche il cast: Connery col pilota automatico, Celi liquidato in poche battute, Sharpe bella ma poco espressiva.

Un thriller fantapolitico che dovrebbe avvincere e attaccare alla poltrona; invece si tratta di un film noiosissimo e semi-incomprensibile, con una sceneggiatura inutilmente contorta e priva completamente di pathos e colpi di scena. Sean Connery arabo non è minimamente credibile ed è un peccato l'utilizzo col contagocce di Adolfo Celi. Sono alcuni dei numerosi difetti di una pellicola monotona che non afferra mai lo spettatore, e che nonostante la breve durata sembra non finire mai. Tanto vale rifarsi gli occhi con Cornelia Sharpe...