Poliziesco antidroga: con questo film si aprono gli anni '90 per John Travolta. Contro lo sfruttamento dei bambini nel traffico di droga, questo assistente sociale si da per la causa della liberazione di questi. Un film che scorre a meraviglia, violento il punto giusto, un po' televisivo.. ma ci può stare.
Bruttino ed insipido questo poliziesco che gli sceneggiatori cercano di nobilitare con il tema della denuncia dello sfruttamento dei bambini. Non ci riescono ma falliscono anche in un altro importante obiettivo: quello di divertire lo spettatore, dando vita ad un bel film di genere. Invece l’interesse è scarso, ritmo e tensione pure. Non riuscito anche il tentativo di Travolta di rilanciarsi.
Uno dei peggiori periodi dal punto di vista artistico per Travolta (quello dei primi anni '90), coincide con questo poliziesco drammatico in cui l'attore italo-americano interpreta un assistente sociale in cerca di redenzione. La vicenda è di scarso interesse (oltre che prevedibile) e i personaggi sono privi di spessore ed interpretati svogliatamente. Regia anonima.
Al limite della sperimentazione, con un cast artistico e tecnico assolutamente semi sconosciuto e con Travolta unico vero interprete, Nella tana del serpente cerca di sfruttare il tema delle gang tanto in voga agli inizi degli anni 90 infarcendolo di elementi diversi e prendendo come personaggio chiave non un poliziotto ma un assistente sociale in cerca di redenzione. Il problema è che l'esperimento fallisce su tutta la linea e se non fosse per la presenza di Travolta il film sarebbe scomparso persino dagli annali del cinema. Meno che mediocre.
Un ex-alcolizzato divenuto assistente sociale si introduce nel traffico di droga per salvare dalle grinfie della gang un suo giovane protégée. Scialbo tv-movie che mescola buoni sentimenti e suggestioni prese in prestito da Miami Vice. John Travolta (che all'epoca era in cerca di redenzione come il suo personaggio) firma, caso unico nella sua carriera, anche la sceneggiatura e ripete praticamente l'identico ruolo dell'ex-alcolista in guerra con i malavitosi per il riscatto di un bambino del coevo Teneramente in tre.
Un assistente sociale ha a cuore un ragazzo che finisce nel giro della droga, sparendo dalla circolazione. Decide quindi di addentrarsi nel mondo torbido dello spaccio, dal quale non sarà difficile uscire. Giallo con trama esile, ha uno svolgimento di quest'ultima molto, troppo scontato. Certo, la suspense non manca, ma lo stesso protagonista appare non molto convinto di ciò che sta facendo. Nel cast anche Hector Helizondo, purtroppo mal sfruttato. Merita una visione ma senza alcuna aspettativa di spessore.
MEMORABILE: Il finale.
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Titolo italiano pressoché analogo a quello attribuito ad un brutto lavoro realizzato un paio di anni prima e diretto da Wes Craven: La tana del serpente bianco.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", martedì 13 aprile 1993) di Nella tana del serpente: