Fan di un pornodivo gay si fa assumere dove lui lavora: la partenza fa immaginare una classica commedia divertente e irriverente. E invece, tra battute e situazioni paradossali si fa strada ben altro, il dramma di vite incapaci di relazioni serie, in un trionfo di finzioni e rapporti basati sulla proiezione che si ha dell'altra persona. Si ride anche, certo, ma la vera storia del film è forse quella di un'educazione ai sentimenti in giovani non più ragazzi, che portano dentro di sé le ferite di un'esistenza fragile. Inatteso e molto bello.
Potrebbe capitare a chiunque di noleggiare un film per sbaglio, meno di innamomarsi di chi interpreta la pellicola hard noleggiata per sbaglio: è quello che capita al protagonista di questa curiosa pellicola caratterizzata da una discreta regia e venata da una certa fragilità nei sentimenti. Senz'altro bravo l'attore al centro del film, in un ruolo davvero particolare. Niente male, per un lavoro indipendente.
Glatzer e Westmoreland partono da un cliché del cinema melò - l'amore idealizzato, inseguito e inappagato - calandolo nell'industria dei porno gay: ne esce la rappresentazione di un nodo emotivo, un trauma insoluto che conduce al duro impatto con il reale e alla promozione dell'io. Anche quando intraprendono la strada del citazionismo - la fuga messicana che fa tanto cinema noir, il ribellismo alla Truffaut - non scadono nell'intellettualismo: resta salva l'autenticità del mondo disegnato e il vigore che sostanzia gli stereotipi. Ottima la caratterizzazione di tutti i comprimari. Adescante.
Wash Westmoreland HA DIRETTO ANCHE...
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Lucius ebbe a dire: The fluffer (lo stimolatore) è una figura "professionale" prevista sui set dei film hard, con funzioni di "supporto" erettile.
Un mestiere gratificante...
Speriamo che tenga conto dell'identità sessuale del lavoratore e prediliga - per il ruolo stimolante - solo figure femminili :)